Regione siciliana dove vai?

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corte-dei-conti-1508x706_cdi Guido Di Stefano

La parifica della Corte dei Conti relativa all’esercizio finanziario 2014 sembra proprio l’ouverture di un’opera tragica: lo Stato sottrae (sistematicamente) fondi statutari alla Sicilia; l’indebitamento attuale ha superato la quota 5.500 (milioni di Euro, non metri);  il costo della sanità (attestatosi al 46% di tutto il bilancio), nonostante i tagli lineari ai servizi e la dilatazione dei ticket, è lievitato di ulteriori 800.000.000,00 di Euro (8% in aggiunta alla spesa sanitaria prima dei tagli). E per completare trame e sceneggiature aggiungiamo:  la tragedia degli enti locali; l’accordo di giugno 2014 con il quale il presidente siciliano (?) ha rinunciato a circa 4 miliardi di Euro (dicono i critici) spettanti alla Sicilia e riconosciuti dalla consulta  fino al 2017 in cambio di 500 milioni (pronta cassa disse qualcuno trionfalmente); la previsione di indebitamento finale per il 2015 a quota 7.900 (milioni di Euro), che ci porta alle quote del tetto del mondo; e (perché no!) i sorrisini ironici di quelli che a livello palermitano e romano accusano di incapacità quegli stessi “dirigenti”  (da intendersi in senso “lato”) da loro stessi in vari modi “imposti” agli isolani e strenuamente difesi, con una tenacia degna di ben altre cause, costruttive però; e per finire il dubbio di quanta parte del bilancio 2015 sopravviverà all’antivirus della verifica di costituzionalità.

    Sul dubbio esposto dobbiamo commentare: una volta c’era un coraggioso “paladino” di Sicilia che immediatamente difendeva Statuto, Costituzione e Siciliani  da ogni virus “incostituzionale”: ora bisogna aspettare almeno due mesi, con i pericoli annessi e connessi si eventuali spese  discendenti da norme incostituzionali e da applicazioni di decreti ritardatari. E certamente nessuno, tranne il popolo,  pagherà gli eventuali strafalcioni contenuti nelle leggi (di bilancio soprattutto): non i parlamentari che le hanno votate; non il governo o chi le ha imbastite; non chi le ha pubblicate; non chi le ha applicate; non chi ne ha eventualmente beneficiato. E beffa sul danno: nessuno perderà la poltrona! E caspita: i piccoli errori e i piccoli danni si pagano; con quelli grandi si “nicchia”.

    Poi il “paladino” è stato cancellato, precipitosamente ci è sembrato.

   Certo se  potesse recuperare i miliardi regalati e/o sottratti da Roma la Sicilia potrebbe guardare lontano.

   Comunque torniamo alle nostre usuali letture settimanali, iniziando dai “ritardatari”.

Intanto nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana – Parte I, n. 27, del  3-7-2015 troviamo il  Decreto 8 giugno 2015 (comparso nel sito istituzionale già da tempo)  avente per oggetto “Variazioni al bilancio della Regione per gli esercizi finanziari 2015, 2016 e 2017 in attuazione dell’art. 34 della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9 (Riorganizzazione dell’Assessorato

regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea). Detto decreto recita agli aticoli 1 e 2: Art. 1 -In attuazione dell’articolo 34 della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9 gli stati di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio della Regione siciliana e la relativa ripartizione in capitoli, di cui al citato decreto dell’Assessore per l’economia n. 1149/2015, per gli esercizi finanziari 2015, 2016 e 2017 vengono modificati secondo gli allegati prospetti dell’entrata e della spesa che formano parte integrante del presente decreto.

Art. 2 – Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffciale della Regione siciliana e sarà pubblicato nel sito internet della Regione siciliana ai sensi della legge regionale n. 21 del 12 agosto 2014, art. 68, comma 5 e successive modifiche ed integrazioni.

   Scorriamo ora al sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” per deliziarci con i Decreti dirigenziali emanati e/o pubblicati dal 29 giugno al 3 luglio 2015.

   Non mancano i soliti ritardatari secondo l’art. 68 LEGGE 12 agosto 2014, n.21.

   Troviamo due  decreti del 24.06.2015  pubblicati il 29.06.2015 e precisamente il DDG 10289  di Euro 212.461,60 e il DDG 10290 di Euro 25.628,78.

   Ben 34 decreti del 25.06.2015 hanno visto tardivamente la luce e precisamente: 28 in data 29.06.2015 per un importo globale (compresa ordinaria amministrazione) superiore a Euro   2.600.000,00; 6 in data 01.07.2015 per un importo oltre gli Euro 1.300.000,00.

    Sono 10 i decreti tardivi del 26.06.2015: nove pubblicati il 29.06.2015 (oltre 700.000,00 Euro)  ed uno modesto pubblicato giorno 01.07.2015.

    Sempre di ritardatari parlando dobbiamo riportare in questa “rubrica”  6 decreti del 30.06.2015 pubblicati il giorno 03.07.2015 per poco più di Euro 520.000,00.

    Certo sarebbero tutti da ridere (o piangere)  i rimpalli di responsabilità ove (eventualmente) con i decreti ritardatari (e quindi nulli in forza del comma 5 art. 68 L.R. 21/2014) fossero state erogate somme discendenti da articoli  eventualmente cassati   per incostituzionalità.

    A volte ci sembra che in Sicilia “intoccabili e inamovibili” giochino con tutto specie con i soldi, la pazienza, la dignità, i diritti,  il futuro, la salute dei cittadini dimenticando che non esistono al mondo maghi taumaturgici  ma al massimo (quando i popoli sono fortunati) esseri e capi pensanti, liberi e di buona volontà.

    Ci ha dato da pensare il D.R.G.  n. 1567 del 03.07.2015 non tanto per la somma con  esso impegnata (poco più di sette milioni di Euro)  quanto per la somma nel suo corpo descritta: Euro 146.000.000,00 per tutto il 2015  transitanti sul capitolo di spesa 109301 per l’Assemblea regionale siciliana. Riteniamo la somma eccessiva per questa assemblea che a nostro avviso ancora non individua il bene superiore della Sicilia.

    Altri decreti sono interessanti.

    I DD dal n. 20064 al n. 20067 del 29.06.2015  si occupano nell’ordine dell’”Associazione Lapidei Siciliani” di Palermo, del “Rt Agrigento Meridiana srl – Progetto Estonia-Lettonia-Lituania”,  ancora del “Rt Agrigento Meridiana srl – Progetto settore bio” e del Piano di sviluppo di filiera denominato “Smart Grid Power e ICT”: l’importo complessivo per i quattro è di Euro 730.419,45.

    Tristezza e preoccupazione mette  il  DDG n. 1526 del 30.6.2015 – “Presa d’atto approvazione Patto regionale verticale incentivato per l’anno 2015 – euro 153.565.343,00  per tutti i comuni e  le 9 (ex) province.

   Singolari sono anche i decreti:

    Tralasciando l’ordinaria amministrazione, di tutti gli altri decreti  non menzionati  fin qui e che trattano  variazioni  a qualsiasi titolo vi presentiamo un unico totale: Euro 18.000.000,00 circa di cui un milione da “proiettare” sul bilancio 2016.

     Tornando indietro: trentuno milioni della sanità sarebbero serviti per oltre mille esterni e consulenti: chissà se, in forza della magia che investe sempre più i palazzi del potere siculi e italici,  quanto prima vedremo anche qualche “antico” stregone  aggirarsi (quale esperto esterno e/o consulente) in tutti i posti ove la loro presenza sarà ritenuta utile e produttiva  da chiunque ha la potestà di  osservare  i contribuenti dall’alto.

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