Diceva Giovanni Giolitti

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giovanni-giolitti-1-638di Guido Di Stefano

    “Il governo rappresentativo non può procedere regolarmente senza partiti organizzati con programmi chiari e precisi. Mancando questa condizione, il governo è costretto ad appoggiarsi successivamente a mutevoli maggioranze, le quali non si possono tenere riunite se non in nome di interessi speciali e locali.”

   Mai “sentenza” fu più veritiera, assoluta ed eterna!

   Tornasse ora Giovanni Giolitti piangerebbe oppure creerebbe un unico grande fronte contro tutti i governi che in ogni dove operano per conto e in none di interessi speciali e locali (nel senso regionali) e genericamente alieni (magari di oltre oceano, oltre Manica, oltre Alpi a seconda delle esigenze e delle opportunità).

    I popoli esercitano (?) il diritto al voto nella propagandata illusione di gestire il potere: popolo sovrano si dice e potrebbe anche essere se a ogni turno elettorale fosse un unico partito ad avere la maggioranza, conquistata con candidati capaci e onesti ed eventualmente riconfermata per il buon governo. Però  si parla sempre più di coalizioni (a tinte “discontinue”) per cui è lecito chiedersi chi (o cosa) determina le vittorie e sceglie i candidati.

    Sono i fatti, purtroppo ignorati – dimenticati – inascoltati, a fare risaltare gli “interessi speciali e locali”.

Possiamo anche esemplificare. A quale  Europa giova la politica di allontanamento e contrasto a Russia, Cina, Medio oriente, Africa ordinata tramite Obama? A quella che non ci sarà? A qualche nazione di solerti iniziatori di guerre? A qualche potentato economico finanziario? A chi crede che i lingotti sono commestibili?  O serve solamente ai signori degli USA, coscienti pienamente che solo gravando su un’Europa serva(anche se disastrata)  possono pesare molto sul  mono intero? Farebbero bene i potenti odierni (forse non nati o forse con il pannolino sul culetto ai tempi della grande guerra) a cercare di recuperare i veri racconti di guerra nelle zone di guerra! Che poi era una guerra di rango inferiore a quella che potrebbero scatenare loro inseguendo i loro  deliranti miraggi di onnipotenza.

   Vogliamo loro ricordare che dentro le banche e i bunker non crescono cereali e piante né pascolano armenti ;  che dentro le casseforti non si cuoce il pane e alimento alcuno;  non parliamo poi delle radiazioni e quant’altro nell’acqua e nell’aria.

   Con i loro governi tenuti su da maggioranze raccogliticce (forse anche mercenarie) continuino ad assecondare le follie del neoliberismo detti potenti che lasciati soli non saprebbero trovare il fieno per il loro cavallo.

    Siamo preoccupati! I fatti insistono nel raccontare che tanti personaggi,  “al di là” rispetto a noi, pur di comandare ridurrebbero il mondo intero a un arido e spopolato deserto. Può sembrarvi assurdo, ma riflettete: cosa succede a giocare col fuoco?

     E tra i popoli noi Siciliani siamo i più disgraziati. Derubati di tutto ivi comprese storia, dignità, libertà, indipendenza abbiamo per lo più governi a “geometria variabile” che assecondano le mire coloniali di multicolori e “impopolari”  governi  romani  di provenienza “nominatizia”:   fiduciati per ora da parlamentari nominati (senza preferenza) a cui sono stati indicati da presidenti  di nomina da parte dei parlamentari “de quo”. Noi come Italiani non ci sentiamo affatto sovrani né in Sicilia né in Italia.

     Se poi passiamo ai livelli europei  ci sentiamo spogliati da ogni barlume di speranza.

Ci scopriamo schiavizzati e militarizzati dalla NATO (“pro forma”) e dagli USA (“de facto”); derisi, turlupinati e forse anche spiati dalle strutture economiche – finanziarie-politiche  UE (prima fra tutte la COMMISSIONE e a seguire la BEI e la BCE)

    Si potrebbero formulare tre domande  (senza risposte). Vi sono in Sicilia armi nucleari e/o in genere armi ABC? Dove vanno i soldi che al popolo Siciliano vengono  sistematicamente sottratti per colpe non sue ma per mai spiegati ritardi e inadempienze dei (quasi) soliti intoccabili?  E perché?

    Se Giolitti tornasse e ci ascoltasse abbraccerebbe la causa dell’indipendenza del popolo Siciliano; magari lo farebbe per la soddisfazione  di fare trionfare praticamente programmi chiari e certi  e smascherare e stroncare gli interessi speciali e locali.

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