Obama getta hacker sul fuoco della crisi Usa-Russia

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di Luigi Asero

La crisi tra Stati Uniti d’America e Russia continua a premere sull’acceleratore, tanto che secondo il quotidiano francese Liberation i media russi starebbero annunciando il susseguirsi degli eventi come se la terza guerra mondiale  fosse già iniziata. Ogni giorno non mancano notizie poco rassicuranti e dopo quanto scritto appena due giorni fa su queste pagine, si registra la gravissima preoccupazione dell’ultimo presidente dell’ex URSS, Gorbaciov, che invita tutte le parti a mantenere la calma e riprendere la via del dialogo.

Agli inviti di Gorbaciov si contrappongono puntamenti di missili a testata nucleare contro l’Europa (ma sarebbe soltanto un’esercitazione russa), rafforzamento delle forze NATO in Lettonia (quindi ai confini con la Russia). Rafforzamento che comprenderebbe dai prossimi mesi anche un contingente italiano di 140 uomini. Un contingente di cui nessuno ha mai saputo nulla, se non dopo l’annuncio ufficiale fatto dal Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg. Come se uno dei principii cardine della Costituzione italiana non fosse “l’Italia ripudia la guerra” soltanto a decisioni assunte il ministro della Difesa Roberta Pinotti si sarebbe degnata di confermare la notizia senza nemmeno aver ancora comunicato in via ufficiale al Parlamento italiano, unico Organo competente su una decisione del genere e di tale portata.

E se gli USA, in assenza di un nemico reale, arrancano in una stanca e volgare campagna elettorale ecco che il loro presidente Barack Obama tira fuori la colomba (non proprio della pace) dal cilindro: secondo la rete NBC avrebbe dato ordine alla CIA di preparare un attacco cibernetico di ampia portata contro la Russia. Un’operazione che dovrebbe portare alla pubblicazione di documenti per imbarazzare il Cremlino e i massimi dirigenti del Paese. Quindi come si dice “getta benzina sul fuoco”, e come combustibile usa l’hackeraggio informatico.

Sbagliando ancora una volta, perché un’operazione del genere è comunque folle far in modo che trapeli. L’operazione, a nostro modo di vedere la cosa (e potremmo sbagliare non essendo esperti del settore) è destinata a fallire perché -quasi certamente- le autorità russe porranno rimedio a ogni eventuale falla, mentre l’ira dello zar Vladimir Putin sale alle stelle.

Quali siano le reali intenzioni statunitensi non è dato sapere, certo è che i segnali sono tutti negativi. E forse i media russi (vedi prime righe dell’articolo) non sbagliano.

Da noi resta il silenzio, l’indifferenza, l’omertà di Stato (dove lo Stato è composto da Autorità e cittadini indifferenti). Tant’è.

[Già pubblicato su Sapere Italia]

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