Guardia di Finanza sequestra tre traghetti della Caronte & Tourist

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Truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Siciliana. Questi i reati ipotizzati dalla Procura di Messina che ha aperto un’inchiesta nei confronti della società di navigazione ‘Caronte & Tourist isole minori Spa‘, chiedendo e ottenendo il sequestro preventivo di tre navi-traghetto: la Pace, impegnata nei collegamenti marittimi La Maddalena-Palau; la Caronte, che assicura la tratta Trapani-Isole Egadi; l’Ulisse, che collega Palermo con Ustica. Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in collaborazione con i colleghi di Messina, è stato emesso dal gip e riguarda anche S.L.C., di 57 anni, amministratore delegato della ‘Navigazione generale italiana Spa‘ (Ngi), incorporata nel 2017 dalla ‘Caronte & Tourist isole minori Spa’. Sequestrati anche beni immobili e somme in denaro per complessivi 3,5 milioni di euro.

L’inchiesta vede denunciati anche tre persone che hanno avuto ruoli di amministrazione nella Ngi e nella Caronte & Tourist. L’inchiesta, che vede Caronte & Tourist segnalata per responsabilità amministrativa, riporta il calendario al 2015: in quell’anno la Ngi si aggiudica il lotto del bando di gara della Regione Siciliana per il servizio di collegamento quinquennale Trapani-Isole Egadi, del valore di partenza di circa 15,9 milioni di euro, con un ribasso che ha fatto scendere il prezzo a 5,3 milioni. Per partecipare e vincere il bando la Ngi aveva individuato la nave Pace, dotata di stringenti caratteristiche strutturali volte a consentire la navigazione in piena sicurezza anche alle persone a mobilità ridotta, ma secondo le indagini della guardia di finanza il traghetto avrebbe in realtà “gravi carenze tecniche e strutturali” che le impedirebbero quella mansione: “difformità'” che sarebbero state accertate anche da competenti organi tecnici nel corso di periodiche ispezioni. Da qui il ricorso da parte dell’azienda, secondo gli inquirenti, a “sostituzioni irregolari del traghetto”, che non erano state autorizzate preventivamente dalla Regione, con il Caronte e l’Ulisse che a loro volta sarebbero stati anch’essi “carenti dei requisiti previsti” per il trasporto delle persone a mobilità ridotta.

Ulteriori ispezioni a bordo delle tre navi hanno “sgombrato ogni dubbio – sostengono le fiamme gialle – circa la assoluta inidoneità” di tutti e tre i traghetti e sul “conseguente concreto rischio” per l’incolumità delle persone a mobilità ridotta. L’ammontare delle contribuzioni pubbliche che sarebbero state percepite indebitamente nel periodo 2016-2019 è stato quantificato in oltre 3,5 milioni di euro: da qui la decisione di far scattare il sequestro nei confronti della società e degli indagati. I mezzi navali sequestrati sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal gip, mentre la società armatrice è stata designata custode. (CataniaOggi)

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