Appalti pubblici: 20 indagati in Calabria, anche il Governatore

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Pare che le inchieste per tangenti oggi non si fermino. Dopo la maxi inchiesta di Carabinieri e Guardia di Finanza a Varese e quella della Polizia di Stato a Palermo, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, un’altra inchiesta in Calabria coinvolge nomi “eccellenti” fra cui lo stesso Governatore Mario Oliverio (Partito Democratico) e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (Forza Italia). Si è infatti chiusa un’indagine sulla gestione di appalti pubblici a Cosenza riguardante il nuovo ospedale, la metro leggera e il museo di Alarico. In questo caso sono venti gli iscritti al registro degli indagati, tra cui i già citati Oliverio e Occhiuto, ma anche Nicola Adamo (PD) ex vicepresidente della Regione, il dirigente regionale Luigi Giuseppe Zinno, il direttore delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia.

La progettazione e la realizzazione del sistema di collegamento con metropolitana leggera tra Cosenza, Rende e l’università della Calabria era un appalto milionario e per questo avrebbe scatenato gli appetiti di non pochi soggetti. Nelle accuse si legge che il progetto preliminare sarebbe stato realizzato da Metropolitana Milanese SpA e che ciò sarebbe illegittimo perché affidato senza rinnovo di procedure. In pratica per la realizzazione sarebbe stata indetta una gara per la parte esecutiva senza tener presente come questa fosse già compresa nella precedente procedura di gara relativa alla progettazione preliminare. Ciò al solo fine, secondo la procura di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, di duplicarne indebitamente i costi a base d’asta.

Fra gli indagati, a vario titolo, anche il consigliere regionale Luigi Incarnano e Luca Morrone, ex presidente del consiglio comunale di Cosenza.

 

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