Crocetta sull’uso del potere può dare lezioni a tutti

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di Salvo Barbagallo

 

Che la Sicilia vada a fondo, che la Sicilia sia sommersa dai rifiuti, che la Sicilia non dia prospettive ai giovani (a anche ai meno giovani), che la Sicilia perda sistematicamente le occasioni per un suo effettivo sviluppo, poco importa al presidente della Regione “Sicilia” Rosario Crocetta e ai fedeli Rosario Crocetta(e infedeli) politici amici/nemici. Vorremmo che ci venisse dimostrato il contrario e chiederemmo subito “scusa” per queste affermazioni che, tutto sommato, sono “leggere” e non corrispondono a come la pensiamo effettivamente, e se ci esprimessimo diversamente sicuramente pioverebbero denunce e querele, unico mezzo che i “potenti” sanno adoperare per intimorire quanti hanno “opinioni” diverse.

Altro che quei governanti che mettono a tacere la democrazia e fanno un uso sfrenato della forza: qui in Sicilia Crocetta & Compagni possono considerarsi più “raffinati”. Rosario Crocetta & Compagnia devono considerarsi veri “maestri” dai quali bisognerebbe prendere lezioni. In Sicilia non c’è ragione (né possibilità…) di effettuare “colpi di stato” cruenti: in quest’isola le “posizioni” si occupano “pacificamente” mettendo in pratica gli antichi metodi collaudati (sempre validi), forse solo “aggiornati” per i tempi che corrono ma, sostanzialmente, “metodi antichi”. Questi metodi una volta venivano etichettati come “clientelismo”, oggi possono definirsi “favoritismi” a chi appartiene a determinate cerchie socialpolitiche che, alla fine, garantiscono ogni tipo di trasversalità d’azione e tout court garantiscono i compromessi del dare e avere.

crocL’ultima “lezione” Rosario Crocetta l’ha data con la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania: le “sue” nomine a presidente e amministratore della Sac sono inviolabili. Vincere la partita, in questo caso, è stato estremamente facille. Nessuna possibilità di far valere indicazioni diverse dal momento che quasi tutti gli enti soci della Sac sono sotto commissariamento da parte della Regione (cioè di Crocetta). Nel caso in specie la “differenza” avrebbe potuto farla il sindaco della Città metropolitana di Catania, ma Enzo Bianco, con grande senso di responsabilità e senza batter ciglio, ha affiancato l’operato del “presidente”, nonché “governatore”, nonché “commissario” di tutto e più di tutto in Sicilia, Rosario Crocetta deus ex machina per le situazioni più irriducibili. Che poi Ornella Laneri, designata ed eletta dall’assemblea Sac (cioè Crocetta) in qualità di amministratore delegato non abbia i requisiti per occupare il posto che Crocetta le ha assegnato, poca rilevanza ha. Intanto ha “occupato” poltrona e ruolo così come nell’alto dei cieli era stato stabilito. Gli esposti che verranno presentati quasi sicuramente alla Procura della Repubblica si disperderanno nel tempo, mentre la Sac proseguirà nel suo cammino già tracciato da chi (ovviamente) è nelle condizioni di “pianificare” il suo futuro. A questo punto parlare di “competenze” è ridicolo, in quanto di “competenze” per gestire una società aeroportuale non se ne avverte la necessità.

Senza clamore o reazioni di sorta hanno lasciato i loro rispettivi ruoli di amministratore delegato e presidente Gaetano Mancini e Salvatore Bonura: nessuno rimpiangerà il primo, al secondo non sarà riservata memoria.

Molti si chiedono se il vero “Padrone” del Mediterraneo non sia proprio Rosario Crocetta: noi non siamo fra costoro. Crocetta è “sì” un vero Maestro, ma soltanto perché non c’è nessuno (almeno a quanto risulta) che vada a scoprire le carte che ha in mano, preferendo “passare” ad altri un “dovere” che dovrebbe appartenere a tutti, ma del quale pochi sono consapevoli.

Chi ne fa le spese? Sicuramente la Sicilia e la sua collettività, ma se non c’è reazione di sorta (forse) è quanto spetta alla Sicilia.

 

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