Il diario della corsa del 19° Trofeo Kalat a Caltanissetta

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19° TROFEO KALAT A CALTANISSETTA

3ª PROVA DEL GRAND PRIX SICILIA 2019

Il diario della corsa

 

di Remigio Di Benedetto

 

 

Una temperatura ideale per la corsa, poco più di 10 gradi, accoglie quasi 400 podisti provenienti da ogni angolo della Trinacria per la disputa del tradizionale “Trofeo Kalat”, appuntamento primaverile del podismo nisseno. Alle 8 e 30 volontari, vigili urbani e forze di Polizia insolitamente abbondanti, sono già sguinzagliati lungo il percorso e per quel che vedo in fase di riscaldamento il transennamento delle strade dove correremo è completo. Sono già predisposti stand dove alunni della locale scuola alberghiera distribuiranno il ristoro per i podisti in arrivo. La Mysdam e i giudici sono nelle rispettive postazioni. Nell’attesa per la partenza ci sono le “chiacchiere” dello speaker Giuseppe Marcellino che racconterà la gara. Tutti i tasselli sono al loro posto, si può iniziare.

Il preludio alla gara dei master, è il piacevole spettacolo di alcune batterie delle categorie giovanili, dove bimbi e adolescenti di tutte le età si sfidano lungo il viale della Regione Siciliana sotto gli sguardi di tante mamme e papà.

Con un lieve ritardo, alle 10 e qualche minuto lo starter spara il colpo “decisivo”. L’asfalto grigio si trasforma in una striscia multicolore. Tutti ci lanciamo in avanti, ma con grande attenzione per rimanere in piedi nella convulsa partenza in lieve discesa. 800 gambe si sfiorano, si intrecciano e si rischia qualche “capitombolo” non necessario e non “gradito”. Chi cerca sgomitando di guadagnare le prime posizioni, chi cerca l’amico o il compagno di società per correre insieme e incoraggiarsi a vicenda, chi cerca l’avversario da tener d’occhio e chi invece non cerca nessuno e va per la sua strada.. Io faccio subito coppia con l’amico Giulio Caniglia (ASD Atletica Sicilia). Il primo chilometro lo “pilota” Giulio che fa la discesa a “scapicollo” tant’è che il mio Garmin mi segnala, rimproverandomi, che lo abbiamo fatto sotto i 4 minuti, può sembrare un miracolo, ma in realtà è più che altro un suicidio per chi come noi ha fatto due volte trent’anni già da qualche anno. Completati i primi 1000 metri termina anche la discesa e dopo un breve tratto in piano imbocchiamo il corso Vittorio Emanuele e inizia la salita. Giulio mi suggerisce: “agganciamoci a Santa, Liliana”, che detta così sembra la “protettrice dei podisti”, ma in realtà sono Santa Saitta (ASD Monti Rossi Nicolosi) e Liliana Scibetta (ASD Pro sport Ravanusa), due simpatiche quarantenni alle quali decidiamo di “correre dietro” non perché i mariti non sono gelosi, ma perché ci facciano da “battistrada”. Termina la salita e svoltiamo in corso Umberto I dove c’è il “passeggio domenicale”, ma noi non “passeggiamo”, andiamo di fretta. C’è un punto di controllo intermedio con un tappetino “magico” della Mysdam oltrepassato il quale la strada inizia lievemente a scendere. Santa sembra “averne di più” di Liliana, e facciamo riferimento a lei. Il tracciato svolta a sinistra, c’è un basolato parecchio sconnesso e fastidioso, molti di noi corrono sul marciapiede. La discesa si impenna, ma dopo un’ampia curva a semicerchio inizia il tratto “forte” del percorso: quella che all’andata è stata una piacevole discesa, si è trasformata in una ripida e faticosissima salita. Io e Giulio siamo sempre fianco a fianco, Santa è poco più avanti mentre Liliana ha qualche difficoltà. Siamo nuovamente sul viale d’arrivo, il gonfiabile che segna la linea del traguardo si avvicina, prima di raggiungerlo c’è l’inversione a “U”, inizia il secondo giro. Giulio non si accontenta della velocità di crociera delle “nostre” donne e inizia a “tirare” perché ha sottocchio Giuseppe Inguanta (Atl. Rosamaria) suo avversario diretto di categoria, io imprudentemente cerco di mantenere il suo passo. Santa fa giustamente “miracoli” per starci dietro e Liliana la segue a breve distanza. Termina il secondo giro, io sono un poco in riserva e nonostante la lunga discesa non trovo più lo slancio per avvicinarmi a Giulio, ma la mia “categoria” è al “sicuro” Salvatore Cammarata si è “preso” un giorno di ferie e Michele Strazzanti (ASD Barrafranca Running) il più vicino dei miei avversari, “viaggia” sicuramente con minuti e non con secondi di ritardo. Dopo la salita del corso Vittorio Emanuele, siamo nuovamente in centro sul tappeto magico posto in corso Umberto, poi arriviamo sul marciapiede di via Calafato terminato il quale inizia la salita che finirà solo all’arrivo. Nel tratto più ripido arriva Santa che vuol fare il “miracolo” di agganciare Serena Zeferino dell’Universitas Palermo per un 5° posto assoluto. Io che ho già mollato da un po’ con la testa più che con le gambe l’affianco e cerco di “tirarla” lungo la salita. La Zeferino non è lontana, avrà 15 metri di vantaggio, Santa spinge sull’acceleratore, io consumo le mie residue energie incitandola, dopodiché “mollo” definitivamente, non trovo più stimoli né energie. Passano molti podisti impegnati in un finale “spinto”: passa Liliana, passa Giuseppe Cavallaro (ASD Correndo per Aci),  ma le mie gambe e la mia testa sono in sciopero e non accenno nessuna reazione. Vedo in lontananza che Santa ha fallito l’aggancio sulla Zeferino ma l’aspetta il secondo gradino del podio delle quarantenni con Liliana che occuperà il terzo. Finalmente anch’io sono sotto il gonfiabile, è finita. Ed è finita già da 10 minuti per Bibi Hamad (Mega Hobby Sport) vincitore del trofeo Kalat insieme a Chiara Immesi (ASD Universitas Palermo).

A questo punto, dopo avere tirato il fiato per qualche secondo, i podisti fanno tappa prima nello stand per consumare il preannunciato rinfresco e poi nelle “finestre” predisposte per la consegna del pacco gara (Asciugamano, H2O, ottima pasta “trafilata al bronzo”). Stranamente, dopo qualche minuto vedo circolare podisti in possesso di “un allegato” al pacco gara, un elegante asciugamano Gabel. A “gentile richiesta” viene consegnato anche a me.

Si passa alla premiazione, l’ultima fatica per Marcellino che dopo avere raccontato la gara con vincitori e vinti, chiama all’appello tutti i premiati che ricevono premi in ceramica. Ai vincitori assoluti va una “testa di moro” e ai premiati di categoria una fruttiera, il tutto sotto i flash di parenti e amici. Ma le foto che tutti aspettiamo sono quelle di MICHELE il più AMATO dei fotografi “podistici”.

Complimenti all’organizzazione del Track Club Master Caltanissetta e grazie a chi ha contribuito alla riuscita della manifestazione.

Ci vediamo a Bagheria il 14 Aprile.

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