Cara di Mineo e profughi (quasi) archiviati

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di Salvo Barbagallo

Troppi avvenimenti internazionali e nazionali, alcuni tragici (come gli attentati di Ankara) hanno posto in secondo piano la questione dei migranti-profughi, così come per il centro di accoglienza Cara di Mineo. Comprensibile: i mass media (è il loro compito) portano in risalto gli eventi che “meritano” più attenzione quando sono destinati a scuotere l’opinione pubblica. Lo dimostra sul piano politico in Italia il “caso Marino” ed ora quanto sta accadendo in Turchia.

caraAnche se con una frequenza dilazionata c’è chi si ricorda dei profughi, e chi volge lo sguardo in Sicilia per vedere cosa si verifica a Mineo, nel noto centro Cara: lo fa “Il Corriere della Sera” con un reportage di Goffredo Buccini, che rileva “S’è svuotato già per metà il Cara di Mineo, che è pure il Cara delle trame di Odevaine, delle gare contestate, dei guai dell’alfaniano Giuseppe Castiglione. Ed è solo l’inizio: meno di duemila sono ormai i rifugiati, almeno duecento saranno i dipendenti licenziati da adesso alle prossime settimane; la Prefettura ora stacca la spina recidendo il rapporto col Consorzio che gestisce il centro d’accoglienza… “. Tutto ciò avviene in maniera soft perché poco (o nulla) viene alla ribalta locale (e, in parte, anche nazionale).

cara4Il giornalista de “Il Corriere della Sera” mette in evidenza che “Quattro Procure ci indagano su Roma e Catania per Mafia Capitale, Palermo per tratta di migranti. Caltagirone per compravendita di voti: lo ha svelato alla Commissione parlamentare guidata da Gennaro Migliore il procuratore Giuseppe Verzera riferendosi all’elezione di Anna Aloisi, sindaca di Mineo, il paesone che dalla collina domina il Cara; ma ipotesi di reato come abuso d’ufficio, corruzione o persino voto di scambio possono lambire almeno una mezza dozzina di politici e investire il Consorzio «Calatino Terra d’accoglienza» che ha tenuto assieme finora nove Comuni della zona: si narra di mozioni orientate nei consigli comunali e perfino di posti al Cara in cambio di scranni d’assessore (…)..:E tra qualche giorno Castiglione tornerà sulla graticola della Commissione d’inchiesta. Migliore e i suoi pensano che, no, al primo giro non l’abbia raccontata proprio tutta…”.

cara1Il Cara di Mineo – come il filo spinato e le barriere alzate qua e là in diversi Paesi d’Europa – sono vicende che impallidiscono di fronte a episodi criminali come quelli accaduti nella capitale turca. Pur tuttavia non possono essere archiviati o rispolverati alla prima “nuova” tragedia che potrà coinvolgere i fuggitivi (dalle guerre e dal caos) che continuano ad attraversare il Mediterraneo, o tentano di passare da altri confini terrestri. La stessa Merkel, paladina per poche ore dell’accoglienza migranti, oggi ha altre gatte da pelare, e lo stesso ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano in questi ultimi giorni si è ritirato in silenzio (la “questione del sottosegretario Giuseppe Castiglione è ancora sul tappeto, anche se sembra dimenticata) cercando di eludere la polemica scaturita dall’utilizzo di una eccessiva scorta che segue i suoi viaggi in terra sicula.

Il Cara di Mineo? Goffredo Buccini sottolinea: “I tempi in cui si gonfiavano di nuovi arrivi queste villette a 50 chilometri da Catania (e di assunzioni pilotate gli organici) sembrano preistoria…”. Già. Il Cara di Mineo è da considerare veramente “preistoria” e, quindi, da archiviare definitivamente?

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