Aeroporto CT, domande senza risposte

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Pietro Agen e Riccardo Galimberti
Pietro Agen e Riccardo Galimberti

Di Salvo Barbagallo

Fuori dal coro delle entusiastiche valutazioni (ovviamente di parte) sulla gestione dell’aeroporto di Fontanarossa, ecco (altrettanto di parte) prese di posizioni della Confcommercio che non “attacca”, né “critica” ma pone domande alle quali, però, non vengono date risposte dalla SAC.

Confcommercio, Confesercenti, CIDEC, FEDARCOM ed organizzazioni del settore agricolo, ieri (martedì 14) hanno acceso – nel corso di una conferenza stampa aperta –  i riflettori sullo scalo aereo etneo per capire cosa è che non funziona: le “simboliche” domande a improbabili interlocutori (quelli che fanno orecchi da mercante) sono state poste da Riccardo Galimberti, presidente di Confcommercio Catania, e da Pietro Agen, vicepresidente nazionale dell’ente, sotto l’occhio vigile del direttore generale etneo Antonio Strano.

Una sorta di “muro di gomma” circonda la SAC, la società di gestione dell’aeroporto di Fontanarossa: non c’è “comunicazione”, in pratica afferma Riccardo Galimberti, ricordando una lettera della Confcommercio indirizzata alla società aeroportuale un anno addietro, alla quale non è stata data risposta. Pietro Agen è ancora più diretto: “Le condizioni dell’aeroporto di Catania sono quelle che appaiono ben chiare a tutti gli utenti. Crediamo che il compito delle nostre associazioni si quello di capire e far capire. Non cerchiamo colpevoli, ma certamente c’è una forte sensazione che qualcosa non funzioni”.

E Pietro Agen pone le domande alle quali (molto teoricamente) un qualche (sempre improbabile) responsabile SAC dovrebbe rispondere, rendendole note alla stampa:

* Ha senso spendere oltre due milioni e 800 mila euro per ristrutturare l’ex terminal arrivi, per un utilizzo di pochi mesi, sei per l’esattezza, come specificato dall’ENAC, tanto a livello locale che nazionale?

* Ha senso spendere queste cifre per una pseudo esposizione che si vuole presentare come collegata all’EXPO 2015?

* Possiamo finalmente conoscere la situazione delle sub concessioni, visto che nessuno fornisce notizie? Vorremmo sapere, in particolare, se vi siano contenziosi e quanti, eventualmente, sono. Vorremmo sapere perché da mesi molti negozi dell’aerostazione restano chiusi.

* Vorremmo sapere perché il parcheggio a strisce azzurre di fronte alla vecchia aerostazione è stato trasformato in un Rent Car a marchio Hertz? E’ stata effettuata una gara per l’affidamento? La società ha avuto un ritorno dall’operazione che compensi il disagio agli utenti?

* Come mai da anni le manutenzioni vengono affidate con gare di durata risibile (anche meno di sei mesi)? Qualcuno potrebbe pensare che sia un metodo per evitare, mantenendo gli importi a livelli ridotti, di ricorrere a gare di evidenza pubblica! Se lo stesso sistema si attuasse in un Comune, si potrebbe pensare a un frazionamento. La SAC non è una società a totale partecipazione pubblica?

* Risponde al vero che negli ultimi mesi siano stati assegnati incarichi a pensionati? Come la metteremmo, sempre se fosse vero, con la normativa di “spending review” definita dal Governo?

* Come mai i lavori per il nuovo parcheggio sopraelevato, annunciati nell’ottobre 2013 e avviati nel novembre 2014, si sono fermati?

Le domande che i responsabili Confcommercio pongono alla SAC sono chiare e, adesso, sono anche note al cittadino cosiddetto comune: è difficile – ma forse di ciò ne sono consapevoli Galimberti e Agen – che si otterranno risposte esaurienti. Noi ricordiamo il “Terminal Arrivi” dove si dovrebbe tenere questa “Expo” casareccia: venne installato per sopperire alle necessità della costruenda aerostazione con carattere “provvisorio”. L’aerostazione è stata realizzata, la struttura che doveva essere, appunto, “provvisoria” è rimasta per anni, anni e anni in stato di abbandono e (per quanto è noto) inutilizzata. Come dice Pietro Agen, si intendono spendere quasi tre milioni di euro per allestire all’interno degli stand. Il fatto si commenta da sé.

Pietro Agen non ha voluto toccare (lo ha soltanto “sfiorato”) l’argomento “Bilanci SAC”, ma ha fatto notare che la Soaco (la società che gestisce l’aeroporto di Comiso, della quale la SAC detiene la maggioranza delle quote azionarie), registra una perdita di cinque milioni di euro. Un ultimo cenno alla tanto sbandierata quotazione in borsa della SAC per il 30 per cento: secondo Pietro Agen “solo un modo per racimolare alcuni spiccioli che, di fatto, smentisce il proposito della privatizzazione”.

A nostro avviso le domande che i responsabili di Confcommercio hanno posto dovrebbero costituire la base per un dibattito – “naturalmente” aperto al pubblico – con i competenti rappresentanti rappresentanti degli Enti pubblici e degli organismi che sono preposti alla tutela della collettività e della Giustizia.

NOTA

Con un lungo comunicato inviato al nostro quotidiano CataniaOggi.com la SAC risponde ai quesiti di Confcommercio. Lo riportiamo integralmente:

“La conferenza stampa promossa ieri da Confcommercio Catania sul tema dell’aeroporto dimostra ancora una volta come nel nostro territorio si persegua la strada della polemica, a volte degli insulti gratuiti, e si abbandoni quella logica costruttiva che invece dovrebbe seguire chi rappresenta imprese. È una pratica che finisce per agevolare solo chi ha pochi argomenti. L’amara considerazione da fare è che, purtroppo, tale consuetudine ha portato la Siciliaal punto in cui è, con la povertà che genera, con i disoccupati che produce, con l’incapacità di mettere in campo reti a supporto dello sviluppo. Insomma, comprendiamo la voglia di visibilità e di spazio sui media, ma crediamo che l’importanza dell’infrastruttura aeroportuale sullo sviluppo del nostro territorio richiederebbe maggiore responsabilità. Ancor di più nella fase attuale, che vede la società di gestione dello scalo impegnata in un percorso di quotazione in Borsa, con la procedura di selezione del global coordinator alle battute conclusive. Il mercato finanziario è, insomma, già nella fase nella quale osserva la società e qualunque falsa informazione, o anche solamente il segnale della rissosità del territorio, potrebbe scoraggiare gli investitori, abbattere il valore societario e causare un danno incalcolabile.”

“Nel merito:

1) Ristrutturazione ex terminal arrivi ed Expo2015
a. La struttura sarà destinata all’Expo per il periodo in cui a Milano si svolgerà la manifestazione internazionale. I lavori di riuso rappresentano una porzione del recupero della vecchia aerostazione di cui farà parte integrante l’ex terminal arrivi. La ricostruzione di Confcommercio, compreso il ruolo dell’Enac, è quindi fantasiosa ed è totalmente destituita di fondamento l’illazione che la struttura verrà poi gestita da Siracusa Turismo.

b.Non è quindi vero che un investimento di circa 2,8 milioni di euro viene fatto per una struttura destinata a durare solo 6 mesi. E poiché Confcommercio lascia intendere che vi siano dietro la vicenda altri interessi,sostenendo che la ragione non giustificherebbe l’investimento in sé aggiungendo che la dietrologia «dice altre cose»ci pare di riscontrare eventuali espressioni diffamatorie rispetto alle quali ci riserviamo di agire nelle sedi opportune.

c.Chiariamo poi che, proprio su questo tema, al contrario di quanto con enfasi sostenuto, non abbiamo mai avuto alcuna richiesta di informazione da parte di Confcommercio, a eccezione di una missiva inviata alla Camera di commercio, da Sac ricevuta solo per conoscenza. Nella lettera erano comunque richieste informazioni solo su questioni inerenti gli esercizi commerciali presenti in aerostazione. Non avremmo avuto alcuna difficoltà a rispondere.”

“2) Subconcessioni commerciali

Sac, a differenza della maggior parte delle società di gestione, dal 2007 affida le subconcessioni con gara pubblica. Nel 2014 è stata celebrata la gara a evidenza pubblica per la subconcessione di 14 spazi commerciali. Di questi, 3 sono andati deserti – ed è in via di definizione la documentazione per una nuova gara – e gli altri sono stati invece assegnati. Avverso l’aggiudicazione di alcuni spazi è stato proposto ricorso al Tar di Catania e al Cga. A breve dovrebbe tenersi l’udienza di merito. I dati specifici sono a disposizione di tutti i soggetti abilitati a ottenerli.”

“3) Rent a Car

A giugno del 2014, è stato chiuso il parcheggio lunga sosta P4 per consentire i lavori di sopraelevazione. Irent a car sono stati riprotetti negli attuali parcheggi R1 ed R2, sia per gli obblighi contrattuali sia per garantire una attività essenziale all’utenza (soprattutto nell’ottica di considerare il servizio al passeggero come proseguimento del viaggio aereo). Sono quindi stati individuati due parcheggi funzionali al numero di stalli subconcessi agli operatori. Di quale gara parla allora Confcommercio? Anche in questa fattispecie, non abbiamo comunque mai ricevuto alcuna richiesta di informazione in merito da parte dell’associazionePurein tal caso, non avremmo avuto alcuna difficoltà a rispondere.”

“4) Manutenzioni

Analizziamo qualche dato. Prima della attuale gestione, le manutenzioni venivano affidate senza gara. Il piano industriale di Sac aveva ben evidenziato costi eccessivi del settore manutentivo e per questo la società ha avviato un progetto di riordino dell’area attraverso l’unificazione di tutti i servizi e delle forniture energetiche, nonché attraverso una esternalizzazione in global service. Il progetto ha sempre avuto, nella stagione in cui Pietro Agen rappresentava il socio di maggioranza, in quanto presidente della Camera di commercio etnea, un iter molto tormentato. Le motivazioni erano quelle di un presunto obiettivo di risparmio allora già raggiunto e dell’impatto sociale del trasferimento temporaneo del personale alle imprese assuntrici (sic!). Addirittura si arrivò a proporre di svolgere il servizio tutto in house, con ulteriori assunzioni di personale. Lo stesso Agen ha più volte individuato a mezzo stampa tra le cause della sua sfiducia al management del tempo la volontà di procedere nella realizzazione del progetto. Bene: i fatti, quelli veri, dicono che quel progetto era giusto. Il sistema di ottimizzazione delle gare che oggi Confcommercio attacca, e che dal 2013 non ha più trovato opposizioni, ha già prodotto un notevole risparmio, pari al 53% del costo (circa 800mila euro in termini assoluti)La durata degli affidamenti è poi obbligata dalla esigenza di avviare il più utile progetto di global service a breve. E, a differenza di quanto afferma Confcommercio, c’è un ricambio molto significativo di ditte e non è assolutamente vero che siano sempre le stesse a lavorareIl numero di imprese complessivamente invitate è di 35, con una media nel ricambio delle imprese affidatarie del 2,3. I dati sono a disposizione degli interessati. Anche in questa fattispecie non abbiamo comunque mai ricevuto alcuna richiesta di informazione in merito.”

“5) Spending review

Le consulenze date a persone in quiescenza sono state assegnate nel rispetto della normativa vigente applicabile alla Sac.”

“6) Sopraelevazione parcheggio P4

In seguito al contratto nel 2013, trattandosi di appalto integrato, l’impresa aggiudicataria ha dovuto redigere il progetto esecutivo che è stato approvato dal genio civile e dai vigili del fuoco nello scorso agosto 2014. Di seguito a tale approvazione ha iniziato i lavori ed è assolutamente falso che tali lavori siano fermi.”

“Spiace constatare comConfcommercio non colga che,rispetto al passato, quando la società scoppiava di personale, la redditività dell’aeroporto è cresciuta in termini di Ebit dal 5 al 20% e di Ebitda dal 12 al 34%. Perché non si sottolinea il fatto che, grazie a questo evidente processo di risanamento messo in atto negli ultimi anni, la Sac ha ottenuto il riconoscimento della comunità finanziaria e oggi può fare gli investimenti necessari allo sviluppo del territorio, può adempiere pienamente agli obblighi del contratto di programma e può addirittura quotarsi in Borsa?”

“Naturalmente, sConfcommercio è a conoscenza di irregolarità in merito alla gestione dello scalo vada alla Procura della Repubblica e le denunci. Noi ci andremo di sicuro, per tutelare la società dai danni potenziali derivantidalla diffusione di notizie e informazioni infondate.”

Salvatore Bonura (presidente Sac Spa) e Gaetano Mancini (amministratore delegato Sac Spa)

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