Continuano i disagi alla guardia medica ed al 118 di Francavilla di Sicilia

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di Nello Cristaudo

 

Continuano i disagi alla guardia medica ed al 118 di Francavilla di Sicilia. Nonostante l’articolo da noi pubblicato,  circa un mese fa, dove si evidenziavano le carenze strutturali, di forniture sanitarie e di materiale vario, nulla è stato fatto da parte dei responsabili del Distretto dell’Asp di Taormina né da quelli di Messina. Si sono limitati solo a mandare qualcuno per prendere le misure per la sostituzione della porta, ma a tutt’oggi nulla, di fatto, è stato effettuato.  Infatti fa ancora mostra “in bella vista” la porta di accesso ai locali della Guardia Medica retta da un bastone e con i nastri,  con diversi avvisi  che avvertono l’utenza di non “toccare per nessun motivo la maniglia e la porta causa caduta”.  Ma recandosi all’interno, nelle stanze  dove peraltro operano  anche i medici del PTE  (Presidio territoriale d’emergenza alias 118), ci si rende conto delle inadeguatezze dei muri che trasudano umidità e che sono tutti scrostati ed addirittura con buchi. Il tutto in barba alle primarie regole sanitarie che dovrebbero essere rispettate in un posto di pubblica sanità. Inoltre le finestre sono con avvolgibili rotte, grossi buchi nei muri  interni ed enormi screpolature e  crepe non rendono di sicuro salubre l’ambiente.

Nel presidio sanitario di emergenza francavillese,  si recano molti  fruitori non solo di  Francavilla ma anche dei paesi limitrofi e della provincia di Catania che nella struttura trovano professionalità e competenza da parte dei sanitari, i quali fanno veri e propri salti mortali per venire incontro alle esigenze dell’utenza, per le carenze anche di materiale sanitario.  Difatti mancano farmaci,  garze sterili, garze medicate, lenzuoli usa e getta  per le lettighe dove si visitano e si effettuano piccoli interventi sui pazienti, bende orlate, lacci emostatici ed altro materiale vario per non parlare di una lampada scialitica  per i primi interventi chirurgici (ve ne è una antica, ma non scialitica,  e per giunta senza lampadina che almeno riusciva a sopperire a quella più professionale e moderna a cui anche se metti la lampada quando vai per accenderla prendi la corrente), di aste decenti per le flebo ( tranne quelle tutte rattoppate con nastri adesivi che spesso non reggono il peso delle soluzioni fisiologiche) recuperate da altri ambulatori,  di rotoli di carta usa e getti per lavarsi le man. Le stesse barelle, sono talmente nuove,  che se non li tratti con cauzione e cura si sfasciano e non si recuperano più, per non parlare delle più elementari cose che sono di una normalità in un centro di primo soccorso.  E che dire  dei campanelli che non funzionano e la carente  illuminazione tutto intorno al presidio sanitario oltre le vistose macchie di vegetazione che fanno la loro rigogliosa parte in bella vista. Ci è stato detto da un assessore comunale che il piazzale antistante il presidio dove è allocato il consultorio, gli uffici dell’igiene mentale e dell’ufficiale sanitario,  che da tempo immemorabile sono nel totale buio,  che il comune non può intervenire per cambiare manco una semplice lampada perché l’impianto di luminosità è dell’ASP e,  quindi,  di non sua competenza. Per quanto riguarda, invece , la pubblica illuminazione  ci hanno informato che il comune ha chiesto da tempo di poter installare dei faretti  sui muri della palazzina al fine di rischiarare tutto intorno i locali della struttura.

Ma ciò che è sfuggito ai più è lo stato di pericolosità cui sono sottoposti gli operatori sanitari che ivi vi lavorano specialmente durante la notte. Essendo la porta guasta e cadente  non si consente una chiusura dei locali in piena sicurezza al fine di non farvi  entrare dentro male intenzionati che magari volessero servirsi di particolari farmaci ivi custoditi, mettendo così in pericolo non solo il personale ma anche qualche paziente che nel frattempo è stato lì portato per  dei  problemi di salute. Se,  malauguratamente dovesse verificarsi  una situazione appena descritta, di chi sarebbe la responsabilità ed i danni chi li dovrà pagare? Indubbiamente non i medici o il personale socio sanitario che operano nella struttura, i quali da tempo segnalano le inefficienze strutturali e sanitarie del presidio. Per cui  i responsabili dell’ASP accelerassero le pratiche per sistemare una struttura come quella francavillese e provvedessero al più presto a rendere questo importante presidio sanitario  più sicuro ed efficiente dotandolo anche di forniture sanitarie, visto il grande numero di utenti che ivi vi si recano. Speriamo che questa volta la nostra denuncia – peraltro sollecitata da moltissimi cittadini ed utenti – venga presa nella giusta considerazione e sia da stimolo per i responsabili a far provvedere al più presto per i lavori necessari.

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