Crollo ponte a Genova. Soccorsi non stop, una trentina le vittime

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AdnKronos

 

Una ventina di minuti prima 12 si scatena l’inferno. E’ crollato il ponte Morandi, oltre un centinaio di metri, sulla A10 di Genova nella zona di Sanpierdarena poco dopo lo svincolo dell’A7.

LE VITTIME – Il bilancio è in continuo aggiornamento. Per ora sarebbero una trentina le vittime accertate, tra cui anche un bambino. A dirlo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Oltre all’impegno, ai soccorsi alle preghiere prendo l’impegno con gli italiani di andare sino in fondo ed accertare le responsabilita’per un disastro inaccettabile perché non è possibile nel 2018 lavorare e morire in queste condizioni”. I feriti, ha spiegato il capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, sono 13 di cui 5 in codice rosso. Parte dei detriti è caduta nella zona sottostante, sulle abitazioni di via Fillak e via Porro. Alcuni degli sfollati hanno trovato riparo in un centro civico della zona.

LE IPOTESI – E’ ancora presto per capire quale sia stata l’origine del crollo. “Per una volta tanto non sembra esserci un problema di dissesto idrogeologico – dice all’Adnkronos il presidente dei geologi liguri, Carlo Civelli -. Non credo proprio che c’entri qualcosa il temporale, penso di più a un cedimento strutturale“, ipotizza. Per alcuni il crollo del viadotto Morandi “è una tragedia annunciata“. Due anni fa l’ingegnere Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato all’Università di Genova, lanciava l’allarme sul ponte Polcevera sul sito Ingegneri.info. Il ponte ”ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici” che hanno portato a “imponenti interventi di manutenzione straordinaria, dalla fine degli anni ’80 primi anni ’90” tra cui “la sostituzione dei cavi di sospensione con nuovi cavi affiancati agli stralli originari”.

I LAVORI – Autostrade per l’Italia ha precisato che sulla struttura, risalente agli anni Sessanta, “erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto“. Quanto alle cause del crollo, aggiungono, “saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”.

LA STORIA – Inaugurato il 4 settembre del 1967 e conosciuto anche come il ‘Ponte di Brooklyn’ per l’innegabile somiglianza, l’opera dell’ingegnere Morandi era lunga 1.182 metri e alta 45 con 3 piloni di cemento armato che toccano i 90 metri d’altezza.

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