Nell’Italia di un’Estate particolare, c’è la Sicilia vacanziera

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di Carlo Barbagallo

 

È un’Estate particolare quella che sta vivendo l’Italia. Da una parte la “glorificazione” delle misure antiterrorismo jihadista adottate dal Governo, dall’altra parte quella degli stranieri che sono giunti (e giungono) nel nostro Paese che (tutto sommato) viene considerato non “a rischio”. Questi solo due aspetti. Poi c’è la questione dei migranti/profughi il cui flusso verso la Sicilia non si è mai interrotto, ma che non sembra influire sull’affluenza dei vacanzieri che nell’Isola hanno determinato un vero boom turistico. Del “problema accoglienza” non si parla da tempo, così come ormai non viene reso noto il “ricollocamento” (se c’è) dei fuggitivi, ma i forestieri (sia stranieri, che locali itineranti) non avvertono la percezione del disagio di una “promiscuità” non gradita e non accettata. L’integrazione solo un’utopia o semplice velleitarismo da propaganda politica.

tur1Se non fosse per i mass media che (a volte, non sempre) attirano l’attenzione sulla (mala) sorte dei bambini di Aleppo con foto che fanno venire i brividi, sicuramente si preferirebbe ignorare anche quanto accade nell’altra sponda del Mediterraneo. Tutti fatti collegati fra loro: guerra, bombardamenti, gente che fugge, migliaia e migliaia di vittime innocenti, disperati. Certo si dimentica che ad alimentare le guerre e le distruzioni sono le grandi industrie belliche che riforniscono sistematicamente tutte le parti in conflitto, e si dimentica pure che fra i grandi produttori d’armi ci sta pure l’Italia. Ma queste sono storie che alla gente comune interessano poco, soprattutto in Estate quando l’esigenza primaria è godersi il meritato periodo di ferie.

Turisti a Catania
Turisti a Catania

Scoprire una Sicilia che non teme il terrorismo, (ri) scoprire una Sicilia che possiede tesori naturali, culturali, sociali, deve considerarsi un evento estremamente positivo: Palermo, Catania, Siracusa (eccetera) città d’arte dove i forestieri si sono “calati” dentro quasi voracemente, così come hanno affollato anche le spiagge e le colline degli agriturismo. E nelle spiagge siciliane non “compaiono” donne con il burkini, e quindi non occorrono “divieti” per una usanza che non esiste.

Ovviamente nessun tour operator o responsabile di agenzie di viaggio, ha proposto a chi è venuto in Sicilia mete come la Niscemi del MUOS, o la Sigonella dei droni USA che bombardano (?) la Sirte del Califfato nero jihadista, o la Augusta porto dei sottomarini nucleari statunitensi: quelle mete sono considerate “itinerari tabù” da cui è meglio stare alla larga. C’è da dire, comunque, che i “vacanzieri” nostrani questi itinerari “proibiti” neppure li hanno messi in agenda perché, alla fine, il disinteresse verso queste località è (quasi) totale.

turUn’Estate particolare, con le Olimpiadi a Rio e con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, a Trento, ha ricordato Alcide De Gasperi. Chissà quanti giovani d’oggi sanno qualcosa di De Gasperi o di altri Padri della Patria!

Riscoprire la Sicilia passando (quasi) davanti alla Sigonella americana per raggiungere Caltagirone, patria delle ceramiche? I pendolari che da Caltagirone raggiungono Catania in auto lo fanno quotidianamente: Sigonella “militare/bellica” è in fondo sotto gli occhi di tutti. Il guaio è che nessuno la vuole vedere.

tur3Quel che vedono i turisti che vanno a mare a Catania, come denuncia il presidente della Commissione Comunale Viabilità, Carmelo Sofia, sono Migliaia di sacchetti della spazzatura, vecchi mobili e copertoni sparsi ai bordi della strada che unisce il viale Kennedy a San Giuseppe La Rena. Il tutto a pochi passi dai lidi della Plaia. Una parte di Catania a forte vocazione turistica che non è solo mare e spiagge. Un continuo scarico di rifiuti dovuto sia all’azione criminale che all’incoscienza e all’inciviltà di migliaia di pendolari che, prima di recarsi a mare, lanciano il sacchetto dall’auto in corsa. In questi ultimi mesi l’amministrazione comunale sta intervenendo continuamente, con una forte azione di monitoraggio, nella vasta area che da via Domenico Tempio arriva fino al viale Kennedy. Le forze dell’ordine pattugliano la zona per assicurare un migliore flusso veicolare e maggiore sicurezza. Accorgimenti che rischiano di annullarsi di fronte ad uno scenario tanto degradante in un sito visitato anche da turisti stranieri che si portano a casa questo pessimo biglietto da visita della città.

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