Una fine annunciata! L’esodo dei Siciliani dalla Sicilia

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di Giuseppe Firrincieli

 

Una tragedia che si consuma di anno in anno in modo progressivo e nessuno fa nulla per poterla arrestare o quanto meno frenarla.

Il preoccupante quadro, sopra menzionato e poscia sviscerato, riguarda la Sicilia e i Siciliani: Decine di migliaia di giovani e meno giovani che emigrano ogni anno; le nascite diminuiscono progressivamente e i siciliani residenti scendono, mediamente, 400 mila l’anno;  paesi e città che si spopolano e si beccano l’appellativo di fantasma; imprese edili che falliscono  e chiudono, lasciando costruzioni edilizie a metà, per mancanza di acquirenti o perché gli Istituti di credito rifiutano qualsiasi richiesta di  finanziamento; banche che chiudono migliaia di sportelli annualmente, per mancanza di clientela; un altro fatto di cronaca altrettanto grave e senza via d’uscita è dato da una inarrestabile emigrazione di pensionati che, per vivere meglio e per recuperare le esose tasse che vengono applicate nei propri emolumenti, preferiscono portare la propria residenza in Bulgaria, Portogallo e Tunisia.

A rendere credibile, ancora di più, l’analisi di una terra così martoriata, vi è una testimonianza che non può essere ignorata,  si tratta di una lettera, scritta da una giovane donna siciliana, sì una Lettera di delusione d’amore e di un severo risentimento  verso la propria Terra: La Sicilia!”.

Cara Sicilia, ti scrivo con poco, pochissimo affetto.

Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro, il più importante!

Prima i miei zii, i miei cugini, poi mio fratello, la mia amica.

Adesso, anche il mio ragazzo.

Il mio punto di riferimento vivrà a 1300 km da me.

Mi piange il cuore per te, Sicilia. Ti assicuro, stai perdendo i migliori:

i più onesti, i più intelligenti, i più coraggiosi, i più lavoratori.

Prima di andarsene, dicono tutti che sei diventata troppo stretta, troppo sporca, troppo incivile, troppo corrotta: INVIVIBILE!!!

Sei diventata veramente invivibile, Sicilia…

Riesci a sentire il giudizio dei tuoi figli? Lo so, sarai sempre la loro mamma.

E le ferie trascorse da te sembreranno sempre troppo poche …

Ma sai Sicilia? Quando c’è di mezzo il futuro, le tue ricchezze valgono ben poco.

Offri del cibo buonissimo e dolci, tra i più gustosi al mondo, sì dolci che non riescono comunque a rendere meno amaro il magone di chi deve rifarsi una vita altrove, ripartire da zero.

Hai un mare immenso, spiagge da favola e panorami mozzafiato che non riescono, comunque,a dare un lavoro al mio ragazzo. Quindi, non mi illudo, so che le tue ricchezze non riusciranno a rendere meno triste la sua partenza .

Il tuo sole 365 giorni l’anno, i tuoi caffè sempre offerti e l’allegria dei tuoi figli non riusciranno mai e poi mai a rendere meno dolorosa la sua mancanza.

Sono troppo arrabbiata con te, Sicilia, li lasci andare via tutti, così facilmente e fai persino finta di non accorgertene.

Continuando così  resterai sola. Ce ne andremo tutti.

Non lamentarti dei troppi immigrati, probabilmente, tra qualche anno, quelle povere anime saranno le uniche disposte a fermarsi da te, oltre ai pochi fortunati che riusciranno ad arrivare alla pensione.

Probabilmente,  tra non molto, sarai data in pasto a quei quattro imprenditori mafiosi che vogliono comprarti interamente

Probabilmente sarai la casa dei figli di papà, quelli che non hanno bisogno di trovare un lavoro e per questo affermano che non ti lasceranno mai, che loro sono siciliani nel cuore e nel sangue.

Anche mio fratello è siciliano nel cuore, anche mio zio è siciliano nel sangue, anche il mio ragazzo non avrebbe mai voluto lasciarti. Non avrebbe mai voluto lasciarmi.

Eppure li hai costretti!!!

Eppure, senza lavoro, non avrebbero mai potuto permettersi le vacanze nel tuo limpidissimo mare,

Eppure, senza stipendio, senza diritti, senza futuro, con l’amaro in bocca, credimi … i tuoi cannoli non sembrano più, così tanto gustosi.

Perché tu lo sai, c’è una cosa che per noi viene sempre prima di tutto: La Famiglia.

E quando c’è da sacrificarsi per mantenere o costruirne una, i siciliani sono così forti da riuscire a spezzarsi letteralmente in due: Il cuore in Sicilia, la mente e le mani altrove, sul posto di lavoro. Qualsiasi lavoro: Operaio, cameriere, cuoco, lavapiatti è comunque più dignitoso di quelli che tu puoi offrirci.

Credimi, non importa se si parte per Londra, Milano, Lecco, Berlino, Roma, Bristol; non importa se quel lavoro lo trovi in Danimarca, Svizzera, Belgio, Piemonte … per noi siciliani si tratterà sempre e solo di “andare a vivere al nord”. Un incubo.

Sappi, Sicilia che si tratterà sempre e solo di lavoro e di denaro, quel lavoro che al nord riesce a farli sentire tutti più dignitosi, più orgogliosi; quel denaro che da te circola nelle mani di troppe poche persone: quelle che non lo meritano, quelle che sfruttano il popolo, quelle che hanno ereditato, quelle che non si disperano.

Come faccio a spiegarti il mio stato d’animo, Sicilia?

Non posso. Nessuna parola sarebbe mai in grado di spiegare che cosa si prova a vederli partire tutti e sentirsi, ogni volta, impotenti con un pezzo di cuore in meno.

Con poco, pochissimo affetto, Roberta Delia, una siciliana qualunque. 

L’espressione di un diniego accorato da parte di una ragazza siciliana, verso la propria madre Terra  perché ritenuta responsabile dei propri patimenti e dolori per una progressiva  lontananza forzata con i propri cari, emerge con infiniti toni coloristici ed espressioni di rabbia scaturenti dall’impotenza di poter cambiare le cose.

E a questo punto non ci resta che condividere il dolore ed esprimere solidarietà ad una ragazza delusa dalla propria Madre terra. Vedi cara Roberta, purtroppo la nostra Sicilia, ovvero la nostra Patria risulta altrettanto maltrattata come il suo popolo da una classe politica dirigente, sia centrale che regionale ed in modo tale che nessuno, come hai detto tu, delle persone per bene  avrà la possibilità di godersi questa meravigliosa terra.  E la cosa ben più grave è che  non esiste un barlume di speranza per ridare una vita dignitosa alla Sicilia e ai siciliani.

Purtroppo i nostri politici, di destra e manca, hanno fatto di tutto per spezzare in due uno Stato e farlo crescere a due velocità … A due velocità? No!…A pensarci bene, il Nord va a gonfie vele, il sud risulta fermo e la Sicilia? Va a marcia indietro!

Adesso, dalle ultime notizie di cronaca politica, esiste un progetto di un centinaio di miliardi di euro da spendere nel prossimo decennio per far ripartire l’intero Meridione, comprese le Isole, ma parlare di date certe, con la crisi del Debito pubblico in cui versa lo  Stivale, è praticamente impossibile. Quasi, quasi viene voglia di menzionare un famoso detto tutto siciliano: “Cu di spiranza campa, dispiratu mori!”.  Cara Roberta, forse hai ragione tu, di prendertela con la Sicilia, ma solo perché, questa,  ha creato una classe politica incompetente e del tutto priva delle capacità di difesa dell’ Identità Siciliana”.

      

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