In Sicilia basi subacquee segrete per sottomarini USA?

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Strutture militari ad Augusta
Strutture militari ad Augusta

di Salvo Barbagallo

 

 

Un lettore ci segnala un articolo di Davide Bartoccini pubblicato su Il Giornale online giovedì scorso (10 maggio) dal titolo “Quelle basi subacquee segrete per nascondere i sottomarini USA”, ponendoci l’interrogativo se in Sicilia, e in special modo nel Siracusano nei pressi della base della Marina Italiana di Augusta, esistano installazioni di questo genere.

L’articolo di Bartoccini fa riferimento a presunte basi costruite negli Stati Uniti, in California, e vale la pena riportare l’introduzione al servizio giornalistico per comprendere meglio: “Durante la Guerra Fredda l’US Navy ha costruito delle basi subacquee per tenere al sicuro i suoi sottomarini dai russi? Schierati in lunghi tunnel scavati nella roccia, appena sotto la superficie del mare che bagna un picco di roccia che si staglia lungo le coste della California, lì, dove sorge la Naval Facility Point Sur, qualcuno è convinto che i sottomarini d’attacco americani fossero pronti a salpare, uscendo da gigantesche caverne subacquee che ricordano le basi segrete degli U-boat nazisti o quelle dei film di James Bond (…). Il sito in questione, ufficialmente un’istallazione militare avrebbe accolto una serie di idrofoni per monitorare l’attività sottomarina russa, viene segnalato come possibile base segreta risalente alla guerra fredda; rifacendosi alla storia, che ha più volte dimostrato quanto le teorie più fantasiose espresse durante durante i conflitti si siano spesso rivelate reali (…)”.

Nella realtà in Italia non possono esserci basi segrete militari “straniere”, tranne che non siano state autorizzate dai diversi governi che si sono succeduti dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale, con i vari protocolli ed accordi bilaterali Italia-USA, dei quali ancora molte norme non sono state rese di pubblico dominio. In ogni modo appare improbabile l’esistenza di “siti segreti”, ma di certo sono più che sufficienti quelli noti in piena autonomia “straniera” in tutto il territorio nazionale e, soprattutto, in Sicilia. La questione, pertanto (e a nostro avviso) non concerne eventuali e presunte installazioni avvolte nel mistero del “segreto”, ma già di quelle basi conosciute che hanno forma “stabile” nel nostro Paese e nella nostra Isola: Sigonella, Niscemi, Augusta sono gli esempi più vistosi della “presenza permanente” di forze militari straniere (appunto quelle statunitense) e l’attività (pre bellica o bellica?) che svolgono che è e rimane ignota (almeno per i cittadini “normali”).

Esistono basi subacquee ad Augusta? Non lo sappiamo, è palese però che i sottomarini statunitensi (anche quelli nucleari) sono di “casa” ad Augusta (ed anche altrove, probabilmente in Sicilia), così come sono altrettanto note le continue esercitazioni aeronavali che si effettuano a ritmo cadenzato nelle acque del Mediterraneo prossime alla Sicilia. Che esistono tunnel militari ad Augusta è possibile, per quanto si è appreso anni addietro (24 marzo 2014) dal sito dello stesso Ministero della Difesa che riportava (con foto a corredo) “Un team di personale tecnico della NATO ha effettuato, nei giorni scorsi, un sopralluogo alle infrastrutture dell’Alleanza in Sicilia. Il personale tecnico internazionale – appartenente ai comandi: Joint Force Command di Napoli, Maritime Command di Londra, USA Naval Forces Europe-Africa / US Sixth FLeet di Napoli Capodichino e USA Defence Logistics Agency Kaiserslautern in Germania – era accompagnato dal personale dello Stato Maggiore Marina e del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia. Il motivo del sopralluogo è l’ispezione periodica alle infrastrutture costruite o ammodernate con fondi comuni NATO, per verificare lo stato delle lavorazioni in corso e il mantenimento in efficienza secondo gli standard NATO  Particolare interesse ha suscitato la visita all’interno di un serbatoio per combustibile presso il Deposito POL NATO di San Cusumano (Augusta) attualmente oggetto di ragguardevoli lavori di ammodernamento finanziati dalla NATO che prevede, tra l’altro, il rivestimento della superficie interna con sistema metallico di brevetto italiano “Ferrari” (…)”.

Dunque i “tunnel” non mancano ad Augusta, ma sarebbero depositi scavati nella roccia… Basi subacquee per sottomarini ad Augusta? All’interrogativo potrebbe rispondere (se lo ritenesse opportuno) soltanto il Ministero della Difesa Italiano…

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