Bombe a New York: ora si parla di “terrorismo”

Ahmad Khan Rahami dopo lo scontro a fuoco
Condividi questo articolo?

di Salvo Barbagallo

 

Bombe a Manhattan. Ieri scrivevamo: Bill De Blasio, sindaco di New York, ha tenuto a sottolineare che si tratta di “atto intenzionale”, un “atto volontario” ma che non ci sono elementi per collegarlo al “terrorismo”. Secondo il governatore Andrew Cuomo non esiste una prova di una connessione al terrorismo internazionale. Tuttavia la fase investigativa è nelle sue prime fasi… Affermazioni che, in un modo o in un altro, lasciano perplessi: di “attentato”, infatti, si tratta.

A poco più di ventiquattro ore le dichiarazioni cambiano. Il sindaco di New York, Bill De Blasio ha dichiarato, infatti, che le indagini portano verso la conclusione che si sia trattato di un “atto terroristico”. Il governatore Cuomo dal canto suo afferma che, stando a quanto raccolto dagli inquirenti che stanno interrogando i sospettati fermati, gli indizi possono suggerire che vi sia una pista internazionale. Ora gli investigatori temono che una cellula terroristica attiva composta da più persone possa operare nell’area di New York e New Jersey. La spiegazione è da ricercare nell’azione svolta dall’FBI e da tutte le forze investigative messe in campo che già ha dato risultati.

Gli agenti dell’FBI hanno effettuato cinque arresti, in relazione alle esplosioni avvenute sabato sera a New York: i sospettati sono stati fermati domenica sera alle 20,45, ad un posto di blocco che controllava il traffico sulla Belt Parkway. Le cinque persone, tutte residenti di Elizabeth, nello Stato del New Jersey, viaggiavano su un suv nero carico di armi, e andavano da Staten Island verso Brooklyn, sul Verrazano-Narrows Bridge. Quasi in contemporanea scattava l’allarme per un pacco sospetto rinvenuto sempre nel New Jersey sui binari della stazione di Elizabeth, sulla linea ferroviaria che collega Penn Station, a Manhattan, all’aeroporto internazionale di Newark: il pacco trovato da due uomini si trovava dentro un secchio della spazzatura e conteneva cinque ordigni. Immediatamente è stato interrotto il traffico ferroviario e sono stati bloccati tutti i treni in partenza da New York per il New Jersey. Gli investigatori hanno in seguito trovato altre tre bombe collegate tra loro con dei fili: ordigni tipo “pipe-bomb” (tubo bomba), senza precisare dove è avvenuto il ritrovamento.

L’ordigno esploso a Chelsea e quello ritrovato a pochi isolati di distanza, a Manhattan sarebbero entrambi pentole a pressione, simili a quelle utilizzate nell’attentato contro la maratona di Boston nel 2013 dai due fratelli ceceni Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev. Vicino ai due ordigni, le telecamere di sicurezza hanno inquadrato una persona, che le autorità stanno cercando di rintracciare: è stata subito caccia all’uomo in quanto il ricercato era ritenuto d’interesse: la polizia ha diffuso ai media americani la foto di un 28enne afgano naturalizzato americano, Ahmad Khan Rahami. È armato e pericoloso, ha detto Bill De Blasio. Secondo fonti citate dalla Nbc, è l’uomo che è stato visto nel video sul sito dell’esplosione nel quartiere di Chelsea, a New York.

La notizia del ricercato era stata diffusa dopo che l’FBI aveva condotto un raid in un edificio di Elizabeth (New Jersey), vicino al luogo dove la notte scorsa sono stati rinvenuti gli ordigni esplosivi.

Dopo dieci ore di “caccia”, il ricercato d’interesse è stato catturato in seguito a un conflitto a fuoco a Linden in New Jersey, le cui modalità non sono ancora note. Nel corso della sparatoria con gli agenti di polizia Ahmad Khan Rahami è rimasto ferito. L’arresto del ricercato – identificato dalle impronte rinvenute nell’ordigno non esploso –  segnerà sicuramente una svolta nelle indagini, considerata anche la circostanza che fino ad ora non si è avuta alcuna rivendicazione ufficiale di quello che può definirsi un attacco articolato a New York.

Il New York Times ha rivelato che la bomba esplosa a Chelsea è stata realizzata con una pentola a pressione, così come il secondo ordigno rinvenuto pochi isolati distante. Le due pentole-bombe erano piene di schegge e frammenti metallici progettate per fare il massimo danno in termini di caos e di vittime. L’esplosivo utilizzato sarebbe la tannerite (miscela di nitrato e perclorato d’ammonio) e come detonatori sono stati usati vecchi telefonini cellulari a conchiglia e fili elettrici di alcune luci di Natale.

Intanto ieri mattina si è aperto il summit sui rifugiati voluto nell’ambito della 71esima Assemblea generale dell’Onu che prevede la partecipazione di 191 Capi di Stato: New York è una metropoli blindata, ma di terrorismo jihadista non si parla ancora nonostante la cattura di Ahmad Khan Rahami, ritenuto il maggior indiziato per la bomba esplosa a Chelsea.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.