In esaurimento il “tormentone” migranti?

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Emma Bonino

di Salvo Barbagallo

 

È in via d’esaurimento il “tormentone” migranti? Nonostante le opinabili vedute di Emma Bonino, parrebbe che l’argomento dei fuggitivi abbia perso smalto sui mass media. In calo anche la “demonizzazione” del vicepremier Matteo Salvini, oggi, a quanto pare il nuovo Belzebù da portare e tenere alla ribalta porta il nome di Marcello Foa, presidente in pectore della Rai che forse non riuscirà ad occupare l’ambita poltrona se PD e Forza Italia si uniranno (apertamente) in matrimonio per questa “mission possible”.

Il gran caldo, incendi, piogge e temporali che colpiscono un’Italia anche a pezzi territoriali, pesano sulle vacanze nostrane più delle “opinioni” o dei “fatti” selezionati accuratamente dai mass media. Il “Vade retro” di Famiglia Cristiana rivolto a Salvini fa da contraltare ai misfatti in tonaca nera, vittime adolescenti e monache, il tutto in una indifferenza collettiva che dovrebbe allarmare, il “Far West” denunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella cade nel vuoto. Un’estate all’insegna dell’eclissi lunare che entusiasma più di uno spettacolo Hollywoodiano, le navi Ong hanno compreso che è meglio cercare altri itinerari nel Mediterraneo che escludono gli approdi nei porti siciliani per portare in Europa i fuggitivi che raccolgono dai barconi al largo della Libia, ma la situazione parrebbe oltremodo contenuta. “Posso anche ripetere che la situazione è completamente cambiata da cinque o sei mesi. Per ora l’emergenza appare finita, terminata. I libici, anche grazie all’aiuto italiano, hanno motovedette molto più efficienti, i loro sistemi d’intervento sono strutturati, possono mantenere due o tre imbarcazioni sempre pronte in acqua e si dimostrano in grado di bloccare gli scafisti con i migranti prima che escano dalle 12 miglia delle loro acque territoriali (…) Nel nostro ultimo mese di pattugliamenti ininterrotti dal Canale di Sicilia, le coste della Tripolitania, al largo del Golfo della Sirte e sino alle zone a nord delle acque territoriali della Cirenaica, non abbiamo mai incontrato alcun naviglio di migranti e neppure i battelli delle organizzazioni non governative internazionali (…), afferma in un’intervista al Corriere della Sera” Sebastiano Rossitto, comandante della fregata Virginio Fasan, ammiraglia della missione italiana “Mare sicuro” operante di fronte alla Libia.

La realtà si tocca con mano, merito o demerito delle prese di posizioni di Matteo Salvini: il flusso di migranti “raccolto” e “diretto” in Sicilia si è interrotto e sporadicamente appaiono sbarchi “occasionali”. Anche le coste dell’Agrigentino da mesi non sembrano essere mete preferite e prescelte dal naviglio clandestino proveniente dalla Tunisia.

Dunque, comprensibile che sia in fase di esaurimento anche la “battaglia” mediatica non stop, a favore delle navi Ong, ora indirizzata (come detto) verso obbiettivi più d’attualità? Sembrerebbe così, ma non è detto che possa riprendere alla prima occasione in cui farà “notizia”.

 

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