Al di là della cronaca “spicciola”

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di Salvo Barbagallo

 

Al di là della cronaca “spicciola” che riporta principalmente in primo piano morti ammazzati (dalle tragedie “futili”, alle tragedie/spettacolo delle guerre a due passi da casa nostra), che riporta in primo piano le commedie alla Feydeau del Presidente USA Donald Trump con le (pseudo?) interferenze della Russia di Putin nella vita del “grande Paese” a Stelle e Strisce, ma non i “reali” motivi degli (pseudo?) scontri fra i Giganti del mondo; al di là della quotidiana cronaca “spicciola” sull’ininterrotto flusso di migranti che partono dalla vicina Libia sotto il compiacente sguardo del leader Fayez al-Sarraj, voluto (imposto?) dall’ONU e foraggiato dall’Italia, senza (quasi) mai mettere in evidenze le speculazioni sulla pelle dei fuggitivi e di chi deve (costretto?) accoglierli; al di là delle stantie boutades del solito Matteo Renzi che non stupiscono più nessuno, ma che annoiano e infastidiscono (addirittura!) anche il ministro Pier Carlo Padoan; a, per restare in Sicilia, al di là delle folkloristiche pulizie di Catania da parte di (sparuti) generosi e giovani Marines di Sigonella, e al di là delle fantascientifiche esternazioni (veri exploit) dell’uscente Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta; ebbene, al di là di tutto ciò citato e altro non detto, vorremmo chiedere ai nostri lettori cosa resta da “raccontare” in questa Estate torrida?

Certo, ci sono gli incendi che stanno bruciando e distruggendo l’Isola, e si potrebbe descrivere la paura di chi abita i territori colpiti e invasi dalle fiamme, ma non rendere noti i nomi degli imprendibili e (sempre) ignoti criminali piromani; certo si potrebbero mettere in luce le manovre sotterranee che in ogni cosiddetta compagine politica si stanno portando avanti in previsione delle imminenti elezioni regionali; oppure cercare di capire perché certi processi non trovano mai una conclusione in tempi ragionevoli; o mettere sul tappeto l’occupazione (soprattutto giovanile) che non c’è; oppure, tanto per fare conversazione, chiedersi il perché un aeroporto come quello di Catania Fontanarossa (che sta per toccare i nove milioni di passeggeri) è ancora sprovvisto di un radar autonomo e debba dipendere dal radar militare di Sigonella (per non disquisire sulla necessaria seconda pista, ipotizzata e mai realizzata da oltre trent’anni a questa parte); certo si potrebbe riprendere il discorso sull’inquinamento delle acque e dell’aria della baia di Augusta, da decenni documentato ma mai “risanato” nonostante i decessi verificatisi; sicuramente si potrebbe riproporre la denuncia per l’abusivo impianto satellitare statunitense MUOS di Niscemi e la questione dell’eccessiva e progressiva militarizzazione/occupazione dell’Isola da parte degli USA.

Certo, sono tanti e tanti gli argomenti che possono essere posti sotto i riflettori, alla fine però sono sempre e costantemente gli “stessi” argomenti sui quali noi (noi, La Voce dell’Isola e pochi altri) dibattiamo da anni e anni, anche se la “nostra” Voce (e quella di pochi altri) sembra (almeno apparentemente) non toccare le alte sfere, le “sfere” di chi decide cosa fare dei comuni mortali. Forse provochiamo “fastidio” quando solleviamo problematiche che si vorrebbero lasciate negli archivi e chiuse a chiave. Qualche modesto segnale lo abbiamo guardando le statistiche delle visite del nostro giornale, comunque non rispondenti alla realtà in quanto i meccanismi di chi comanda internet si muovono costantemente a suon di moneta e non a livello free: la percentuale delle visite provenienti da Oltre Oceano sono alte, più alte a volte di quelle nazionali e locali. E questo “dettaglio” la dice lunga sull’interesse che possono determinare nostri servizi delicati che concernono la vita della Sicilia.

In questa Estate torrida niente ferie, ma attenzione particolare verso ciò che ci circonda e che accade senza nessi appariscenti: il domani che si prospetta per la Sicilia (ora come ora) non appare peggiore, né migliore di questo presente, sicuramente (senza dubbi) più ricco di incognite.

 

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