Non si arrende mai il bilancio siciliano

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Bilancio-opaco-Siciliadi Guido Di Stefano

E’ piuttosto debilitato il nostro “caro” bilancio della Regione siciliana dopo oltre tre mesi di “esercizio provvisorio”.
Non demorde però e si permette ancora qualche guizzo di vitalità.
Non riusciamo a comprendere, comunque, a cosa serva l’informatizzazione quando i suoi “benefici” effetti vengono avvertiti dopo un mese abbondante.
Infatti nel decreto di variazione inteso come “DD. n. 782 del 10.4.2015 – Iscrizione somme Anticipazione FSN – capitoli 4219-215217” nel preambolo leggiamo, tra l’altro, e citiamo testualmente: “Visto il modello telematico del 6 Marzo 2015 dal quale risulta che è stata accreditata sul conto corrente n. 306694 a favore della Regione Sicilia la somma di euro 219.013.077,69 per anticipazione mensile S.S.N.; …
Sembrerebbe proprio che siamo così ricchi da potere comodamente dire (e magari fare) “duecento più duecento meno, non c’è premura!
A parte questo “recupero dovuto” non ci sono somme eclatanti, anche se i totali non sono trascurabili, soprattutto in questi tempi di “magra” e di “chiari di luna”.
Con le reiscrizioni cumuliamo circa 2.200.000,00 Euro: vengono dal passato ma servono tanto nel presente.
Le “svariate” variazioni superano la soglia di Euro 2.400.000,00: non male dopo un lungo periodo di sfiancante e “dimagrante” provvisorietà.
Tuttavia abbiamo una “new entry”: i decreti di incameramento dei depositi provvisori. E precisamente essi sono i DRG nn. 783-784-785-786-787 del 10 aprile 2015: tutti insieme rastrellano poco meno di tre milioni di Euro, somma utile nella “carestia”.
In quanto ad altri decreti di iscrizione e accertamento ci troviamo solo con le decine (di migliaia) e quindi non influenti per ora ai fini della stabilità del vascello.
Come consuetudine non ci dilunghiamo sui decreti di ordinaria amministrazione, prodotti finali di attività svolte “a monte” ed eventualmente da studiare “a monte”.
Il documento “finale” del bilancio 2015 sta seguendo il suo iter: così si dice.
Quanti rideranno e quanto piangeranno a pubblicazione avvenuta?
Chi e quanti saranno i vincitori? E dove finirà il popolo sovrano se dovesse risultare perdente?
Dicono alcuni: la ripresa europea dista dieci anni dagli europei (da noi forse di più); l’Euro ha impoverito gli Italiani (e soprattutto noi Siciliani); ed altre “amenità”.
Se restiamo ad aspettare con la bocca spalancata e l’intelletto chiuso, chi ci salverà ?

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