In addestramento l’Air Force Renzi

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di Carlo Barbagallo

 

Lo scoop del giorno lo abbiamo trovato ieri (6 luglio) sulle pagine online del quotidiano Il Corriere della Sera. Anche se si tratta “solo” di una notizia, anche se a fronte di tanti problemi la “notizia” è da considerare di seconda/terza o quarta fila, vale la pena e riteniamo opportuno riprenderla: il “super aereo” di Matteo Renzi (finalmente!) è in fase di “addestramento. Ed è giusto dare merito al Corriere della Sera che così ha presentato l’avvenimento:

Primo atterraggio «ufficiale» del Air Force Renzi fuori dallo scalo di Fiumicino. Il nuovo aereo di Stato, un Airbus A340 preso in leasing da Etihad, si è alzato da Fiumicino per scendere a Malpensa, dove ha effettuato alcuni «touch and go» – atterra e decolla ancora – a scopo addestrativo. Nei mesi scorsi l’aereo si era limitato a sorvolare il Lazio e la Toscano, sempre partendo e arrivando dal Leonardo da Vinci. Le foto giungono da Msg Malpensa Spotters Group che ha «paparazzato» nel pomeriggio di martedì l’atterraggio a Malpensa (foto Roma Spotters Club) (fotogallery di Alessandro Fulloni; twitter @alefulloni).

Probabilmente in questa particolare fase della sua vita politica per il premier il costoso Air Force One italiano è l’ultimo dei suoi pensieri: Matteo Renzi, infatti, da tempo ha perduto il suo momento magico, ed ora si barcamena fra difficoltà di varia natura. Per il premier i giorni che si ritrova davanti prima dell’annunciato Referendum non saranno di certo facili e le tegole gli arrivano addosso direttamente o indirettamente e portano l’etichetta di scandali (più o meno provati) che coinvolgono persone a lui vicine (vedi le ultime questioni che toccano il ministro Angelino Alfano), o persone a lui estranee che appannano i successi dichiarati (vedi gli ultimi arresti per mafia nella realizzazione dell’Expo di Milano, ritenuta un fiore all’occhiello). Ma ora, e intanto, c’è il “super aereo” che sta incominciando a volare e non resta fermo negli hangar.

Noi rimandiamo a due articoli pubblicati da La Voce dell’Isola, uno il 2 febbraio scorso, l’altro il 13 settembre dello scorso anno, ritenendo che sulla vicenda si sia scritto anche  abbastanza.

Matteo Renzi felice: il superaereo finalmente in Italia

2  febbraio 2016

di Carlo Barbagallo

Finalmente è arrivato in Italia il superaereo del premier Matteo Renzi: la lunga telenovela dell’Airbus A340 preso in leasing dall’attuale governo del Paese è giunta a conclusione. Non certo i viaggi del premier che adesso, grazie a questo eccezionale velivolo potrà raggiungere distanze prima impensabili, fino a 16.700 chilometri. L’Airbus  della Presidenza del Consiglio avrebbe dovuto toccare la pista di Fiumicino venerdì 1° gennaio alle ore 16.55: per la prima volta in Italia proveniente dell’aeroporto di Abu Dhabi. Ne impedirono l’arrivo imprevisti pare collegati a questioni da definire fra il vero proprietario dell’aeromobile e il Governo Italiano per la situazione di leasing: un aereo gestito attraverso questa procedura, non poteva diventare “militare”, come sono tutti gli aerei da trasporto vip del Governo Italiano. L’Airbus doveva essere comprato, non noleggiato: un pastrocchio burocratico che sarebbe stato risolto nelle ultime settimane, anche se non sarebbe stato messo in luce in modo definitivo chi piloterà il quadrimotore, se piloti militari, o dell’Alitalia o dell’Etihad. Alla fine hanno a portare in Italia l’A340, dopo 4.340 chilometri, sono stati due piloti di Etihad.

Comunque stiano le cose, delle quali probabilmente si ignorerà l’iter, come scrive Leonard Berberi sul Corriere online, l’Airbus presidenziale ieri pomeriggio è uscito da uno degli hangar dell’Etihad Airways Engineering. Ha atteso — con i motori al minimo — per circa quattro ore. Poi alle 19.13 (ora italiana, le 22.13 ora locale) ha lasciato la pista di fronte al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Abu Dhabi con il volo EY8569. Ha attraversato il Golfo Persico, buona parte dell’Iran, è entrato nello spazio turco. Quindi ha sorvolato per alcuni minuti il Mar Nero e infine, alle 23.45 s’è affacciato in Europa facendo il suo ingresso in Bulgaria. All’1.18 di notte lo si poteva vedere dai paesini a sud di Pescara. Ventitrè minuti dopo eccolo atterrare a Fiumicino.

Finalmente in Italia il tanto atteso e agognato superjet!

Fino al mese corso l’aereo non era stato riconfigurato e ciò stava a significare che avrebbe dovuto operare con lo stesso numero di posti impiegati: 12 in prima classe, 28 in business 200 in economy. Le ultime informazioni confermano, però, che l’Airbus A340-541 (sigla A6-EHA – dotato di quattro motori Rolls-Royce Trent 553-61) sarebbe stato tutto riallestito secondo le richieste della nostra aviazione (e di Palazzo Chigi) a partire dai protocolli di sicurezza previsti.

Il 2 dicembre dello scorso anno l’A340 è uscito dalla struttura con la sua nuova livrea bianca, le strisce tricolori, la bandiera (piccola) dell’Europa sulla coda e la scritta «Repubblica italiana». Il 16 dicembre c’è stato il primo, vero, volo di prova: diversi giri attorno ai cieli di Abu Dhabi con lo stesso numero della rotta che nella notte di ieri l’ha portato a Roma.

Una faticaccia, ma valeva la felicità del premier Matteo Renzi!

 

Mania di grandezza o potere assoluto?

13 settembre 2015

di Salvo Barbagallo

Con tanti problemi scottanti non vorremmo occuparci di Matteo Renzi ma, volenti o nolenti, l’attenzione finisce con il cadere sul premier. Questa volta Renzi non è alla ribalta perché si presenta con un cono in mano accanto ad autorevoli personaggi della vita politica internazionale, né perché preferisce farsi fotografare mentre gioca con la playstation: ora c’è il dubbio che voglia ostentare una (inconfessata?) mania di grandezza, volendo comperare un grosso aereo in grando di volare senza scalo per dodici ore. grandezza, o senso di frustrazione (senso d’inferiorità rispetto ad altri suoi pari?) perché è stato fino ad oggi – come sottolinea Marco Galluzzo sul “Corriere della Sera” – “… probabilmente il leader del G8 con l’aereo presidenziale più piccolo, una sorta di Cinquecento degli Airbus, un A319 CJ…”. E così Matteo Renzi ha deciso (come dice sempre Marco Galluzzo) “di dare il via libera all’ordine di un nuovo mezzo per i suoi spostamenti: grande il doppio e cinque volte più capiente dell’attuale, valore stimato in circa 200 milioni di dollari (oltre 175 milioni di euro), secondo indiscrezioni un A330, capace del medio e del lungo raggio…”.

Gli Italiani dovrebbero mostrarsi felici nel vedere chi li rappresenta togliersi dagli impicci dei lunghi viaggi che comportano soste forzate e che fanno perdere tempo: il premier lavora per tutti (tutti?) i suoi connazionali e, come suol dirsi, “il tempo è denaro” e non può essere sprecato. Il giornalista del “Corriere” aggiunge dettagli importanti: il veivolo “sarà molto più tecnologico dell’attuale e connesso a Internet”. Lo ha rivelato lo stesso Renzi, a luglio, nel corso del viaggio in Etiopia. Ovviamente verrà configurato in modo diverso dai voli di linea, come per l’A319: ci sarà almeno una camera matrimoniale con bagno, per il presidente del Consiglio e la sua consorte, degli spazi di lavoro con divanetti e tavolini per il suo staff, la possibilità, come fanno altri presidenti, di imbarcare i giornalisti che seguono l’agenda internazionale di Palazzo Chigi…”. Insomma, se un premier è un premier deve avere a disposizione quanto è necessario, e se c’è il confort tanto meglio.

Certo un velivolo simile non potrà essere adoperato per le vacanze, ma questo non è detto: se la location per una vacanza è distante dodici ore di volo, con un elicottero quanti scali si dovrebbero fare?

E pensare che fino a qualche giorno addietro c’era chi criticava Angelino Alfano che per raggiungere la sua amata Sicilia utilizzava un modestissimo jet di Stato…

Queste incredibili cose che accadono in Italia sono sotto gli occhi di tutti grazie alle informazioni che fornisce qualche ottimo giornalista, in caso contrario poco o nulla trapelerebbe, nessuna indiscrezione sulle “piccole” manie di grandezza del premier Matteo Renzi. Ogni medaglia però, è noto, ha il suo rovescio: l’immagine dell’Italia ne godrà per questo nuovo acquisto. I disoccupati? E che c’entrano i disoccupati con Renzi: lui i loro problemi li ha risolti. L’Italia è in crescita e tutto va bene. Il problema dei profughi? Ci sono i magnifici centri di accoglienza e, poi, c’è la Merkel che ha la bacchetta magica ed è in grado di trovare le soluzioni opportune.

Certo c’è da dire che un A330 costa un po’ di più di un cono preso…al volo. Costa appena duecento milioni di dollari: l’Italia si può permettere di spendere questo ed altro. E poi, tutto sommato, questo nuovo “giocattolo” di Renzi non può di certo essere paragonato a quello di Obama, il famoso “Air Force One”, un Boeing 747-200 provvisto dei mezzi elettronici più sofisticati.

Gli Italiani? E loro che c’entrano…in queste discussioni. Stiamo parlando, alla fine (forse), del potere assoluto!… Con queste faccende non si può scherzare.

 


Il nuovo Airbus A340 preso in leasing dal governo per i voli di Stato, e atterrato da un giorno a Fiumicino dopo il decollo da Abu Dhabi, «alloggia» – questa foto è dello scorso ottobre – in un hangar dell’Alitalia che farà la manutenzione del velivolo. Una di queste foto è stata pubblicata su Facebook sulla pagina di Roma Spotters Club, gruppo di fotografi appassionati di aereonautica che ne hanno consentito la pubblicazione al Corriere della Sera. Sono immagini curiose assai. Sulla fusoliera spicca l’insolita e «patriottica» immatricolazione di 5 lettere concessa dall’Enac. La prima lettera della «targa», quella che per convenzione internazionale indica il Paese in cui è stata fatta l’immatricolazione, è naturalmente la «I». Ma poi seguono le 4 lettere – numero standard – che vanno a formare la scritta: «TALY». Leggendo tutto assieme viene fuori dunque «ITALY». Gioco di parole all’insegna del patriottismo concesso dall’Enac, il «governo» dell’aviazione commerciale italiana. «Personalizzazioni» delle targhe aeronautiche come questa all’estero sono piuttosto frequenti, in Italia invece sono all’insegna di una certa sobrietà (foto Roma Spotters Club) (fotogallery di Alessandro Fulloni; twitter @alefulloni)
Un’elegante livrea bianca e la scritta «Repubblica italiana» che scorre lungo la fusoliera. Sulla coda una pennellata lieve di bianco, rosso e verde. Il nuovo Airbus340-500 preso in leasing (presso una compagnia araba, l’Etihad) dalla Presidenza del Consiglio è dunque atterrato a Fiumicino. Le prime foto esclusive del velivolo che andrà a sostituire il «vecchio» Airbus 319 – più piccolo, e con meno autonomia – sono state pubblicate dal sito www.aviazionecivile.it(punto di riferimento informativo per tutto quel che concerne il volo civile in Italia) che ne ha concesso l’utilizzo a Corriere.it (foto filippomartinix98 e www.aviazionecivile.it)
Ancora non è chiaro come sia stata riconfigurata internamente la carlinga, avvero se adesso abbia già una «sala operativa» tipo quella in uso nell’Air Force One. E’ probabile che questo tipo di allestimento venga fatto in Italia, sotto l’occhio vigile dei servizi di sicurezza (foto filippomartinix98 e www.aviazionecivile.it)
L’Airubs A319 CJ utilizzato sinora aveva costretto per anni i presidenti del Consiglio di turno, da Monti a Letta, da Prodi e D’Alema a Berlusconi, a fare scalo ogni cinque ore, o poco più, se gli impegni internazionali reclamavano una presenza a una distanza superiore a sei meridiani rispetto all’Italia. Adesso per il premier Renzi è a disposizione una specie di «berlina» dei cieli grande il doppio e in grado di attraversare agevolmente l’Atlantico senza scalo (foto filippomartinix98 e www.aviazionecivile.it)

 

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