di Salvo Zappulla
“Vorrei che lei mi spegnesse i sogni”. Questa frase contenuta nella bandella del libro di Antonio Ciravolo mi ha colpito come un pugno sul naso. Ho deciso subito di comprarlo (il libro, non l’autore) e di leggerlo. E i risultati mi hanno dato ragione. Allora in Italia non si pubblicano solo gialli, noir, e prodotti vari di consumo per il popolo caprone. Grazie al cielo ci sono editori coraggiosi disposti a investire sulla letteratura. Sul sogno, sulla visione, su sentieri ancora da esplorare. Questo di Antonio è un signor romanzo (secondo classificato al Premio Letterario Città Cava de’ Tirreni e vincitore del premio Gelomino D’Ambrosio 2015 per la miglior copertina), un caleidoscopio di vite che s’intersecano, interagiscono, si librano verso spazi siderali, trasportati da una nuvola di vapore. Una scrittura che ho trovato a tratti inquietante, spesso frenetica, a volte mi ha procurato una sensazione di panico, come mi ritrovassi catapultato sul lettino dello psicanalista. L’autore riesce a creare atmosfere angoscianti che coinvolgono il lettore, lo risucchiano dentro un vortice di emozioni, in un gioco di specchi che rimanda e moltiplica luci e ombre all’infinito, da cui difficilmente ci si può liberare. I personaggi sono vibranti, maschere beffarde perennemente in bilico, avvolti da un cono d’ombra, indifesi nella loro nudità interiore. Lasciano un’impronta forte nel lettore. In questo periodo di fusioni editoriali in cui la pluralità di informazione rischia grosso, ben vengano questi piccoli editori in grado di portare una ventata di freschezza.
Splen edizioni
Autore Antonio Ciravolo
Pagg. 276
Euro 16.00
Anno 2015