di Guido Di Stefano
I millenni raccontano di scontri e incontri tra i potenti del corpo e dello spirito, a volte in guerra tra loro ma molto più spesso complici, conniventi, condividenti la gestione delle vite dei mortali comuni, capricciosi e tirannici padroni, cinici e impenetrabili volti celati da doni (bastone o carota alla bisogna) sempre e comunque costosissimi per i destinatari.
La sottomissione premiata sempre al futuro, la ribellione castigata al presente con la morte in tutte le sue forme possibili. Roboanti appellativi, titoli e sogni da una parte e anatemi-bandi-condanne dall’altra. Buoni e cattivi individuati e separati con esasperante ottica manichea, fonte di ogni arbitrio e nequizia: per cui tanto il silenzio quanto la parola possono essere condannati come colpe capitali a inoppugnabile giudizio dei detentori dei poteri, esentati da ogni coerenza e continuità perché sono sempre loro “la legge”, umana e/o divina.
Fatte salve le provvidenziali “isole” indipendenti, almeno nel passato! E ora?
Il culto della ricchezza ha sopravanzato ogni altro culto e ideale, riuscendo a infondere unità di intenti a personaggi culturalmente incompatibili in altri tempi e altre situazioni. Ad aggravare la situazione mondiale in detto culto, non nuovo a ora ingigantito, negli ultimi cento anni ha preso il sopravvento il “dio” dollaro, complice tutto l’occidente (politico e non) e altri.
E ripercorrendo i tortuosi e tenebrosi sentieri del passato sono tuttora pubblicizzate e applicate le “collaudate” tecniche del terrore e della morte. Demonizzazioni, anatemi, minacce, aggressioni, guerre umanitarie, guerre di liberazione, guerre per procura, sperimentazione di armi letali, istigazioni (o simulazioni) di rivolte “spontanee” continuano a gravare quasi tu tutti i continenti: tutto il nuovo mondo a sud degli USA, il continente antichissimo (Africa), il continente antico (Balcani, Europa orientale, Cina, Corea, Myanmar, Afghanistan, Medio Oriente) esodi “finanziati e finalizzati” (si dice); sembrano esenti il continente nuovissimo (Oceania, forse perché domina lo Yes?) e l’Antartide (troppo ghiaccio?).
Ovunque si piange e si muore nel “quasi” assordante silenzio dei “pastori” alternato agli inviti umanitari in danno e schiavitù di chi deve accogliere: viene imposta dai cultori-cantori-seguaci del “collerico divo dollaro” la più subdola forma di discriminazione (o apartheid) nei confronti degli “indigeni” europei e cioè l’etichettatura di “fobia” e di razzismo a chi osa manifestare dubbi e riserve sui reali intenti e conseguenze delle imposizioni-illuminazioni-visioni scagliate come fulmini dalle brillanti meteore di turno.
Ventidue anni di guerre assurde, scatenate per motivi inesistenti ma ben costruiti e pubblicizzati. Ventidue anni di massacri e migrazioni “incoraggiate”. Ventidue anni di sperimentazioni di armamenti radioattivi e tradizionali. Ventidue anni di caos e “pulsioni” predatorie. Ventidue anni di grida occidentali “al lupo, al lupo” (ogni non adoratore del dio dollaro), mentre insaziabili belve (di occidente) fameliche sbranano (per procura?) genti indifese e innocenti.
Sorvoliamo poi sulle esagerazioni nelle italiche lande dove molti sono, per oratoria e atteggiamenti, “più realisti del re” e, all’occorrenza, capaci di scacciare “demoni e fantasmi”.
In breve possiamo definire il tutto: follie dell’ovest!
Però considerando certi trafiletti-flash che parlano di “collaborazione spaziale” tra i buoni e i cattivi, in particolare tra l’aquila dalla testa bianca e l’orso siberiano; meditando sulle “misericordiose e amorevoli” esternazioni di diversi rappresentanti di Dio, che tanto cozzano con gli insegnamenti che ci hanno “propinato” fino a “ieri”; considerando l’imposizione “di fatto” del mescolamento delle razze e delle culture; osservando gli spostamenti e i rimescolamenti di armamenti, quasi che ogni “regione” del globo debba rispondere con gli stessi armamenti differenziati a un attacco esterno; allora viene spontaneo chiedersi: non sarà che ci assillano con il peso delle loro azioni e con le affilate lame della loro retorica per distrarci da “un qualche” pericolo reale ma non ancora “tangibile”? Non sarà che sette o dieci nuclei, detentori di potere e conoscenza “unici”, paventano l’apparizione di personaggi “mitologici” e/o “biblici” e la reiterazione di passati e leggendari fenomeni inspiegati o addirittura temono l’Apocalisse?
Insomma cosa ci mostrano e cosa ci nascondono?