Ferragosto con l’Isis in fuga? Meglio restare in Sicilia

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Di Carlo Barbagallo

 

La maggior parte dei Siciliani probabilmente ha capito la lezione: con i tempi che corrono meglio trascorrere le vacanze in casa propria anziché scegliere mete estere. La lezione forse l’hanno compresa anche gli “stranieri” che hanno “individuato” nell’isola-Sicilia la location ideale per trascorrere i giorni dedicati al relax.

I tour operator siciliani già avevano prestato attenzione al “fenomeno”, registrando nei mesi scorsi un calo considerevole (quasi il cinquanta per cento in meno rispetto agli anni precedenti) nella richiesta di viaggi all’estero: quanti fino a poco tempo addietro privilegiavano mete come la Francia, la Tunisia, la Turchia, l’Egitto, la stessa Gran Bretagna, mete come Sharm El Sheikh e Istanbul, hanno preferito scegliere la vicina Malta o la Spagna, le isole Canarie e Baleari, la Grecia, il Portogallo, l’Islanda, l’Ungheria. Parigi, Istanbul, Londra non sono state le città preferite, così come dopo la strage del 14 luglio sulla Promenade des Anglais ha fatto allontanare da Nizza coloro che avevano programmato una vacanza lunga sulla Costa Azzurra.

Controllo a Fontananarossa (Foto Orazio Bonfiglio)
Controllo a Fontananarossa (Foto Orazio Bonfiglio)

A conti fatti la Sicilia si è trasformata in una sorta di “tappa” quasi obbligata, e in realtà la Sicilia figura attualmente nella lista dei beneficiari delle nuove rotte dei vacanzieri. In Sicilia, se non è certamente da considerare vero boom, poco ci manca. Per il turismo “in entrata” i numeri parlano in positivo, e sono segnali più che confortanti: l’aeroporto di Palermo ha registrato in questo primo semestre del 2016 un incremento di passeggeri (nazionali e internazionali) del 13,2 per cento e di voli dell’8,6; lo scalo di Catania un incremento passeggeri dell’8,1 per cento e di voli del 15 per cento. L’aeroporto di Catania Fontanarossa aveva chiuso il 2015 con oltre sette milioni di passeggeri (esattamente 7.105.487).

Luigi Campanella, presidente Fiavet regionale, spiega che francesi, tedeschi ed inglesi hanno preso d’assalto l’Italia meridionale e la Sicilia: I viaggiatori sono alla ricerca di tranquillità e relax e, anche se per pochi giorni, preferiscono inevitabilmente mete in cui sentirsi al sicuro. La nostra regione è fra queste e mentre le prenotazioni per l’estero calano, si è verificata una escalation continua per quelle nella nostra Isola.

Il dato più interessante riguarda la “presenza” dei Siciliani in Sicilia: cancellate le programmazioni per mete esotiche e viaggi a lunga percorrenza, i Siciliani hanno preferito e stanno preferendo mettersi a bordo della propria auto con tutta la famiglia e raggiungere località marine o montane distanti non più di cento chilometri. Così si sta registrando un “riversamento” di “forestieri in casa” che da una parte dell’Isola vanno a collocarsi dall’altra parte, spiaggia, o montagna la scelta di certo non è mancata. Molte delle strutture esistenti sono andate addirittura in overbooking, un incremento rispetto alle precedenti stagioni che in questo mese d’agosto – secondo le previsioni – toccherà o potrà superare il venti per cento.

vilI villaggi turistici sparsi nel territorio isolano sono stati presi d’assalto: nei villaggi del Ragusano c’è il pienone, in due particolarmente, uno dei quali si trova ad Ispica. Grande affluenza anche nei villaggi del Siracusano e lungo tratto di costa che va da Acireale a Messina. Notevole la presenza anche negli agriturismi collinari e montani, soprattutto in quelle strutture attrezzate con piscina.

Insomma, un Ferragosto in casa come mai si era avuto in Sicilia, un turismo “nostrano” che sta potendo usufruire anche di una serie di manifestazioni locali che arricchiscono la vacanza “inusuale”. Potrebbe essere l’inizio della ri-scoperta della Sicilia da parte dei Siciliani, una nuova situazione che gli organismi regionali o metropolitani dovrebbero tenere in considerazione per studiare una strategia adeguata per il futuro del turismo isolano.

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