Il “cuore” della cardiologia di Taormina è stanco, lo sottolinea la FP CGIL di Messina. Personale insufficiente

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di Nello Cristaudo

 

Giunge come una vera e propria bomba ad orologeria la scrupolosa lettera della FP CGIL di Messina che espone le diverse criticità presenti nel reparto di Cardiologia dell’ospedale “San Vincenzo”di Taormina. È veramente grave la situazione lamentata dal sindacato per “il disagio continuo cui il personale in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia di Taormina viene giornalmente esposto”.

Sull’argomento,  spesse volte il nostro giornale si è occupato evidenziando le enormi capacità professionali del personale che si scontrano tassativamente con carenze di infermieri e medici oltre che di vari materiali sanitari. Adesso, il sindacato CGIL,  in una sua puntuale nota dai toni alti, elenca le criticità che da tempo ormai attanagliano la Divisione di Cardiologia, diretta dal Dott. Ludovico Vasquez.

Nella missiva si legge: “Ci risulta, infatti, che il personale Medico ed Infermieristico è sottoposto a turni di lavoro non conformi con il CCNL e con la legge 161/14, a causa di una ormai ben nota carenza, frutto di una programmazione non idonea; basti pensare che tale carenza ha impedito a qualche dirigente medico di poter usufruire delle giornate di riposo biologico per allontanamento RX, fatto, questo, assai grave perché non tiene conto della salvaguardia della salute del professionista, il quale ha diritto a 15gg consecutivi da fruire nell’anno solare.”

Inoltre, continuando, l’organizzazione sindacale afferma: “Non è la prima volta che rappresentiamo questa situazione che si protrae ormai da diverso tempo, ma evidentemente il management, attuale e precedente, continua inspiegabilmente ad ignorare la mole di lavoro che viene svolta all’interno dell’U.O., ma soprattutto si rende cieco nel non tener conto che il poco personale in servizio deve garantire, oltre alla degenza, la complessa e variegata attività ambulatoriale, che comprende test ergometrico, E.C.G. per i degenti e per gli esterni, ambulatorio di ecocardiogramma, servizio ambulatoriale di controllo Pacemaker e medicazione. Inoltre all’interno insiste il Servizio con carattere di centro di riferimento per la Sicilia nel trattamento delle complicanze post impianto di device cardiaci, fino all’estrazione dei pacemaker o defibrillatori e dei relativi elettro cateteri. In più vengono effettuate sempre in attività ambulatoriale, procedure di ecografia trans- esofagee e trans -craniche.

Ma proseguendo, come in crescendo musicale, la lettera pone l’accento sulla endemica carenza del personale. In essa si afferma: “Val giusto la pena rammentare che l’Emodinamica del P.O. di Taormina è un’UOS e come tale, viste le linee guida regionali, deve avere personale dedicato, anche in virtù della mole di reperibilità da garantire. Tuttavia la realtà risulta essere ben diversa per cui l’organico è inspiegabilmente in carico all’U.O.C. di Cardiologia la quale miracolosamente, deve tenere in piedi tutti questi servizi con 11 Medici ( compresi 3 emodinamisti e 2 elettrofisiologi) e solo 32 Infermieri (di cui 6 dediti ai servizi di emodinamica ed elettrofisiologia h 24) e solo 3 a gestire un servizio ambulatoriale con abnorme mole di lavoro; la U.O.C. di cardiologia deve, inoltre, gestire, sempre con lo stesso personale, 8 posti UTIC e la degenza!

La comunicazione, infine, si conclude con una richiesta ben precisa dove si dice: “Alla luce di quanto in epigrafe, riteniamo non più rinviabile una definitiva soluzione della problematica rappresentata, per cui chiediamo un immediato incontro, possibilmente allargato al responsabile dell’UOC stessa e al Responsabile Infermieristico di Area, per scongiurare azioni eclatanti che, ad ogni buon conto, non lesineremo di mettere in atto qualora la nostra richiesta non trovasse il giusto ed immediato riscontro.

È bene ricordare che il reparto di cardiologia con le unità di emodinamica e dell’utic (unità di terapia intensiva coronarica), oltre che la degenza, costituiscono la rete dell’urgenza cardiologica occupando un posto di primo piano.  In caso d’infarto la tempestività dei soccorsi e la possibilità d’intervenire con una terapia adeguata nei tempi giusti – con un ricovero in un’Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) e usufruendo di un’angioplastica primaria (disostruzione meccanica delle coronarie in Emodinamica) – fanno la differenza tra la vita e la morte.  Se si considera, poi, che Taormina è centro hub nella rete dell’infarto, ossia permette un coordinamento più efficace del mezzo di soccorso a seconda del codice di gravità assegnato.  Ma cosa avviene quando si è dinnanzi a un possibile infarto avendo a disposizione un centro di riferimento hub come quello di Taormina? Ricevuta la segnalazione con il sistema della telemetria, i cardiologi procedono alla refertazione indicando il codice di gravità. Nel caso dei codici rossi, il processo consente di bypassare la struttura di pronto soccorso e di allertare la struttura di Emodinamica o UTIC che dopo aver visualizzato il referto nella Piattaforma si predispone all’accoglienza del paziente. L’attivazione di un percorso veloce, evitando il passaggio del paziente al Pronto Soccorso e anticipando il tracciato ECG e il referto verso la struttura di riferimento – in questo caso la Cardiologia dell’ospedale di Taormina -, permette di anticipare le cure al paziente durante il trasporto in ospedale su indicazione del cardiologo.

Per cui avere le criticità fatte rilevare dall’organizzazione sindacale, significa mettere in serio pericolo la vita di pazienti a cui bisogna solo cercare di dare il massimo aiuto in quei momenti di rischio. Chi deve sovraintendere alla buona gestione manageriale per un ospedale, in particolare per un reparto del genere, non può fare orecchie da mercante quando ci si lamenta di carenze di personale ed insufficienze di materiali necessari a mantenere alti livelli di buona sanità. Malgrado il buon impegno profuso da medici ed infermieri della cardiologia taorminese nel curare i pazienti, ancora non sono attrezzati per fare i miracoli né a vestire i panni di gladiatori che lottano contro la più becera ed atavica burocrazia che vanifica le professionalità operanti in questo reparto.

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