Patriottismo o populismo, (geo)politica o predazione, democrazia o plutocrazia?

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di Guido Di Stefano

 

Arrivano tanti messaggi da oltre oceano: insiti nei fatti e misfatti a chiara paternità USA, veicolati dal vento dei proclami diffusi in ogni occasione e consesso a beneficio dei supporter e cointeressati (sempre ligi e replicanti con amplificazione), velati e guizzanti insieme in “trasmissioni di azione” dove tutto (violenza e morte) è giustificato dalla vittoria del bene (di chi?), della verità (?), della giustizia (quale?), della libertà, dell’uguaglianza, insomma di tutta l’identità occidentale.

Vogliamo premettere ed evidenziare alcuni “particolari” che ormai  la  vecchia (forse decrepita) Europa sembra avere accantonati “sponte sua” o perché così ordinato da quel grand-brother che allinea tutti gli occidentale come un grand-father.

Sono precisamente quei “valori” maturati in migliaia di anni di faticoso e infinito cammino verso la luce e la perfezione, valori fatti propri da tutte le “istituzioni” (laiche  o religiose, pubbliche e “private”) che sventolano gli  stendardo del credenza in un Essere Superiore e della fratellanza universale.

Tutti gli esseri umani siamo uguali a prescindere da tutti i dettagli esterni (razza, provenienza, censo, religione, sessualità, forza, ingegno …)  fruitori di uguali diritti e sottoposti a uguali doveri; non siamo numeri destinati all’ammasso ma singole persone con singole identità e con libertà innata: ognuno di noi trova i suoi  confini  in ognuno dei suoi simili. Non valgono le classificazioni, soprattutto se aprioristiche e peggio ancora se supportate dalla forza, qualunque essa sia, o se diabolicamente divulgate con la corruzione. Nessuno è inutile, nessuno è indispensabile; nessuno è il giusto, nessuno è il demonio; nessuno è onnisciente (non dobbiamo dimenticare mezzo secolo di cervellotiche pubblicità al controllo e al contrasto delle nascite “occidentali” , tempo  ora rinnegato dai cultori di allora e seguaci perché siamo pochi e vecchi), nessuno è ignorante; nessuno è onnipotente, nessuno è ininfluente; nessuno è padrone e nessuno è servo o peggio schiavo; nessuno è nemico e nessuno è amico se è vero che siamo fratelli.

Dopo migliaia di anni di progressi ci volle una rivoluzione perché trionfasse quanto già era nei cuori e nelle menti delle genti, ma non nella pratica dei potentati laici e religiosi: libertà, eguaglianza, fraternità.  E sia chiaro a tutti: la libera nazione americana “favorita” da Europei più o meno illustri non si “scompose” più di tanto per le nuove conquiste dei popoli europei! Salvo poi a buttare le esche avvelenate nel ventesimo secolo o se vogliamo usare un’espressione naturalistica e poetica  salvo poi volare sull’Europa e dintorni per esercitare con profitto le arti  “predatorie” insite nel DNA del loro simbolo  (l’aquila dalla testa bianca) e senza sosta applicate nelle americhe.

Tutti i popoli, le nazioni, gli stati sono uguali a prescindere da estensione territoriale, numero di abitanti, ricchezze naturali o artificiali, armamenti, vantaggi tecnologici, capacità di circuire, mentire, disinformare, confondere. Nel consesso internazionale hanno uguali diritti e doveri.  Non devono esistere dominatori e dominati. Hanno tutti una propria identità e cultura che, nel rispetto dell’umanità, devono poter esprimere liberamente all’interno dei propri confini. Hanno tutti il diritto di scegliersi i propri governanti e condividere o commercializzare le proprie risorse naturali con partners liberamente scelti. A nessuno è consentito aggredire pretestuosamente buna nazione perché è in buoni rapporti con un altro popolo (ricordatevi della Libia che finalmente era una grande partner dell’Italia).

Chissà perché a partire dal crollo dell’Unione Sovietica i confini nazionali furono relegati al rango di linee immaginarie e discrezionali “ad usum aquilae”! E chissà perché a partire dagli inizi del terzo millennio i poliziotti-giudici-giusti del mondo, prontamente supportati e accompagnati dagli eredi degli ultimi imperi vetero-coloniali, hanno insindacabilmente cominciato a giudicare e decretare la legittimità e “l’umanità” dei governi non succubi dei nuovi colonizzatori? Ma è un reato pretendere di non essere depredati dai soliti noti? dai primi anni del terzo millennio? Difendere gli interessi dei propri popoli è antidemocratico e contro l’umanità?

Chissà perché recentemente solo una o due voci si sono levate a reclamare la pari dignità per tutte le nazioni!

Voci inascoltate però dall’occidente per motivi non chiariti e oggetto di interrogativi. Forse perché arrivando da oriente esprimevano i pensieri di quegli orientali “classati” a priori come demoni dalle virtuose “istituzioni” occidentali? Forse perché a tante valenti “guide” occidentali risulta più “gratificante” abbassarsi al rango di comodi servi spensierati piuttosto che responsabilizzarsi quali disagiati leaders battaglieri? Forse perché troppi “elementi” appartenenti alle istituzioni (religiose e/o laiche) votate a “luce-verità-giustizia-fratellanza-dialogo-comprensione-universalismo-religiosità” hanno variamente perso non solo la retta via ma anche l’orientamento, cofondendo e/o mischiando l’immanente con il trascendente, il creato con il creatore, la materia con lo spirito, i metalli con le virtù, l’amico con lo schiavo, l’uomo libero con il nemico, i trenta denari con il paradiso? Forse perché impegnati a un mescolamento violento di popoli per ovviare ai danni causati dai loro mainstream in oltre mezzo secolo di ridicolizzazione delle famiglie “numerose” urlando che anche in Europa eravamo troppi ed ora dovrebbero chiedere il “redde rationem” ai loro fanta-studiosi perché ci siamo diventati popoli “vecchi, asfittici e improduttivi”? Forse perché i nostri politici ci giudicano incapaci di capire, vivere, sorridere, soffrire, sognare? Ma sì mandiamo pure “fuori” dalle nostre nazioni i nostri “sparuti” giovani e facciamo spazio agli altri! Nazioni? Scusate: crediamo che qualcuno  ha ordinato da alcuni decenni che l’Europa non deve avere più confini che non siano i mari e i depositi di ordigni nucleari, mine e ogni possibile armamento lungo le frontiere con gli “incorreggibili” Russi, Iraniani, Cinesi …

Troppi interrogativi nel nostro sfogo? Abbiate pazienza: ne stiamo aggiungendo altri, fiduciosi che qualcuno dei tanti sapienti responsabili “de facto” occidentali si interroghi con noi e magari ci suggerisca delle risposte volte al bene dell’umanità, allo splendore della  luce,  alla verità, alla gloria di chi ne è degno.  Quindi continuiamo.

Su un dovere (vera certezza) conveniamo con altri e con loro lo condividiamo e comunichiamo al mondo intero: osservare e attuare la missione cui è vocata qualsiasi istituzione consacrata al bene e al riscatto universale di tutta l’umanità nella libertà, uguaglianza, fratellanza alla luce della verità e sotto l’occhio dell’unico Signore dell’universo, il Creatore misericordioso. Rifiutiamo l’ipocrisia di chi si ammanta delle vesti istituzionali per dei meschini interessi personali e/o di bottega.

Ciò premesso poniamo altri interrogativi.

Quando negli USA si richiamano i valori e l’identità della nazione, quando si invoca la sacralità e l’inviolabilità della nazione, quando si proclama la grandezza e la gloria del popolo americano, quando si afferma decisamente il diritto di difendere la sua costituzione e le sue istituzioni da tutti i nemici interni ed esterni allora politici, liberal-chic, “media”  occidentali inneggiano pressoché all’unisono al sano patriottismo americano; quando in Europa in vari stati della pallida UE quando si  esprimono  con pari impeto le stesse “teorie” invece gli stessi attori (di cui sopra) demonizzano il tutto come populismo e razzismo. Perché? Forse gli yankee si  sono identificati con  il mondo intero la legge universale (ovvero possono dire “il mondo e la  legge che lo governa siamo noi”) e sono trionfalmente portati sugli scudi dai “fedeli” sudditi (europei), felici di brillare di luce riflessa, bearsi dei benefici discendenti dall’alto, pavoneggiarsi per le carezze e le lodi elargite da chi più di loro può?

Che dire poi della spirale (geo)politica occidentale che ha avviluppato come prima vittima l’Europa (più vittima di tutti  la Sicilia) e prova a espandersi esponenzialmente nel mondo, manifestando “per effetti collaterali delle connesse operazioni” il suo vero volto, la sua vera finalità ossia la “predazione”?

Quanta democrazia resta in questo occidente dove il potere elettivo è sempre più cancellato dalla plutocrazia che si avvale di tecnocrati docili a schiere? Sembra proprio che la moneta  virtuale sia il miglior veicolo per concentrare ricchezze e potere in poche mani! E sembra altresì che solo con la moneta virtuale poteva realizzarsi per la prima volta il più grande paradosso della storia: “il mondo si trova indebitato con il mondo” e qualcuno  prima di noi si è già posto il quesito “come mai”! Noi crediamo che nel mondo non giri sufficiente oro e denaro (cartaceo) per giustificare certi numeri “bancari”.

Sembra che  nel governo del mondo siano più numerosi gli alieni. Perché? Perché gli umani sanno che ogni essere vivente, anche il più umile, ha la sua utilità e la sua produttività! Ma se spariscono tutti  i così detti poveri per lasciare ogni spazio ai ricchi  a cosa servirebbe l’oro? A niente, perché non si può comprare quello che non c’è, quello che non viene più prodotto. E su un altro aspetto dovrebbero riflettere gli “eventuali” registi mondiali: sembra proprio che in questi ultimi tre lustri i “potenti” di oltre oceano si sono giocati ogni residuo di credibilità nel mondo intero.

Magari le nostre sono riflessioni “peregrine” e qualcuno dimostrerà che si stanno seguendo imperscrutabili disegni di ordine cosmico: chissà! Purché non si tratti del cosmo di Pluto!

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