Migranti/profughi: ignorata l’emergenza Sicilia

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di Carlo Barbagallo

Da tempo la Sicilia non fa più notizia sui mass media per quanto attiene il flusso dei profughi che mai si è interrotto. Si parla del corridoio balcanico (che dovrebbe, ormai, essere chiuso), a Bruxelles fino a ieri pomeriggio (17 marzo) l’ennesimo summit europeo (il terzo dall’inizio dell’anno), ancora contrasti fra i Paesi dell’UE, ma nessuna soluzione che possa considerarsi definita ed efficace per far fronte ad una situazione che ogni giorno si aggrava maggiormente e che nell’immediata prospettiva primavera/estate presenterà sicuramente un conto pesante, così come è avvenuto negli anni precedenti nello stesso periodo. Il nodo resta il rapporto con la Turchia e la ricerca di un accordo per bloccare il flusso dei migranti e combattere i trafficanti di esseri umani. Intanto l’altro ieri (16 marzo) sbarco di 640 fuggitivi avvenuto a Pozzallo, 270 persone, tra cui circa 50 donne e diversi bambini, a Lampedusa, altri 594 (fra cui due morti) a Messina. Tutti soccorsi nel Canale di Sicilia, nei loro volti consumati dal freddo i segni della disperazione e della speranza: provenivano da Mali, Camerun, Nigeria, Congo, Guinea, tra loro anche un’intera famiglia eritrea. A Reggio Calabria la nave Aviere della Marina Militare ieri ha sbarcato altri 590 migranti soccorsi in mare e un cadavere. La Procura di Ragusa ha fermato due presunti scafisti, ma è come fare un buco nell’acqua (scusate il paradosso!) perché il business del traffico umano rende, e rende molto, e i rischi di un arresto sono messi nel conto da chi gestisce le organizzazioni criminali.

mig1Primavera ed estate alle porte, le acque del Mediterraneo, nel Canale di Sicilia (facile previsione) torneranno ad essere solcate dai natanti stracolmi di profughi, molti dei quali (come è già accaduto) non toccheranno mai le coste della Sicilia perché destinati a finir negli abissi. Ma della Sicilia e di dove andranno ad essere collocati coloro che avranno la fortuna di salvarsi, non si parla: è come se il problema non esistesse. Non c’è più voce che spieghi cosa stia accadendo nei centri di accoglienza, da Lampedusa al Cara di Mineo, così come non si hanno più informazioni delle indagini sulle persone che hanno lucrato sulla stessa accoglienza. Tutto è ignorato, di certo non “dimenticato”, di certo tutto sperduto nei meandri burocratico-giudiziari di questa Italia governata da politici in ben altre vicende affaccendati. Non “cose” di Sicilia, ma d’Italia, alle quali si contrappongono gli alibi delle diatribe, delle incertezze e dei contrasti in seno ad una Unione Europea che appare incapace a trovare unità d’intenti.

Una condizione ancora più drammatica registrando quanto si verifica nella vicina (vicinissima) Libia che non riesce a trovare concreti punti di riferimento al suo interno, provocando inevitabilmente l’avanzare del Califfato jihadista, e ponendo i soggetti protagonisti di eventuali azioni su quel territorio nella confusione operativa. E dalla Libia che continuano a partire i barconi diretti al sud Italia, e i trafficanti si godono le incertezze e le titubanze delle controparti che reputano nemici da abbattere. Migranti e terrorismo vanno, pertanto, di pari passo: due “fattori” che tengono in scacco la “civile” Europa che dibatte filosoficamente (e molto ipocritamente) sul “sistema solidarietà” da applicare a chi fugge dalle guerre e anche (forse o sicuramente involontariamente) a chi approfitta delle debolezze e delle carenze che presenta lo stesso “sistema”.

migA che serve parlare dei migranti e della Sicilia quando l’interesse attuale è puntato sullo “scontro/incontro” Unione Europea Turchia? A che serve parlare dei migranti e della Sicilia quando l’attenzione (a nostro avviso, ma potremmo essere in errore) è indirizzata altrove proprio per non parlare delle “cose” che ci toccano direttamente? Gli alibi sono utili perché facilmente impiegabili, e tornano maggiormente utili quando non è opportuno dare spiegazioni a chi non ha voce in capitolo, cioè al cittadino “comune”. L’emergenza migranti/Sicilia è non stop. Ma questo lo sanno tutti…

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