Continuano a crescere le vittime del nuovo virus sconosciuto in Cina: è allarme internazionale

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Da lunedì è triplicato il numero delle vittime del nuovo Coronavirus in Cina, sono infatti già nove le persone decedute (lunedì tre), con centinaia di nuovi casi di contagio che portano a 440 il numero delle persone contagiate già conosciute dalle Autorità. “Già conosciute” perché a questo punto è chiaro alle stesse Autorità sanitarie cinesi come la diffusione del virus potrebbe innescare una ben più grave epidemia. Quasi tutti i nuovi casi sono stati registrati nella provincia di Hubei, dove si trova la città di Wuhan, da cui è partito il focolaio. Gli altri tre sono stati registrati a Pechino e 2 a Shanghai.

Le autorità della città cinese di Wuhan hanno varato una serie di misure per rafforzare i controlli sui viaggiatori in partenza, in modo da ridurre la diffusione del nuovo coronavirus. Sono state vietate le partenze di gruppi di turisti e la polizia sta conducendo controlli a campione sui veicoli privati in entrata e uscita dalla città per individuare l’eventuale trasporto esemplari vivi di pollame o selvaggina. All’aeroporto, le stazioni ferroviarie e degli autobus, le autorità sono dotate di termometri manuali e a raggi infrarossi per controllare la temperatura dei passeggeri. Chi ha la febbre viene registrato, gli vengono consegnati una mascherina e una brochure sula polmonite, con il consiglio di recarsi dal medico. I biglietti di partenza cancellati verranno rimborsati.

È risultato positivo al test sul nuovo coronavirus il bambino cinese di cinque anni ricoverato mentre si trovava nelle Filippine. A renderlo noto è stato il Dipartimento alla Salute delle Filippine oggi. Il bambino, originario di Wuhan, è arrivato a Cebu City lo scorso 12 gennaio “per prendere accordi per studiare l’inglese”, ha dichiarato il dottor Ferchi Avelino. Lo stesso giorno è stato confinato in ospedale. Il bambino che aveva febbre, tosse e irritazione alla gola, è risultato negativo a Mers-Cov e Sars ma positivo al “pancoronavirus non specificato”, ha spiegato il ministro della Salute Francisco Duque III citato da Abs-Cbn News.

Un uomo è stato messo in isolamento a Brisbane, in Australia, dopo aver manifestato sintomi simili a quelli provocati dal virus misterioso in Cina. L’uomo era tornato di recente da una visita a suoi parenti a Wuhan. “Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati”, ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente.

Come confermato da un team di esperti della National Health Commission cinese, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, il nuovo ‘misterioso’ coronavirus si trasmette da persona a persona. Nel sud del Paese si sarebbero dunque verificati due casi di trasmissione uomo-uomo del coronavirus, in particolare nella provincia del Guangdong.

Nel frattempo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato un comitato di emergenza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV) per domani. Obiettivo, verificare se l’epidemia in corso in Cina costituisca un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e quali raccomandazioni debbano essere emanate per gestirla. Alla riunione parteciperà anche la Cina. Lo ha reso noto il portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, secondo quanto riportano i media locali. La Cina, ha aggiunto Geng, continuerà a collaborare con la comunità internazionale.

 

I sintomi

 

Febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Sono questi i sintomi della nuova infezione da coronavirus (2019-nCoV) che, nei casi più gravi, può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. È quanto si legge sul sito del ministero della Salute.

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

In particolare, per quanto riguarda il nuovo coronavirus identificato in Cina, si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari. Se ci si reca in Cina, nella città di Wuhan, provincia di Hubei, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.

Se ci si reca in Cina, nella città di Wuhan, provincia di Hubei, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori”. Sono i suggerimenti del ministero della Salute italiano sul nuovo coronavirus identificato in Cina – già responsabile di tre decessi, e di cui è stata confermata la capacità di trasmissione da uomo a uomo – a cui è dedicato un approfondimento sulla pagina web istituzionale, con le risposte alle domande più frequenti.

Il ministero ricorda che, essendo una malattia nuova, “ancora non esiste un vaccino. Possono essere necessari anche anni per sviluppare un nuovo vaccino”. Più in generale “non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace”. Importante dunque proteggersi con semplici regole, come per si fa con molte malattie respiratorie.

Le raccomandazioni “comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti”.

Per chi viaggia nelle zone a rischio “qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova a Wuhan – si legge sul sito del ministero – dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico”. Mentre “qualora una persona di ritorno da un viaggio a Wuhan sviluppi sintomi respiratori nei 14 giorni successivi al rientro, dovrebbe immediatamente rivolgersi ad un medico e informarlo del viaggio”.

Gli operatori sanitari, in particolare, possono essere a rischio “perché entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L’Oms raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare”. Il ministero ricorda “che la probabilità di introduzione del virus nell’Ue è considerata bassa, anche se non può essere esclusa”.

Al momento “sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus. La fonte di questo nuovo virus non è ancora nota. Pertanto, sarebbe prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente Wuhan City)”.

A chi ha soggiornato di recente a Wuhan il ministero ricorda che se “nelle due settimane successive al vostro ritorno si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia, riferendo del vostro recente viaggio”. Se invece si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata “il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti“.

In caso di sintomi riferiti a una malattia respiratoria, prima, durante o dopo il viaggio, “i viaggiatori devono rivolgersi a un medico e informarlo del loro viaggio. Attualmente l’Oms incoraggia tutti i paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute (Sari), a rivedere attentamente eventuali casi insoliti di Sari o di polmonite e a comunicare all’Oms qualsiasi caso sospetto o confermato di infezione da nuovo coronavirus”.

In Italia, si legge ancora sul sito del ministero della salute, “è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (Saei) e delle sindromi da distress respiratorio acuto. La situazione è costantemente monitorata dal ministero, che è in continuo contatto con l’Oms e l’Ecdc, e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo portale”.

È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori.

Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova a Wuhan, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.

Qualora una persona di ritorno da un viaggio a Wuhan sviluppi sintomi respiratori nei 14 giorni successivi al rientro, dovrebbe immediatamente rivolgersi a un medico e informarlo del viaggio. Se nelle due settimane successive al vostro ritorno si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia, riferendo del vostro recente viaggio. (Adnkronos)


Articolo aggiornato al 22/01/2020

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