Fuori dal coro

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di Guido Di Stefano

Forse gli inizi di questo ventunesimo secolo passeranno alla storia per tutta l’incoscienza (o insipienza o scelleratezza) di troppe scelte politiche e/o economico-finanziarie, ignote ai più (quasi tutto il genere umano) e sostenute da pochi. E se non ci sarà storia “a seguire” allora saranno i miti e le leggende a narrare che all’età dell’oro seguì l’era del trionfo dei demoni, il ventunesimo secolo.

Come può succedere? Forse perché così vogliono e “possono” i potenti di turno, siano essi laici o religiosi? Forse in occidente impera un assordante coro che rende inudibili o quantomeno confina in una dimensione insignificante qualsiasi voce che “canta” fuori dal coro?  Sarà mai possibile, nel “bailamme” dilagante conoscere la verità sulle tragiche morti di tanti “veri grandi” che credevano nei valori umani e nella “immagine” del Creatore?

Ci vuole poco poco  a trovarsi isolati ed essere sovrastati dal coro: basta cercare e propugnare verità, giustizia, libertà, pace, amore, cultura, identità, dignità, rispetto, benessere, fratellanza, benessere per tutte le genti, per tutti i viventi.

Regimi e potentati di ogni ordine e grado mantengono ben vivo e impongono il coro e lo alimentano in tutti i modi possibili: soprattutto miscelando sapientemente brandelli di verità con solenni raggiri e menzogne, disinformazione con disinformazione e, vero capolavoro, aggiornando alla bisogna gli elenchi dogmatici di buoni e cattivi e conseguentemente di amici e nemici.

Così senza fare elenchi e per dirla sinteticamente: buoni sono tutti quelli che hanno teorizzato e propugnano le nuove teorie del proprio potere assoluto e cattivi i “ribelli” alla loro idea di ordine, un ordine che (lo dicono i fatti) affonda  prepotentemente  le sue radici nel caos mondiale e si alimenta di terrore, odio, sangue e morte.

Se non c’è un’inversione di tendenza o quantomeno una decisa frenata (con ridimensionamento delle pretese) non restano tante speranze per le “libertà” umane. Tutti i sodali dell’invocato “ordine nuovo” probabilmente non hanno approfondito le principali implicazioni del futuro da loro auspicato e incoraggiato, così come di fatto “proposto” e coltivato da persone meno loquaci: tendenzialmente sarà un impero economico-finanziario  “unito” nel culto del denaro, già consacrato apertamente quale novella divinità da oltre due secoli; provvisoriamente i “fedeli” collaboratori e/o servitori vengono premiati in ragione dei servizi servizi eventualmente resi, fatte salve eventuali successive “rettifiche”; i reprobi pagano, possibilmente subito e forse anche con la vita, in ogni modo consentito da denaro, forza, “rivoluzioni”, guerre, massacri, esodi più che biblici.

Resta al momento senza risposta la domanda più  inquietante: poiché il potere assoluto è uninominale e indivisibile chi ne sarà consacrato “super omnes” e dopo quali scontri? Insomma dal momento che le manie dei potenti massacrano i territori e le genti alla fine su cosa e su chi il novello Cesare consigliato da tanti solerti bombaroli (atomici, batteriologici, chimici) potrà comandare?

Domanda improposta e improponibile in quel consesso di potenti (veri o di facciata) e ricchi   che si atteggiano a fratelli concordi, inseparabili, umani.

E, presumendo di avere capito anche quello che forse non hanno studiato, esaltano oltre ogni dire il fine (nuovo ordine mondiale) per giustificare i non “adamantini” mezzi impiegati e  ricorrono volentieri anche alle varie forme di violenza sia essa intellettivo-psicologica a quella fisica, dalle manifestazioni di piazza  contro gli avversari alle rivolte armate contro governi “ignari”, dalle guerre “istruttive” alle “indotte”  e incoraggiate migrazioni distruttive.

I popoli sognano in grande, sognano universale: la pace, la giustizia, la libertà, la verità, la cultura, la fratellanza, la conoscenza, il benessere: tutti i popoli sognano il bene, la solidarietà, l’amore , l’uguaglianza per tutti senza ammucchiate alla rinfusa.  Non così molti così detti potenti.

I fatti contemporanei raccontano, insegnano, ammoniscono.

Gli USA “presunti” buoni, anzi ottimi per presunzione propria e occidentale, tentano di imporre il loro predominio (detto anche superiorità) su tutto e su tutti, a ragione (?) o a torto (!), con il placet quasi universale dell’occidentale “governance”, reale o fittizia che sia storicamente-culturalmente-geograficamente. Certo ai fini del “potere” universale non guasta un buon rimescolamento  delle  “genti”, quasi fossero dei componenti “chimici” da rendere inerti: ma, lo dice la scienza, i miscugli possono “amalgamarsi” e generare miscele esplosive, a prescindere dalle bramosie dei miscelatori.

Incontentabili gli yankees! Vogliono tutto e di più:  controllare economia e finanza mondiale dai loro templi dedicati al divino dollaro; stringere in un abbraccio tele-comunicativo (più bellico che pacifico) spazio-terrestre  il globo tramite satelliti e gli impianti MUOS, inesplicati nella potenza e nelle effettive capacità operative; dominare e controllare tutti i mari del globo e i cieli sovrastanti come fossero “cosa loro” (in merito possono parlare Cina, Russia, Iran …); poco ci manca che presentino all’ONU una risoluzione sul loro possesso globale del pianeta e dell’universo su cui vigilerà il loro “occhio universale”; e qui ci fermiamo per non cadere nel pettegolezzo.

Intanto l’espansione (di marca USA o NATO o UE) continua implacabile indicando come “falso scopo lontano o vicino” una o più nazioni “riottose”. Si comincia con l’offerta di capitali che rapidamente ritornano a vario titolo ai  solerti e poco generosi prestatori; dopo che è stata lanciata l’opzione caritatevole la nazione puntata è finita, perché diventa obbligatorio procedere al recupero coatto delle somme (se accettate) o al “lavaggio” dell’onta (se c’è stato rifiuto): in entrambi i casi si procede (o si prova) con l’acquisizione “democratica” dei territori, con qualsiasi strumento a prescindere da ogni umana considerazione di fatto e/o di diritto, privilegiando spesso l’uso delle armi (chissà, forse Iraq, Libia, Siria, Yemen …), sovente impugnate da altri “privilegiati”.

D’altronde l’uso delle armi per conto terzi non è una novità: secoli di storia lo tramandano. Eserciti “mercenari” e famosi (e a loro modo coraggiosi) capitani di ventura hanno insanguinato e devastato le europee terre quali sostenitori e “alleati” o “servitori” temporanei  dei migliori (o maggiori offerenti) di turno, non per una patria o un ideale ma per qualche soldo e/o per qualche saccheggio in più.

Si può affermare che il nostro secolo ci ripropone gli “epigoni”  dei capitani di ventura, di cui imitano la “mancanza” di patria e di ideali ma non l’ardimento nella pugna campale? Pensate che possano nascondersi e/o manifestarsi nelle voci roboanti che spingono verso ingiuste guerre di conquista, propalate come liberatorie? Dite pure voi!  Se esistono, gli odierni capitani di ventura mandano a combattere ignari e innocenti cittadini. Alcuni forse, più accorti e potenti, magari riescono anche a creare degli eserciti paralleli. Così  lasciano intendere tante voci totalmente inascoltate  o del tutto incomprese.

Portiamo a esempio alcune voci d’oltreoceano:  l’analista statunitense  Brzezinski ha scritto comprensibilmente che l’epoca dell’impero USA (dominio globale americano) volge al termine; il senatore repubblicano della Virginia Richard Black afferma che il terrorismo in Siria ha goduto di finanziamenti USA e loro alleati;  anche da altri posti (Qatar, Rd Congo …) arrivano messaggi inquietanti che coinvolgono i dollari; e non approfondiamo i “denunciati” accordi (9 maggio – Imola oggi dal sito Free Thought Project)  per l’impiego del terribile gas sarin contro i civili Siriani, in “funzione” anti-Assad.

Ma quanto pesano singolarmente su tutte le tristi scelte la politica come tale e la finanza? Quanto condividono entrambe dell’inebriante elisir chiamato potere?

Reazioni in Europa? Condivisione totale e ossequioso rispetto  dei desiderata dello zio Sam. Magari per “fedeltà” si sente parlare di inglobamento nella UE di una buona fetta della penisola arabica, di lontane nazioni a oriente in funzione antirussa e addirittura si vocifera (sarà vero?) che qualcuno vorrebbe estendere la NATO alle isole Curili (oceano Pacifico, niente a che vedere con l’Atlantico).

Ma quali sono le colpe della Russia allora (e degli altri rii)? Se si escludono le passate conseguenze nel periodo di applicazione dell’accordo anglo-americano-russo di Yalta, mai storicamente la Russia ha “aggredito” a occidente. Quindi resta la grande colpa di non volere baciare i piedi al cow-boy! A meno che non stiamo assistendo alla recita di un copione pre-concordato tra presunti buoni e cattivi indiziari.

Anche a volersi fermare alle minime questioni economiche c’è poco da stare allegri.

Ad esempio su “Imola oggi” leggiamo che  “il 95% dei 220 miliardi di euro prestati alla Grecia dall’inizio della crisi finanziaria sono stati assorbiti dalle banche dell’Eurozona e solo il 5% è finito nelle casse statali di Atene. (studio dell’European School of Management and Technology (Esmt) di Berlino)”  ; e  “L’Europa e il Fondo Monetario Internazionale negli anni scorsi hanno salvato soprattutto le banche europee e altri creditori privati”, ha dichiarato Jorg Rocholl, direttore dell’Esmt” ; e ancora “gli economisti che hanno partecipato allo studio, hanno esaminato singolarmente ogni prestito per stabilire dove sia finito il denaro e hanno concluso che solo 9,7 miliardi di euro sono stati messi a bilancio dal governo greco a beneficio dei cittadini laddove 86,9 miliardi di euro sono stati utilizzati per rimborsare vecchi debiti, 52,3 miliardi per il pagamento degli interessi e 37,3 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche elleniche”.

Tanto pagherà con lacrime e sangue il popolo!

Al che rivolgiamo il pensiero  all’Italia. Sembra (e si dice) che già nel 2011 (i giudici stanno indagando)  i nostri fratelli d’Europa soprattutto i Galli e gli Alemanni  hanno riversato le loro “fraterne” attenzioni sull’Italia (o forse sul nostro governo tanto vicino a Putin e a Gheddafi) confortati  (si dice) da poderoso italico sostegno: spread alle stelle, governo abbattuto, a seguire governi non eletti ma nominati e profondo e ancora non arrestato buio economico per tutti. Quale destino aspetta l’Italia già coinvolta nelle così dette liberazioni in medio-oriente e in Africa e completamente esposta (o meglio spalancata) a milioni di profughi veri e non veri, per ragioni nobili nei proclami ma non troppo limpide nella realtà?

Memori delle guerre di successione in Europa e a conoscenza di annose o persino secolari liti giudiziarie tra fratelli e parenti per qualche soldo in più noi non ci stupiamo più di tanto; anzi pensiamo che solo personaggi troppo fiduciosi o troppo machiavellici potevano spacciare come realizzabile “ipso facto” una grande famiglia europea su basi puramente “burocratiche e monetarie”.

Si può dimenticare che il potere non è “moltiplicabile” e, di democrazia parlando, non è essere oggetto di nomine “private”, riservate e dirette (Commissione a esempio) da notificare agli elettori a giochi avvenuti?

Ci resta ancora la fiducia nelle genti.

Perché se esseri umani con anima e cuore sono capaci di nobili azioni  la speranza di un mondo migliore. In Francia da molti anni ormai alcuni governanti predicano odio e  violenza contro l’orso siberiano: i governanti non le genti!  Su “Sputnik” abbiamo letto che due francesi, i signori Jean-Claude e Micheline Maguè (veri appartenenti e rappresentanti del genere umano, quello con la scintilla divina) si sono recati in Russia e  hanno consegnato i riconoscimenti in loro possesso: la Legione d’Onore e la “Croix de Guerre” con un ramo di palma ai parenti di un eroe della Russia e cioè l’ufficiale russo Alexander Prokhorenko, morto eroicamente  in Siria per servire la sua patria a beneficio di  un popolo amico.

Sì, finché esistono nobili persone capaci di tali elevate espressioni di umanità la speranza non abbandonerà questo mondo!

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