Migranti: il fallimento dell’accoglienza etichettata “Renzi”

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di Carlo Barbagallo

È sotto gli occhi di tutti la sconfitta della “politica” governativa sull’accoglienza dei migranti/profughi, e gli episodi di violenza verificatisi a Torino nei giorni scorsi sono una delle molte dimostrazioni che il senso umanitario tanto sbandierato da esponenti del governo Renzi, a conti fatti, poco o nulla ha a che vedere con la solidarietà o con l’integrazione ritenuta possibile.

Al Villaggio Olimpico di Torino, rifugio di oltre mille profughi, la tensione covava da tempo, nessuna “meraviglia” se poi inevitabilmente esplodesse la rivolta. Gli abitanti del quartiere hanno paura, le “risorse aggiuntive” alle forze che devono mantenere l’ordine nella zona sono cinquanta soldati. Come riporta il quotidiano La Stampa, i migranti urlano “Italiani razzisti. La polizia ci controlla ogni giorno ma non ci difende”. Prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, i passanti bloccano il traffico: le auto intrappolate tra i piazzali e il presidio vengono prese a calci e gli automobilisti minacciati. Passano ore prima che i mediatori riescano a riportare la calma.

mig1A Imperia (così come in altre città italiane) un’altra situazione che rischia di degenerare. “Apprendiamo con grande preoccupazione la notizia dei circa 100 migranti che la Prefettura vuole allocare nel nostro territorio nonostante diversi Sindaci si siano già dichiarati contrari per ovvi motivi di carattere logistico e sociale: così si è espresso il consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Casano, con una nota stampa nella quale aggiunge “Rivolgiamo pubblicamente al Sindaco Capacci un appello affinché verifichi attentamente la situazione di disagio nella nostra città dovuta alla presenza già massiccia di immigrati clandestini, prima di esprimersi favorevolmente. Ormai non si può più parlare di emergenza, come vogliono farci credere i professionisti del buonismo. Siamo di fronte ai risultati più che prevedibili di una dissennata politica di trasporto di massa a favore dei trafficanti di esseri umani e di grandi speculazioni. Il motivo ufficiale è il salvataggio delle vite in mare ma in realtà il numero dei morti e dispersi non è mai stato così alto da quando esiste il fenomeno migratorio verso le nostre coste”.

Le notizie del “disagio” già esistente (e che rischia di aggravarsi) tra collettività locali e migranti passano quasi inosservate e non interessano granché i mass media, tranne quando si verificano casi come quelli di Torino o Milano.

Il flusso dei barconi carichi di esseri umani che dalla Libia tentano di raggiungere le coste della Sicilia è continuo, si “permette” qualche brevissima “pausa” solo quando le condizioni meteo sono veramente proibitive. Il Terzo rapporto sulla Protezione Internazionale ci dice che da gennaio alla fine di ottobre di quest’anno sono 4.899 i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, dei quali 3.654 nel Mar Mediterraneo. Vittime accertate perché nella realtà il numero potrebbe essere molto più elevato. La cruda statistica rivela che nei primi 10 mesi del 2016 i migranti arrivati in Italia sono un 13 per cento in più rispetto al 2015: nel nostro Paese sono state accolte 171.938 persone in diverse strutture di accoglienza (Caram, Cdam, Cpsam, Cas e Sprar), di queste 19.429 sono minori non accompagnati (12,1%).

migUn bilancio pesante per l’interfaccia dell’accoglienza che mostra il completo fallimento della politica del governo Renzi, dai costi agli scandali. A pesare sono soprattutto i centri governativi e le strutture temporanee: alberghi, camping e ostelli, che oggi ospitano ben 133.727 migranti (918 milioni spesi nel 2015, il 60% in più quest’anno). Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella sua lettera indirizzata ai commissari Ue, ha sostenuto che ben 3,3 miliardi di euro sono stati spesi solo quest’anno e che le spese per le operazioni di salvataggio dei migranti, prima assistenza e cure sanitarie, protezione ed educazione per oltre 20 mila minori non accompagnati sono stimate in 3,3 miliardi di euro nel 2016 (al netto dei contributi Ue) e in 3,8 miliardi nel 2017 in uno scenario stabile. Ma se il flusso di arrivi dovesse crescere si potrebbe arrivare a 4,2 miliardi di euro (…).

E poi gli scandali, come quelli del Cara di Mineo, dove la magistratura dopo diciotto mesi d’indagine ha chiuso l’inchiesta sull’appalto da 100 milioni di euro per la gestione del Centro d’accoglienza.

 

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