Coronavirus: mappature contagi per strategie d’intervento

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di Gaetano Consalvo

 

Tra le tante attuabili misure di contenimento di questa ormai insostenibile pandemia, si sta ipotizzando la possibilità di effettuare uno screening a tappeto sulla popolazione allo scopo di effettuare una mappatura generale dalla quale ricavare dati per una mirata strategia d’intervento.

Secondo questa ipotesi innanzitutto dovrebbero sottoporsi a questo screening i soggetti riconosciuti attualmente più a rischio, cioè i medici e il personale sanitario che si trova più esposto e in continuo contatto con i contagiati da coronavirus. Successivamente l’indagine diagnostica dovrebbe estendersi gradualmente e per fasce d’età all’intera collettività, considerando sia i soggetti sintomatici, pauci, fino agli asintomatici. Ciò al fine di poter individuare i soggetti che abbiano sviluppato l’immunità ed i portatori sani che possono rappresentare una ulteriore fonte di contagio.

Il ministero della Salute sta valutando l’opportunità di approntare, oltre ai classici tamponi  orofaringei, dei test auto-diagnostici rapidi per la determinazione degli anticorpi nel sangue. In questo caso, oltre a individuare i soggetti immuni, si potrebbe praticare la trasfusione del plasma ricco di anticorpi negli individui malati.

Ci sono più di 200 prodotti al vaglio delle autorità sanitarie: infatti la vendibilità al pubblico è sottoposta all’approvazione del ministero della Salute in conformità alle direttive Europee e dell’OMS. Purtroppo si sono dovute registrare molte truffe su prodotti venduti via web che si sono rivelati rivelatisi falsi test, sprovvisti delle necessarie autorizzazioni, privi del marchio CE sulla confezione. Per avere prodotti farmaceutici auto-diagnostici rapidi e con la dovuta approvazione, sicuramente trascorreranno diverse settimane. E ciò per non correre il rischio di immettere sul mercato prodotti poco attendibili che potrebbero dare risultati erronei e fuorvianti.

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