Bussetti: “Invalsi fuori da Maturità”

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[AdnKronos]

 

L’Invalsi non entrerà nelle prove dell’esame di Maturità e il voto conseguito non farà media con il voto dell’Esame di Stato. Ad assicurarlo il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti che, in un’intervista all’Adnkronos, precisa: “Su alternanza scuola-lavoro e Invalsi abbiamo fatto una scelta precisa: con il Milleproroghe abbiamo stabilito che quest’anno non saranno criterio di accesso all’Esame. Avrebbero pesato troppo. L’Esame serve a misurare la preparazione raggiunta alla fine di un percorso di studi. L’ammissione non può essere pregiudicata in base alla partecipazione all’alternanza o alle prove Invalsi. L’alternanza non perderà comunque valore. Sarà parte del colloquio. L’Invalsi, per quest’anno, resta fuori dall’Esame”. Ma i risultati delle prove faranno media con il voto di maturità? “No, assolutamente”, conclude.

L’Alternanza scuola lavoro non è “un apprendistato occulto”, ma “un potente strumento di orientamento e di acquisizione di competenze trasversali“, ha assicurato Bussetti, spiegando che comunque ”una parte dell’orale sarà dedicata all’alternanza”. “A chi dice che la stiamo distruggendo o cancellando – precisa il Ministro – dico che non è così. Anzi. La stiamo rilanciando. Riportandola al suo vero obiettivo che è quello di formare meglio i nostri ragazzi, non di fargli fare un apprendistato occulto”.

La storia non è stata e non sarà cancellata dall’esame di Maturità, ha precisato il ministro precisando: ”Il nuovo Esame è stato scritto in un decreto del 2017 da chi mi ha preceduto. Un gruppo di esperti, guidato dal professor Serianni, in questi mesi ha dato corpo alla riforma per della prima prova e penso sia stato fatto un buon lavoro”. Quanto alle polemiche sull’eliminazione del tema storico e su una presupposta cancellazione della storia dalla maturità “voglio ribadire che non è così: l’ambito storico resta e potrà attraversare più tracce, non essere più confinato in una sola come accadeva fino ad oggi. In questo senso voglio rassicurare anche la senatrice Liliana Segre, che è intervenuta su questo punto: daremo la dovuta attenzione alla storia. Anzi lavoreremo per una valorizzazione maggiore di questa disciplina. Nessun depotenziamento. Posso assicurarlo”.

Insomma l’Esame cambia ma resta. Nonostante l’altissima percentuale di promossi, che raggiunge il 99,5% ha ancora un senso e rimarrà: ”L’Esame – afferma Bussetti – è comunque un momento di passaggio importante, è la chiusura di un ciclo”.

Quanto agli episodi di bullismo di ragazzi nei confronti dei professori, ma anche aggressioni da parte di genitori ‘insoddisfatti’ che ricorrono alla violenza in ‘difesa’ dei propri figli rappresentano un segnale d’allarme preoccupante che richiede risposte corali, scuole e famiglia insieme, secondo Bussetti, che, per arginare il fenomeno intende “rilanciare il rapporto tra scuola e famiglia”. “Fra qualche giorno al Miur – ha annunciato – incontrerò le associazioni dei genitori: c’è un dialogo positivo. Ripartiamo da questo. Dalla voglia di collaborare per il bene dei nostri ragazzi. E tutti insieme lavoriamo per isolare chi sbaglia, ma anche per rilanciare esempi positivi. Che sono tanti – conclude – ma restano nell’ombra”.

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