Ercole sconfiggerà la nuova Idra?

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di Guido Di Stefano

    Tramanda la mitologia greca che Eracle (alias Ercole) nella seconda delle sue dodici fatiche dovette affrontare e uccidere la famigerata Idra di Lerna. Il mostro dalle nove teste (una immortale e otto rinascenti) viveva in una tetra palude; e aveva una potente tutrice, la perfida e gelosa Era (alias Giunone).

    Ercole (Eracle) la “stanò” e la affrontò e nello stesso tempo combattè e schiacciò nel contempo anche il granchio Carcino premurosamente inviato dalla perfida Era contro l’eroe.

    Ma per ogni testa che il nostro tagliava ne rispuntavano due finchè non intervenne in suo aiuto il prode Iolao che prontamente bruciava il moncherino impedendo ogni ricrescita. L’ultima testa (quella immortale) fu semplicemente schiacciata da Ercole sotto un macigno.

   Erasmo da Rotterdam riprese il mito dell’Idra di Lerna  per “trasferirlo” nella ripetitività e proliferazione delle guerre, che seminavano terrore, disperazione, morte. Drammaticamente vero in quei tempi.

    Oggi forse abbiamo una visione più ampia del mostro del terrore.

Si annida nella immensa palude della “globalizzazione” totale e disumana, resa tetra e insondabile dal perenne buio di inviolabili  e abusati segreti (per lo più di stato). Ogni colpa delle “nove teste” sparisce nei suoi gorghi : errori, crimini, guerre, massacri, genocidi. Nessuno paga, nessuno ha pagato nell’occidente democratico: non davanti alla giustizia, neppure davanti all’opinione pubblica.

     Ogni tanto qualche testa “ricrescente” viene semplicemente occultata per lasciare spazio ad altre; però non si è ancora visto un Iolao che brucia il presunto moncherino; e quella “immortale” (o ce n’è  più di una immortale?) non si espone mai.

    Forse in occidente nessun potente  è colpevole? Oppure tutte le colpe sprofondano nell’oscura palude di Lerna (capace di contenere infiniti segreti di stato)?

    In occidente professiamo i più alti ideali di pace, amore, libertà, verità, democrazia e a modo di rituale chiudiamo sempre i nostri sermoni con due “fatidici” proclami: 1) ogni vita umana è sacra; 2) non c’è mai una guerra giusta o una cattiva pace.

    Solo a esaminare gli eventi umani dal 1900 a ora c’è da terrorizzarsi: i comuni mortali pagano per le colpe dei loro “pensieri, parole, opere e omissioni”; questa “bilancia” non vale per i “democratici” e “divinizzati” rappresentanti dei popoli.

     Le teste rigenerantisi si “proteggono” tra di loro e insieme coprono quella “immortale” (o quelle immortali forse)  ricevendone in cambio elargizioni di potere e onori.

    Ci insegnarono un tempo : “percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”. E questo significava che bastava colpire una testa (un vertice) per disperdere un’orda.

    Ora stiamo vivendo in un mondo di terrore, dominato da una “ignota” perfida dea Giunone, che imperversa sul mondo con le teste della sua Idra e con i suoi granchi. E chiaramente ci sarebbero molte teste da colpire per fermare le violenze assurde, disumane, gratuite. E c’è anche un’ altra difficoltà: fare uscire l’Idra (con tutte le sue teste) dalla palude.

    E anche quando uscisse saranno pronti i nuovi Ercole e Iolao per sconfiggerla?

   “Vis unita fortior”  (letteralmente “la forza unita è più forte” o come comunemente si dice “l’unione fa la forza”) dicevano gli antichi Romani.

    La pace e l’umanità hanno bisogno di almeno due difensori: Ercole e Iolao.

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