Il diavolo non ha pecore e vende lana

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di Guido Di Stefano

 

Il detto fu di larga diffusione nelle italiche terre, soprattutto a sud di Roma. Voleva essere un campanello d’allarme preventivo nei confronti di quanti (persone fisiche o giuridiche) praticavano e praticano per connaturata “predisposizione” alcune  “non nobili” arti quali la menzogna, il raggiro,la truffa, sopraffazione, la predazione, l’omicidio.

Vizi antichi, universali, imperituri purtroppo! Spesso giustificati da “interessati” araldi e fruitori dei “benefici” connessi e riscossi.

Oggi tutto scorre più velocemente e per aree molto più vaste ma ugualmente il diavolo (o i diavoli) possono contare sull’incrollabile supporto divulgativo e propagandistico dei “fans” infiltrati in tutti i punti “sensibili”. E come sbraitano e si agitano per difendere il loro potere “quotidiano” e  le loro mini-ciotole di lenticchie!  Incuranti di ogni voce contraria e financo della verità  trinciano giudizi insensati e spingono verso lo scontro armato interno e/o esterno.

L’Occidente ha avuto una decisa accelerazione per la conquista del rango di  “impero del demonio”.  Piccoli segni si erano già avuti nel ventesimo secolo con  ben due guerre mondiali, apparentemente “cercate” dai soliti noti di questo secolo. Anche la Società delle Nazioni fallì miseramente forse anche perché, come organismo sovranazionale con pesi e presenze differenziati, applicò contro l’Italia le (prime) sanzioni spingendola nelle spire dell’involuzione autarchica. Non entriamo nel merito dell’operato di altri organismi sovranazionali, per rispetto dei tanti “giusti” che per essi hanno operato e operano.

Ed è su finire del ventesimo secolo che iniziano le grandi calamità e il grande caos. Oltre oceano liberalizzano  e consentono (senza tanti controlli) alle  banche di mescolare l’economia dei piccoli (miliardi di risparmiatori) con l’alta finanza dei pochi (ordine di grandezza centinaia). Poiché le valanghe trascinano tutto a valle non poteva mancare il  successivo e pronto scimmiottamento delle banche europee. Stiamo subendo gli effetti delle catastrofiche scelte e condiscendenze di  (s)governanti nostri (?).

Sembra proprio che in Italia le banche abbiano accumulato lana “fasulla” del diavolo (ovvero crediti marci) per svariate centinaia di miliardi di Euro; nella virtuosa Repubblica Federale di Germania forse si tratta di decine di migliaia di Euro di “sofferenze”; oltre oceano si parla globalmente di centinaia di migliaia di miliardi. Senza dubbio ad alcuni “esseri” risulteranno i controbilancianti attivi!

Tutto qua? Non proprio. Tutto l’occidente, forzando più volte le vigenti costituzioni o manipolandole o ritoccandole, ha incominciato a esportare democrazia e umanità”; cioè “merci” che noi abbiamo ereditato e non siamo capaci di produrre.

Noi che stiamo cancellando ogni traccia di “stato sociale” trovato tra i ricordi dei nostri padri (e per questo non apprezzato) pretendiamo di essere insindacabili autori di interventi (armati) detti umanitari! Noi, che riempiamo l’etere con la parola democrazia ci lasciamo dirigere da così detti esperti tecno-pluto-burosauri e dai loro compiacenti sponsor politici affetti da sindrome collosa agli scranni del potere, ripetutamente esportiamo democrazia insieme ad armi, distruzioni, morti! Noi che parliamo di cultura e identità abbiamo rinunciato a tutto e di più, ivi confini i “confini”, e stiamo “coercendo” i popoli a esodi apparentemente spontanei!

Insomma noi occidentali vendiamo “lana” che non produciamo, perché non abbiamo le pecore adatte!

Dobbiamo stupirci se dal sud del Mediterraneo, dal medio e dall’estremo oriente si levano voci a definire regno di Satana tutto l’occidente in genere e in particolare tutte quelle nazioni “dal grilletto facile” o, se vogliamo, con gli aerei pronti a decollare per sganciare il loro carico di morte democratica? Chissà cosa pensano poi dell’Italia in particolare, sempre pronta ad accompagnare gli altri nelle temerarie campagne umanitarie e belliche per poi sopportare  i danni (economici …) e le beffe degli strascichi (migratori, ecc…).

I soliti noti, i soliti ignoti signori del caos, delle tenebre, della morte; sempre pronti a demonizzare ogni uomo libero, per isolarlo e distruggerlo!

I soliti fagocitatori che vogliono un mondo composto da poche centinaia di “Creso” arroccati nelle loro fortezze  d’oro  e  da miliardi di esseri umani in perpetua competizione (o guerra) per una fetta di grano o riso o mais, per un sorso d’acqua e una boccata d’aria!

E le loro follie assurgono a dogmi e verità inoppugnabili grazia alle migliaia di “estimatori” che acriticamente e irresponsabilmente ne diffondono il verbo e ne esaltano il comportamento: non considerano affatto che si sono collocati sulle scivolosissime pareti di una infida ed erta piramide; e che i cerchi magici, cui appartengono,  per incanto appaiono e per incanto scompaiono

Intanto assistiamo agli assurdi teatrini elettorali, referendari e democratici che scaturiscono dai palazzi di coloro che non meritano il potere perché non solo non hanno saputo renderlo più giusto ma anche perché si rifiutano di accettare i cambiamenti che i popoli hanno democraticamente indicati!

Certe persone (fisiche o giuridiche) non hanno proprio pudore e non comprendono bene il significato delle parole con cui “mitragliano” gli ascoltatori.

Ultimamente si assomigliano tanto da permetterci di dire: “cambiano gli orchestrali ma la musica non cambia”.

Dettano e minacciano; non ascoltano e non dialogano! Quindi considerato che un corso di storia completo sarebbe forse troppo lungo e troppo faticoso (per molti), per l’avviamento ad apertura mentale e dialogo ci permettiamo di consigliare all’occidente la “rivisitazione meditata” dei racconti “soft” di Giovannino Guareschi.

 

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