I mille volti dell’ipocrisia e del male

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di Guido Di Stefano

   Sono proprio mille? Sono di meno? Sono più numerosi?  Usiamo il numero nella sua accezione indeterministica. Non importa quanti siano effettivamente: in ogni caso formano una tragica e devastante realtà che sta distruggendo il libero pensiero a favore del pensiero unico “via etere” e degli automi a gettone.

    Emergono da ogni “genere”, razza, cultura, religione. Sono sempre pronti a esibirsi in pubbliche comparizioni opportunamente reclamizzate per i ripetitivi contenuti “sentenziosi, universali, buonisti, invitanti all’appiattimento totale, esaltanti la non identità, alienanti insomma, dalle ottimistiche previsioni intrecciate con la certa minaccia di ulteriori sacrifici”.

   Sorridono per lo più anche se non disdegnano assumere un aspetto pensieroso e triste mentre i loro sguardi si perdono nel vuoto o nel sottosuolo.

     Sarebbero dei veri istrioni se calcassero le scene teatrali. Perché conoscono tutte le arti degli attori consumati prima tra tutte quella di fare proprie le battute dei copioni scritti da invisibili autori e “mandate” loro  da “silenziosi” suggeritori.

    Praticano arti e frequentazioni antiche quali  quelle della politica e quelle di istituzioni e/o confessioni  e/o comunicazione nate per il bene dell’umanità ma per “miopia” o (forse più esattamente) per meschini interessi asservite all’attuale Giano bifronte, fallace divinità con i volti del tiranno Gerone e dell’aureo “orecchiuto” Mida.

     Sono sempre esistiti. Ed esistono ora in tutto il mondo con particolare concentrazione  in Sicilia, Italia, UE, NATO e tutti i sodali cultori del novello Giano bifronte.

    Ci sentiamo di affermare che  i  loro “predecessori” hanno buttato le basi dell’attuale  “impero del male”  approntando e facendo sottoscrivere a tutti gli “intervenuti” (alcuni coscienti altri ignari) il copione e le “scenografie” dell’attuale cataclisma in quelli che furono la conferenza di Yalta (febbraio 1945) e il trattato di Parigi (febbraio 1947). Strana la ricorrenza di febbraio! Ci sorge il dubbio che le date siano state volute da elementi nordici e transatlantici per celebrare “in festa” l’inizio (a marzo) del loro anno nuovo.

     Comunque i testi degli accordi della conferenza di Yalta e del trattato di Parigi sono tali da poter essere  letti e applicati  (in più parti) con azioni diametralmente opposte.

     Tanto per fare qualche esempio.

      A Yalta si concordò che si doveva restituire la sovranità alle nazioni che ne erano state private; e si concordò pure che bisognava salvaguardare le unità nazionali (comunque raggiunte e/o stabilite). Abbiamo visto la fine delle unità nazionali riconosciute e salvaguardate allora e gli attuali drammi: Jugoslavia, Turchia (drammi Armeni e Curdi), Iraq (quante etnie?), Palestina (quanti pasticci?), Libia. Ma c’è ancora un altro dramma Forse scomparso da tutti gli archivi occidentali: l’omicidio di Antonio Canepa e dell’indipendentismo siciliano, giuridicamente supportabile perchè fu una annessione di conquista (anschluss) con presenza dei soli armati sabaudi e con quesito referendario diversamente interpretabile dal decreto di annessione. Chi furono i registi e gli esecutori? Era il 17 giugno 1945! I fatti successivi possono indirizzarvi.

    A Parigi, tra tutte le altre “teorie”, si scrisse che la Sicilia non doveva essere “militarizzata” dall’Italia. Vai a vedere che tra gli estensori c’era magari un “profeta” che già vedeva le esigenze della ancora non nata NATO e del suo affettuoso padre-padrone lo zio Sam! Non risultando all’epoca nessun profeta pensiamo si possa concludere che apertamente operò qualche volto del male, attentamente “consigliato” da qualche fedele sommo servitore della divinità bifronte.

    Era il febbraio del 1947 e oggi novembre 2015 probabilmente la Sicilia è la più potente (per armamenti e tecnologie) base militare  d’occidente Yankee (diplomaticamente magari si può dire NATO): perché yankee è il MUOS, yankee sono i sommergibili di Augusta, yankee le testate nucleari (se presenti nel sottosuolo),  yankee il grosso di Sigonella, yankee i militari che dilagavano sul territorio e yankee gli eventuali ormai “invisibili”.

    E ora il Medio Oriente brucia e muore nel terrore e nel sangue. In Europa si muore in maniera assurda. Assurde sono le vittime civili i oriente, in Africa, nel Mediterraneo.

    Tanti creano caos e destabilizzazioni rivoltando i continenti e “incitando” di fatto alla cancellazione di storie, culture, identità per più caoticamente mescolare i popoli (I cacciati con gli stanziali) nel terrore caotico generale e più agevolmente dominarli in Europa, Asia, Africa. E con il dominio assoluto si “saccheggia” meglio e di più per la “goduria” di novelli insaziabili “Arpagone” (o se volete Mida dalle orecchie d’asino) e dei loro servitori esercenti un potere “delegato” e molto più limitato di quanto non lo vedano loro con le lenti della “vanagloria”.

    Tutti hanno cincischiato e recitato altalenando tra attendismo e interventismo perché così ha voluto la NATO.

     E ora che finalmente qualcuno ha ridimensionato il terrore in oriente ecco che in occidente qualcuno intraprende la via degli incidenti. Perché? Denaro e potere come detto?  Oppure per rallentare le operazioni in Siria e Iraq e dare tempo ai loro “profondi amici” di trasmigrare in Libia e continuare lì le loro attività?

      Forse sarebbe interessante valutare a chi hanno dato e daranno minori fastidi il terrore e l’ondata migratoria del terzo millennio e quanti (magnati e politici) ne traggono e/o trarranno i maggiori benefici. Di certo che nel mondo occidentale USA, Canada e Australia sono molto lontani visti dal Mediterraneo; e volendo anche l’Inghilterra e gli stati scandinavi lo sono.

     Sembra comunque che qualcuno si è accorto che in Libia potrebbe determinarsi una situazione esplosiva; ma “continuerà” a pensarci l’ONU, noto per le sue decisioni e azioni leonine.

    Però chiediamo a tutti:

con la leale  unità e  con l’onestà (una tantum) di intenti  non si pacificherebbero velocemente Medio Oriente, Mediterraneo, Africa e mondo intero?

    E’ assurdo:

i così detti hacktivisti di Anonymous si sarebbero uniti nel combattere i terroristi dell’Isis  e sconfiggerli! Se la notizia risponde a verità è un vero schiaffo a tutte le istituzioni (laiche e religiose) che si vantano di perseguire il bene dell’umanità e intanto se ne stanno “in pantofole”  ad aspettare gli eventi  e applaudire   i retori di turno.

     Quasi quasi vi chiediamo in maniera provocatoria: concittadini, connazionali, europei, occidentali, amici, fratelli, soci, commilitoni (insomma scegliete il termine che più vi aggrada) siamo proprio convinti che sia giusto e saggio aspettare che altri compiano per noi un miracolo (o altro) che non mostriamo di meritare?

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