Furti, spaccate, droga: undici arresti nel catanese

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Su delega della Procura di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di 11 persone (10 ristrette in carcere e una agli arresti domiciliari) indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (principalmente cocaina e marijuana) nonché alla perpetrazione di furti aggravati anche in abitazioni.

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania e coordinata dalla Procura Distrettuale si caratterizzava per l’acquisizione di gravi e plurimi indizi attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali puntualmente riscontrati dall’esecuzione di 5 arresti in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e furto in abitazione nonché dal sequestro di kg.4,5 di marijuana. L’indagine denominata operazione “Consegna a domicilio” in ragione del fatto che l’appartamento del principale indagato era divenuto una base logistica per la compravendita all’ingrosso e al dettaglio di cocaina e marijuana.

Nello specifico, l’indagine dei Finanzieri del G.I.C.O. di Catania trae la sua origine dallo sviluppo diretto delle evidenze emerse in un distinto procedimento penale che portò, nel gennaio 2016, all’arresto in flagranza di reato di 2 soggetti trovati in possesso di cocaina e eroina, sostanze stupefacenti destinate ad essere acquistate proprio dal sodalizio criminale successivamente investigato. Nel proseguo delle attività, i Finanzieri del Nucleo P.E.F. hanno delineato anche l’operatività di una distinta associazione che, oltre a spacciare stupefacenti, si era specializzata nella realizzazione di furti in abitazione e in esercizi commerciali “con spaccata”. Il primo gruppo, secondo la ricostruzione, ruota intorno alla figura di Carmelo Russo (cl.1955) detto “Turazzo” la cui abitazione di Misterbianco fungeva da centrale operativa dello spaccio oltreché sede di incontri con pregiudicati e soggetti sottoposti a provvedimenti di sorveglianza speciale della pubblica sicurezza.

Carmelo Russo insieme al fratello Mario (cl.1972), quest’ultimo già condannato per la sua appartenenza al clan mafioso dei “Cursoti Milanesi”, avrebbe mantenuto costanti relazioni con fornitori (palermitani e calabresi) ed acquirenti (localizzati a Messina, Siracusa, Motta Sant’Anastasia, Portopalo di Capopassero) avvalendosi della collaborazione dei seguenti sodali (tutti ristretti in carcere): Filadelfo Innao (cl.1957) e Cirino Giannetto (cl.1971) quali detentori della “cassa comune” del gruppo criminale e, quando necessario, corrieri dello stupefacente acquistato o da cedere; Emanuele Pavone (cl.1966), secondo la ricostruzione, si occupava della fase di approvvigionamento degli stupefacenti nonché della vendita in territorio messinese; Antonio Bevilacqua (cl.1974) e Antonio Pelle (cl.1986), entrambi reggini, quali stabili fornitori di cocaina della formazione criminale catanese.

Il secondo focus investigativo dell’operazione in rassegna era rappresentato dall’associazione a delinquere capeggiata secondo la ricostruzione, da Vito Danilo Caputo (cl.1989) e da Pio Giuseppe Scardaci (cl.1986) e completata da Alfio Stancapiano (cl.1994) e Carmelo Motta (cl.1985) – i primi tre sono stati ristretti in carcere, il quarto ai domiciliari – i quali, secondo l’accusa, erano autori seriali di furti, anche tentati, in appartamento. Nello specifico, gli indagati erano soliti impossessarsi delle chiavi dell’abitazione che il malcapitato lasciava incustodite nella sua autovettura per poi recarsi presso l’appartamento della vittima e agire indisturbati. Spesso la persona offesa non si rendeva conto della sottrazione delle chiavi in quanto l’autovettura veniva aperta senza che gli indagati lasciassero evidenti segni di effrazione. L’indagine del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania ha, dunque, permesso di porre fine all’attivismo di due agguerriti gruppi che secondo la ricostruzione, si muovevano a stretto contatto con soggetti interni ad organizzazioni mafiose già raggiunti da altri provvedimenti. (CataniaOggi)


“Con provvedimento del 3.6.2020, il Tribunale del Riesame di Catania ha disposto l’immediata scarcerazione del sig. Motta Carmelo, arrestato in seno all’operazione “Consegna a Domicilio”

Il tribunale del Riesame ha escluso i gravi indizi di colpevolezza relativamente alla contestazione di associazione per delinquere e ritenuto l’insussistenza delle esigenze cautelari che avevano determinato la misura cautelare” 

Avv. Salvatore Ganci  

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