I ministri greci confermano le manipolazioni di Erdogan, l’Europa dica basta ai ricatti turchi e difenda le frontiere europee

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Oggi si è riunita in videoconferenza la Commissione LIBE del Parlamento europeo, dedicata ad uno scambio di opinioni sulla situazione dei migranti al confine greco, anche in relazione all’epidemia di Covid-19. Alla presenza del Vice Presidente della Commissione europea Schinas, della Commissaria al ramo, Johansson, sono intervenuti in collegamento, tra gli altri, il Ministro greco con delega alla protezione civile, Chrisochoidis, il Ministro greco agli Interni, Mitarachi e la corrispettiva ministra Croata, Gras.

“Innanzitutto esprimo il mio ringraziamento e la mia solidarietà alle autorità greche per il loro lavoro, perché si trovano nella gravosa posizione di gestire una situazione di crisi, in quanto paese di frontiera, senza il necessario supporto dall’Europa, come per anni è accaduto all’Italia – annuncia l’europarlamentare Annalisa Tardino, coordinatrice della Commissione LIBE per il gruppo ID-. Oggi è emerso chiaramente quello che diciamo da mesi, confermato dalle schiette dichiarazioni dei Ministri greci: Erdogan manipola i flussi migratori, considerato che il 70% degli ingressi illegali nel territorio greco del mese di marzo non proviene da fronti di guerra, ma dalla Turchia, originari di Paesi come l’Afghanistan, il Bangladesh o il Pakistan. Così come succedeva in Italia, è questa l’Europa che vogliamo?”.

“Inoltre oggi, – continua la Tardino- il VP Schinas ha per la prima volta ha pronunciato una frase che aspettavamo da tempo: ‘Nessuno può ricattare l’UE’, peccato che ci sembra solo una dichiarazione ipocrita, considerato che la Commissaria Johansson fa contemporaneamente salvo il dialogo con Erdogan, e l’Alto Rappresentante Joseph Borrell dichiara che ci potrebbe essere un contributo adeguato per la Turchia.  Il che, in altre parole, significa che ancora una volta Bruxelles aprirà i cordoni della borsa, accontentando le richieste di Erdogan, invece che agire risolutamente per mettere fine ad una situazione oramai inaccettabile, costringendolo a rispettare gli accordi in essere, costati quasi 6 miliardi di euro. Ancora risorse pubbliche, soldi dei nostri cittadini, che sono stati buttati per un ricattatore, che continua a provocare l’UE giocando con vite umane.

Noi dobbiamo proteggere le frontiere dell’Europa, non abbiamo altra scelta. Schinas dice che l’Europa non accetta ricatti? Mettetevi d’accordo. Siete pagati, e anche profumatamente, per prendere decisioni concrete e non per comparsate o affermazioni di facciata”, conclude l’europarlamentare leghista.

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