Lettera a un maturando

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di Monica Romano

 

Caro maturando,

Giugno è arrivato. Quanto l’hai aspettato ogni anno? Già a settembre pensavi a lui, ma quest’anno, quest’anno è diverso. Quest’anno lo temi, lo temi terribilmente. Giugno è sempre significato fine, ma adesso significa inizio. Inizio degli esami di maturità, e allora ti dico godi, goditi ogni attimo, perché Giugno, in fin dai conti vuol dire fine anche per te. Fine del tuo quinto e ultimo anno di scuola. La scuola non ritornerà più, e ti mancherà, te lo assicuro.

Probabilmente speri che tutto questo finisca presto, che l’Inferno scuola abbia finalmente fine, ma non farlo. Non lasciare che questi giorni passino velocemente, vivili, invece, intensamente godendo di ogni singolo momento che resta, ogni singolo momento con i tuoi compagni, che sono stati compagni di ansie, disperazioni, arrabbiature e pure gioie.  Compagni di vita.

O forse impazzisci al solo pensiero che tutto stia per finire, di lasciare tutto questo, la scuola che ti ha accompagnato lungo questi cinque anni, la scuola che è stata casa per te, e allora soffermati su ogni singolo attimo che  resta e trascina in questo turbinio di emozioni tutti i tuoi compagni di vita. Tutti, anche i professori. Perché in fin dei conti compagni di vita sono stati anche loro e anche loro ti mancheranno, te lo assicuro. Ti hanno accompagnato in questi cinque anni, prendendoti per mano e facendoti attraversare quella strada che sembrava tanto pericolosa fatta di logaritmi e reazioni, versioni e parafrasi.

Se credi, invece, che più importante di tutta questa baraonda pre-esame, sia la scelta ancora più difficile e temibile del tuo futuro, non lasciarti prendere dal panico. Arriverà il momento della resa dei conti. La resa dei conti tra te e il tuo futuro, ma non affrettarti adesso, hai ancora tempo, non molto ma ne hai ancora, non aggiungere ansia ad ansia, ne basta una al momento.

Tra poco ti troverai travolto da un’enorme mole di studio. Studierai e dormirai poco, mangerai ancor meno, ma non tollererai se qualcuno ti dirà che stai studiando troppo; servirà solo a innervosirti: sai quello che fai. La tua sarà una corsa contro il tempo, penserai al tempo che hai perso, che hai lasciato scorrere quando ne avevi ancora a disposizione, ma non serve, ne rallenterà solo il corso. La tua stanza sarà un enorme ammasso di quaderni, libri e.. fogli: la stanza studio di un maturando è sacra, sacra la posizione strategica di ogni cosa, poco premeditata, ma non importa sarai tu a far tutto, a capire quando sarà l’ora di dar una sistemata, perché non trovi più nulla o perché al solo entrare in quella stanza ti sentirai più confuso che altro. Probabilmente studierai poco e pretenderai pure di uscire,  magari di studiare con gli amici. E sì, è la cosa migliore che tu possa fare. Non ti rintanare in un isolamento selettivo, confrontati con loro, ma soprattutto, cerca compagnia in questa fase di crisi continua chiamata esami di maturità.

Perché sì, sarai in crisi, ma niente panico, passerà. Potrà durare qualche minuto, ora, ma passerà. Distraiti un attimo e poi torna a studiare, solo così capirai che potrai farcela.

Perché sì, ce la farai, che sia 60 o 100 il tuo voto finale, ce la farai. Se hai studiato, studiato davvero in questi cinque, tredici anni di scuola, ce la farai. Se hai studiato poco, e ti stai scapicollando solo adesso, ce la farai. Ma questo non deve essere uno sprone a non far nulla, ma a spingerti a fare sempre di più perché avrai finalmente la vittoria che da sempre aspetti di raggiungere: quella con te stesso. Quella che ti farà credere in te e nelle tue capacità, perché le hai.

Dimostra a te stesso quanto vali!

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