Trasporti, sistema “vulnerabile”

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2271690-malpensaDi Salvo Barbagallo

La “vulnerabilità” del sistema dei Trasporti nazionale è ormai una questione assodata, che difficilmente può essere messa in dubbio: circostanze “casuali” o condizioni meteo negative hanno dimostrato come è possibile mettere in tilt aeroporti come quello di Fiumicino o Malpensa o Ciampino, e quindi l’intera rete nazionale e internazionale. Già cinque indagati per l’incendio al Terminal 3 dello scalo romano “Leonardo da Vinci” di dieci giorni addietro, ed ecco che l’aeroporto di Fiumicino l’altro ieri viene messo nuovamente “ko” (fortunatamente per poco tempo) a causa di un guasto al radar del Centro di controllo Enav di Ciampino. All’aeroporto di Malpensa una bomba d’acqua, fulmini e vento hanno mandato in tilt l’apparato aeroportuale, provocando il crollo di un controsoffitto davanti alla zona arrivi: nell’area dello scalo in un’ora sono caduti cento millimetri di pioggia e 1.900 fulmini in un raggio di 20 chilometri. A Fiumicino in conseguenza del blocco radar si sono avuti conseguenzialmente rallentamenti nelle operazioni di volo: si sono verificati ritardi di oltre un’ora, in particolare per i voli Alitalia diretti a Catania e Palermo, Milano Linate, Cagliari, e quelli per Stoccolma (Sas), Vienna e Lione (Easy Jet). Oltre che agli aeroporti della capitale, l’avaria ha creato disagi anche negli scali del centro-sud. Tutti i voli dello spazio aereo del centro sud sono stati deviati su altre rotte

Per l’incendio che ha devastato il Terminal 3 di Fiumcino cinque operai della ditta alla quale era affidata la manutenzione degli impianti di condizionamento sono indagati dalla Procura di Civitavecchia con l’ipotesi di reato di concorso in incendio colposo. I cinque operai nei giorni precedenti il rogo, avrebbero attivato un condizionatore portatile per far fronte al surriscaldamento di un quadro elettrico.

Fragilità del sistema del trasporto aereo, dunque, per cause impreviste (ma prevedibili?) o per eventi naturali: a pagarne le conseguenze sono principalmente i collegamenti con la Sicilia. L’Isola, per una ragione o per un’altra, rimane emarginata tenendo conto che i collegamenti ferroviari sono ridotti al minimo e tenendo conto delle difficoltà che si incontrano sull’autostrada che da Reggio Calabria porta alla Capitale. Mai come oggi è stato così complicato raggiungere dalla Sicilia il centro-nord. D’altra parte, perché lamentarsi per le pesanti disfunzioni nei collegamenti con il Continente quando già nell’isola si constata l’enorme difficoltà nel trasferimenti dalla parte orientale a quella occidentale (e viceversa) a causa di un “ponte” crollato?

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