Migranti, arrivano nel silenzio

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Sbarchi-maggio-2015Di Salvo Barbagallo

Continuano ad arrivare, in Sicilia e in altre località costiere del Continente, ma la questione ormai è passata in seconda linea: nella realtà è come se per i migranti ci fosse una sorta di passe-partout che possono adoperare in un silenzio consenziente delle autorità preposte al controllo e alla sicurezza. La maggior parte dei migranti in quest’ultimo periodo vengono sbarcati da navi straniere che prendono parte all’operazione “Frontex”. Che i centri di accoglienza (parlando della Sicilia) siano nell’impossibilità di offrire servizi adeguati poca importanza ha; che la maggior parte dei migranti che hanno la fortuna di raggiungere serenamente l’Isola (grazie ai soccorsi delle navi militari) si disperdano e facciano perdere le loro tracce, poca importanza ha. Anzi… I problemi oggi non sono più i migranti (o fuggitivi, o profughi, o rifugiati, la loro denominazione poco conta), i problemi oggi sono la Grecia e il terrorismo. Gli scandali legati all’accoglienza dei migranti? Ma quale scandali…! Quelli noti sono già transitati nel dimenticatoio, quelli non noti o approdati sui tavoli della magistratura, sono ancora da scoprire. Dunque? Dunque niente…

Ha forse rilevanza il numero dei migranti che hanno attraversato le acque del Mediterraneo per raggiungere l’Italia in questo 2015? Parliamo di numeri che dovrebbero impressionare: negli ultimi sei mesi sono stati oltre 138 mila! Sono, in pratica, l’83% in più dello stesso periodo del 2014! Una cifra impressionante resa nota dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr): L’Unhr ha precisato che un terzo degli uomini, donne e bambini che sono arrivati via mare in Italia provenivano dalla Siria, i cui cittadini sono considerati aventi diritto allo status di rifugiato, e il secondo Paese di provenienza è l’Afganistan seguito dall’Eritrea, e anche in questi casi si tratta di persone da considerare rifugiati. Quanti di costoro sono stati identificati e quanti hanno chiesto regolarmente lo status di “rifugiato”? La percentuale non è stata resa pubblica, ma è risaputo che si mantiene molto  bassa.

Gli ultimi 1256 migranti sono giunti in Sicilia tre giorni addietro: a Palermo sono sbarcati dalla nave militare irlandese “Le Eithne” 647 fuggitivi che sono stati salvati nel corso di varie operazioni nel Canale di Sicilia; a Messina sono stati sbarcati altri 500 migranti dal pattugliatore della Guardia Costiera svedese ‘”Poseidon”; 111 sono stati accolti nel porto di Pozzallo. La cifra record segnalata dall’Alto Commissariato dell’ONU è, pertanto, destinata a salire paurosamente: i mesi di luglio e agosto, infatti, favoriranno le traversate degli scafisti nel Canale di Sicilia.

Certo, come dicevamo, oggi i riflettori sono puntati su questioni più scottanti, ed è comprensibile e giustificabile, ma l’argomento “migranti” riteniamo che non possa rimanere emarginato, così come non si possono ignorare, o lasciare nel dimenticatoio, gli intrallazzi nazionali in riferimento all’accoglienza dei disperati. Il silenzio su queste vicende favorisce solo chi opera nel mare dell’ambiguità.

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