Donne: minacciate, uccise, bruciate, umiliate

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di Luigi Asero

 

La cronaca di questi giorni, come quella dei giorni passati, ci continua a parlare di donne maltrattate, stuprate, umiliate, uccise, bruciate, derise, malmenate.

È in effetti una storia che si ripete e che ha risalto ogni qualvolta la cronaca manca di raccontarci di un atto terroristico o di un atto eclatante tale da riempire pagine di giornali e puntate televisive. Siamo nei giorni dell’interventismo contro i miliziani jihadisti dell’Isis in Sirte, ma ci siamo già occupati da parecchio tempo della cosa, abbiamo provato ad avvisare quanti non sapevano perché non si dicesse “nessuno ne parlava…”

Oggi l’accento lo poniamo, nuovamente, sul problema della violenza contro le donne. In Italia come nel mondo intero.

Sono loro le vittime della violenza bestiale di uominicchi senza dignità, di “personaggi in cerca d’autore” che sfogano le loro frustrazioni contro donne. E non parliamo solo di violenza domestica. Ma di tante forme di violenza.

Si va dall’ex coniuge (o in fase di separazione) uccisa (e nuovo “trend” bruciata viva), alla ragazzina oggetto di violenza a scuola per filmare “prodezze” da pubblicare sui social, dalle donne sottomesse di certe sub-culture alle donne “emancipate” (e sottomesse) di uomini nostrani che “amano da morire”.

È ora di dire basta. Sarebbe ora che si iniziasse seriamente un’opera di totale rieducazione dei principii basilari della convivenza (non solo sessuale ma anche in ambito lavorativo e sociale). È ora di capire che non esistono “donne” da usare come oggetti, come cerini per accendere una sigaretta (nessuno scandalo a chi sta ipotizzando improbabili paragoni). Una donna, ogni donna, è base essenziale dell’umanità. Le donne sono semplicemente tutto. E no, non è un modo per “arruffianarsene” qualcuna. È la semplice constatazione della verità. Ammettiamolo, dietro l’apparente (a volte) fragilità si cela una persona che non farà testamento perché la febbre è salita a 37,5°, dietro una donna si cela un mondo di umanità, poesia, voglia di vivere, gioia, che in assenza forse nemmeno potremmo comprendere.

Non basta fingere di saper cucinare (e poi rifugiarsi in un qualsiasi fast food a spaccarsi il fegato perché oltre le uova al tegamino non riusciamo a far nulla), non basta dire “ho amici e birra non mi serve altro…” perché ci sono gioie che solo una donna può donare (e non pensate sempre al sesso, ci sono anche i loro semplici e mitici sorrisi!!!)…

Ma no… e le umiliazioni continuano. Ci pensa anche una nota casa produttrice di assorbenti a umiliarle, proprio loro che senza donne si ciberebbero di scarti ai cassonetti. E ci pensa facendo spiegare a un paio di modellini da “addio al nubilato” come si usa il nuovo assorbente della casa. Ma siamo imbecilli? o cosa? Una donna che insegna per istinto ogni primo passo ai bimbi, che lavora e gestisce famiglia, che si divide in mille ruoli al giorno avrebbe bisogno 5 mezzi scemi che le spiegano come usare un assorbente e che non sanno che non si dice “nellaa…boh” ma “in vagina”. È anatomia, non volgarità. A far volgare la parola, tanto da censurarla, c’è proprio la malafede.

Fin quando assisteremo a siparietti del genere purtroppo la violenza e la misoginia non avranno fine. Abbiamo deciso di trattare in maniera semi-ironica questa volta l’argomento, ma lo facciamo nella speranza che a leggerci siano soprattutto non le donne stavolta (ah, sono anche ottime lettrici!), ma gli uomini. Non tutti gli uomini, ma quelli che le donne, l’importanza che esse ricoprono, non l’hanno ancora capita.

Quando questo avverrà, forse, in cronaca leggeremo meno brutalità e forse -ma forse- in strada incontreremo più sorrisi. Splendidi, di qualsiasi donna siano. Purché libera.

Di amare, di lavorare, di vivere e -se capita- di cambiare vita senza che uno “che l’amava da morire” decida di ucciderla.

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