Xi Jinping a Palermo? 500 persone al seguito solo per una visita di cortesia?

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di Salvo Barbagallo

 

Il Presidente cinese Xi Jinping dopodomani (sabato 23) sarà a Palermo: una “trasferta” inconsueta nel programmato tour italiano che, in ogni modo, non ha destato soltanto curiosità ed anche interesse, ed anche… apprensione.

Atterrato stamane a Roma, per  garantire la sicurezza dell’illustre personaggio vengono impiegati circa mille uomini delle forze dell’ordine. E, come già avvenuto in passato in occasione della presenza di Capi di Stato, sono state predisposte due aree di sicurezza, mentre i tragitti da percorrere verranno scelti all’ultimo momento. In campo anche i tiratori scelti schierati sugli edifici nei punti nevralgici.  In mattina Xi Jinping incontra il presidente Mattarella al Quirinale e poi visita all’Altare della Patria, nel pomeriggio atteso prima a Palazzo Madama e quindi a Montecitorio. In serata ancora al Quirinale. Una due giorni fitta di impegni istituzionali a cui potrebbe aggiungersi anche qualche “fuori programma’”culturale. Procedure “normali” che vengono attivate quando personaggi di spessore arrivano nel nostro Paese.

Molti gli interrogativi che questo straordinario evento ha posto da un capo all’altro del mondo. Andrea Goldstein sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” sottolinea che L’interesse si focalizza soprattutto sulla firma di un Memorandum of Understanding (MoU) sulla Belt and Road Initiative (Bri). Ma si parlerà di molti temi, chissà, anche delle attività di formazione calcistica che nel suo intervento sul Corriere della sera Xi porta a esempio dei buoni rapporti bilaterali – non di tutto, dato che è improbabile che venga sollevato il tema dei diritti umani e della repressione degli Uiguri….” Goldstein mette in chiaro che gli accordi commerciali che Xi firmerà a Roma sono importanti – danno un segnale alle imprese cinesi che devono fare qualcosa per aumentare le importazioni dall’Italia e magari ridurre il deficit commerciale che, anno dopo anno, non cessa di aumentare. In compenso, non è ovviamente possibile pensare che i dazi sui prodotti italiani diminuiscano meno che per i concorrenti, e tanto meno che per gli altri paesi europei. Alla stessa stregua, se Xi si impegna a proteggere meglio gli interessi delle imprese italiane presenti in Cina, lo fa perché vuole rassicurare tutte le multinazionali, indipendentemente dalla nazionalità (…)..

E per la “tappa” Palermitana? Sempre Goldstein: Portare Xi a Palermo è un risultato d’immagine notevole per la Sicilia, che ambisce a far crescere il suo appeal turistico. Anche se ci ha passato solo poche ore, Xi conosce già le isole italiane – nel 2016 fece una breve tappa a Cagliari – e anche allora si sperava in un boom che non c’è stato (…).

Intanto il sindaco Orlando gongola, ma non pensa di certo agli incrementi del turismo: “La visita del presidente cinese Xi Jinping è conferma della visibilità e credibilità internazionale di Palermo. Una visibile credibilità che sta già portando investimenti e che sempre più potrà portarne in settori strategici per servizi e opere”.

Come riportano i mass media, il leader cinese arriverà con una delegazione composta da oltre 500 membri. Un centinaio di persone faranno parte della componente “stretta”, tra ministri, uomini della sicurezza, medici e assistenti di vario tipo. Il pool dei media è composto da 120 unità, compresi giornalisti, operatori e fotografi. Forse fin troppe persone al seguito per una estemporanea e veloce visita di “cortesia”…

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