Renzi, ma il lavoro dove sta?

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di Salvo Barbagallo

CHIACCHERE DA SALOTTO

Non diteci che il premier Matteo Renzi è un bluff: vi risponderemmo che sicuramente non è così.

Ma, allora, cosa è Renzi?

Vi dovremmo rispondere: chiedetelo a lui.  La nostra opinione? Renzi è un politico.

– Che significa?

Chiedetelo al cinquanta per cento degli italiani che non vanno a votare perché fin troppo schifati dalla politica e dai politici. Facciamo demagogia? Ma quando mai…

Ma Renzi è stato l’unico che è riuscito a fare tante cose…

E’ vero, ma a favore di chi? Degli italiani? Ma quando mai…

Ma Renzi ha detto che l’Italia è in ripresa, che i posti di lavoro sono aumentati e che aumenteranno ancora: non dobbiamo credergli?

Bah! Ognuno la pensi come vuole: non siamo in democrazia in Italia?

veneI FATTI

L’Ocse nel suo Employment out look sostiene: la disoccupazione in Italia ha raggiunto un picco del 12,7 per cento nel 2014, oltre 6 punti percentuali in più rispetto a prima della crisi (6,1 per cento nel 2007), ma nel 2016 comincerà a scendere, passando sotto il 12 per cento nel quarto trimestre. Secondo i dati forniti dall’Ocse Cresce anche l’incidenza della disoccupazione di lungo periodo: nel 2014, il 61,5 per cento dei senza lavoro lo era da almeno 12 mesi, contro il 56,9 per cento del 2013. La disoccupazione giovanile in Italia nel 2014 è aumentata di 2,7 punti rispetto al 2013, arrivando a quota 42,7 per cento. La percentuale è più che raddoppiata dal 2007, quando si fermava al 20,4 per cento. Continua a crescere anche la percentuale di lavoratori under 25 con contratti precari, passata dal 52,7 per cento del 2013 al 56 per cento nel 2014. La percentuale è aumentata di quasi 14 punti percentuali dal 2007 (42,2 per cento) e di quasi 30 punti dal 2000 (26,6 per cento). E la situazione dell’occupazione giovanile? Sempre secondo il rapporto dell’Ocse, la disoccupazione giovanile in Italia nel 2014 è aumentata di 2,7 punti rispetto al 2013, arrivando a quota 42,7 per cento. La percentuale è più che raddoppiata dal 2007, quando si fermava al 20,4 per cento: più di una persona su 4 di età uguale o inferiore ai 29 anni in Italia non è né occupata né in educazione (Neet).

vene1IL THE’ DELLE CINQUE

Se le cose stanno così, quali sono le prospettive per i giovani e anche per i meno giovani?

Risposta: perché preoccuparsi? C’è il Governo di Matteo Renzi, con i suoi ministri e sottosegretari (anche quelli indagati) che risolveranno tutti i problemi, dicasi “tutti” i problemi del Paese. I giovani? Avranno certamente quello che si sono meritato.

Allora è una questione di “merito”?

Indubbiamente. Se si appartiene a una determinata cerchia, state tranquilli che il lavoro si trova, e pure ben pagato!

Come quello che sarà dato ai centomila insegnanti precari?

Quello è un altro discorso, con la cerchia “magica” non ha nulla a ché vedere…

– Come si fa ad entrare nella “cerchia magica”?

Chiedetelo, se ne avete la possibilità, a chi ne fa già parte…

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