Sanità a Catania: manette a primario, controllava appalto da 55 milioni

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L’appalto oggetto dell’indagine è la gara del 17 luglio 2018 bandita dal Policlinico Universitario Vittorio Emanuele di Catania avente quale oggetto “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del Bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178,00”. In totale sono stati emessi sei provvedimenti, due sono ai domiciliari, quattro, invece, destinatari di provvedimenti interdittivi.

Gli arresti domiciliari sono scattati per: il primario Giuseppe Morgia, 60 anni direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia del Policlinico; Massimiliano Tirri, 51 anni, agente e responsabile commerciale della “C. Bua Srl”. Sospensione dal pubblico servizio per: Tommaso Massimo Castelli, classe 1969, dirigente medico nell’equipe del prof. Morgia; Antonino Di Marco, classe 1962, rappresentante di prodotti sanitari; Maurizio Francesco La Gattolla, classe 1961, agente di prodotti sanitari; Domenico Tramontana, classe 1963, agente di prodotti farmaceutici.

L’inchiesta ha svelato l’esistenza di un rodato circuito corruttivo nell’espletamento di una gara di primaria rilevanza nel settore della sanità pubblica, alimentato da dirigenti medici e rappresentanti/agenti commerciali di note società farmaceutiche. È nata sulla base di esposti presentati alla Procura da rappresentanti commerciali di società che si ritenevano ingiustamente escluse dalla procedura ad evidenza pubblica celermente approfonditi grazie all’uso di di intercettazioni telefoniche, ambientali, accertamenti bancari e analisi di documenti pubblici acquisiti da banche dati, hanno portato alla luce un meccanismo corruttivo allarmante per la sistematicità e la diffusione delle condotte illecite tracciate.


AGGIORNAMENTO 26/02/2019 – Sale a 15 il numero degli indagati

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