Indubbiamente il nuovo Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha un grande pregio: parla poco, cioè non si “esterna” come era costume del suo predecessore, Rosario Crocetta. Il silenzio è d’oro? Forse il silenzio è “oro”. Ma c’è l’altro lato della medaglia: non si comprende bene (o, per meglio dire, il cittadino “comune”, non comprende bene) cosa stia facendo realmente il Governatore Musumeci per la sua regione. O, per dire ancora meglio, non viene portato a conoscenza dell’intera collettività quale sia l’attuale percorso di chi la governa.
Ai “silenzi” possono essere date molteplici interpretazioni, le principali: forse non si ha cosa dire; forse si preferisce non dire per non commettere errori.
Poi si dovrebbe andare a scavare nella natura dei silenzi, ma questo investe uno scenario molto ampio che non riguarda l’attuale Presidente della Regione, ma tutti i Presidenti che si sono susseguiti da quando, nell’immediato dopo guerra, alla Sicilia è stata concessa l’Autonomia, con tanto di Statuto Speciale.
Poi… Poi ci sono i silenzi diretti o indiretti, strumentali o casuali: il silenzio sulla disoccupazione, il silenzio sulla corruzione diffusa, il silenzio sulle conseguenze della migrazione africana che passa dall’Isola (e spesso resta nell’isola), il silenzio sulle connivenze con la criminalità organizzata e spicciola, il silenzio sui soliti noti/ignoti Potenti che spadroneggiano indisturbati e intoccabili, eccetera, eccetera.
Sicilia, Isola felice, nuovo/vecchio Eldorado per chi la sa meglio utilizzare (o sfruttare). E i Siciliani?
I Siciliani stanno a guardare, indifferenti, forse sperando che qualcun altro provveda a mettere ordine e a riequilibrare lo stato delle cose.
In Sicilia il silenzio è “oro” puro. Ma in quale“cassa” finisce?