Finirà un giorno la sicula agonia?

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di Guido Di Stefano

Ripeschiamo un saggio aforisma che purtroppo, in questi tempi “politically correct” e  insieme sfrontatamente “bipolari” per pesi-misure-giudizi, è esclusivamente “dedicato” agli onnipresenti e  onnicolpevoli  “altri”: “non può essere la soluzione del problema chi ne è stato (in toto o partim) la causa”. Caspita: fosse applicato alla lettera nella gestione (politica e amministrativa) succederebbe una rivoluzione più che copernicana: lo spontaneo allontanamento  dei “produttori di errori”  (e quant’altro) sarebbe seguito dall’apparizione di tanti volti nuovi. Migliori? Peggiori? Ma abbiamo mai veramente provato? Già con il “politicamente corretto” c’è tanto da obiettare: non è forse l’insieme di quegli elaborati ed edulcorati modi di dire per cui non si può dire ladro al ladro o pazzo omicida all’assassino (tanto per fare degli esempi “soft” e indiretti) ma restano canonizzati e “impuniti” certi “sentenziosi” dogmi (di massa e forse anche di “regime”) del tipo Sicilia = mafia?

       Sogni da mondo delle fiabe, i nostri! Quindi proseguiamo con le nostre considerazioni e i nostri interrogativi “terra-terra” e forse inconcludenti.

      Sulla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) Parte I – n. 15 del 8 aprile 2016  leggiamo della pubblicazione,  a cura della Presidenza,  del Supplemento ordinario n. 2 (numero d’ordine 16) avente per specifico oggetto e contenuto la Ripubblicazione del testo della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2016. Legge di stabilità regionale” e relative note.” E’ opportuno ricordare che la predetta legge n. 3 è stata “pubblicata” il 18 marzo 2016, per cui ci chiediamo: considerato che si è ritenuto doversi integrare la precedente applicazione, qual è il “posizionamento giuridico” delle eventuali  applicazioni  già poste in essere?

       Mentre respiriamo quest’aura d’intraprendenza e di creatività passiamo alla lettura di alcune pubblicazioni sul sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro –Ragioneria generale della Regione”, messe in onda dal  giorno 04 al giorno 08 aprile del corrente anno.

     Così, riportandoli in ordine cronologico, veniamo a conoscenza di alcuni atti creativi e precisamente: Il D.R.G. n. 254 del 04.04.2016 che “annuncia” “l’istituzione(ora?) del capitolo di entrata in conto capitale 7006 del PAC 2014-2020 (con  quantificazione in divenire?); il D.P.Reg. n. 541 del 06.04.2016 si occupa di “Disciplina e variazioni di bilancio per l’anno 2015 per la regolarizzazione contabile dei pagamenti effettuati dal cassiere a seguito di azioni esecutive” (insomma istituzione di nuovi capitoli per il 2015, magari meritecoli di maggiore attenzione); e per finire il D.D.G. n. 295 del 08.04.2016 parla di “Istituzione cap. 5449 esercizio 2016”. Insomma sembrerebbe che un capitolo nuovo non si nega a nessun esercizio finanziario (passato o “stracotto”, o presente e in divenire che sia) e a nessuna necessità.

       Comunque “sursum corda” (in alto i cuori): gli Euro volteggiano e migrano repentini: con il D.D.G. n. 255 del 04.04.2016 il capitolo 273707 viene “confortato” dall’iscrizione (in variazione di bilancio verso infrastrutture e mobilità) di Euro 83.651.940,00; tanto per non essere da meno il D.D. 258 sempre del 04.04.2016 conforta il “plafond di cassa” in relazione ai capitoli 215217-215710 (universo sanitario) con Euro 92.417.609,65; e poi in data 06.04.2016  compare un “gioiellino” e cioè il D.R.G. n. 268 che tratta riproduzione economie per gli anni 2016  (Euro  5.200.000,00) e 2017  (Euro 416.000,00).

      Come frutti del periodo 04-08 aprile troviamo ancora (oltre a quelli citati) poco più di Euro 13.000.000,00.

       E per chiudere l’elencazione segnaliamo oltre 1.000.000,00 di Euro provenienti da decretazioni  prodotte nei giorni 31 marzo e 01 aprile ma pubblicate il giorno 04 aprile 2016 (in questa settimana testè trascorsa).

       Senza dubbio è stata una settimana ricca di emozioni e sorprese: ma quale colonia di un impero troppo “pressante” e forse un poco tirannico (stando alle cronache) siamo preoccupati per il futuro.

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