Tra miliardi “discreti” e scelte “aritmetiche” la Sicilia muore

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Assessorato alla Salute – Regione Siciliana

di Guido Di Stefano

   Spesso le cose più semplici e ordinarie rendono comprensibili a tutti grande verità. Vere fonti di informazione sono  i decreti pubblicati su quella grande invenzione che è il sito istituzionale del Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione.

   Le letture sono interessanti ma ci inducono a sentirci beffati, quando nella vita quotidiana constatiamo le aritmetiche scelte “pagate” con i soldi e le vite della base (noi anonimi contribuenti) più che dei vertici (noti privilegiati).

   Inizialmente ci ha incuriosito il DDS n. 583 del 16 marzo 2015 sinteticamente definito in elenco con la laconica dicitura ““FSN – Quota indistinta” cap.3415 euro 2.221.881.799,00”. Abbiamo sfogliato l’intero decreto per scoprire che trattasi di accertamento relativo a oltre due miliardi di Euro del bilancio 2014; inoltre abbiamo appreso che nel 2014 il finanziamento globale per la sanità isolana è stato definito in Euro 8.680.505.820,00 (dicesi ottomiliardiseicentottantamilionicinquecentocinquemilaottocentoventi) di cui il 49,11% a carico della Regione siciliana. Insomma sembrerebbe che lo stanziamento sia all’incirca di Euro 1730,00 pro-capite!

   Subito a ruota il DDS. n. 584 di pari data ci dà notizia di ““Accertamento sui capp. 1608 e 1609” euro 1.341.915.735,00 (cap.1608) ed euro 528.794.958,27 (cap.1609)”, per un totale di Euro 1.870.710.693,27, quali frutto delle addizionali (IRAP e IRPEF) per l’anno 2014 da noi pagate; dalla lettura del decreto inoltre si evince l’ulteriore somma di Euro 2.309.602.105,63 delle anticipazioni mensili MEF.

   Sono molti o pochi i soldi spesi per la sanità in Sicilia? Non abbiamo dati sufficienti (e comparazioni serie e approfondite anche in relazione a territorio, infrastrutture e ambiente) per pronunciarci.

   Troviamo da obiettare sui criteri rigidamente aritmetici adottati per certe scelte operative. Ad esempio i famosi 500 parti annui per ogni punto-nascita: forse con 495 nascite le 5 mancanti sono un vulnus per l’amministrazione? E’ sociale, umano e sensato lasciare scoperti territori, già penalizzati dall’isolamento infrastrutturale, per una questione di pochi numeri? Cosa dovrebbero fare le popolazioni isolate e/o di montagna? Abbandonare il territorio e “inurbarsi” perché per chi decide hanno tutti i doveri e qualche sporadico diritto? Oppure le mamme dovrebbero scegliere se ricoverarsi una settimana prima (ove fosse loro “permesso”), oppure partorire in macchina o in ambulanza (ove fossero così fortunate da poterne fruire tempestivamente), oppure (ultima chanche) partorire in casa?

   Dolorose scelte politiche: diranno tanti per difendersi. Ma i nostri maestri ci hanno insegnato che l’arte politica non può prescindere dalla ponderazione (detta anche analisi e valutazione) dei pro e dei contro, dei costi e dei benefici, della diversa identità del servizio e dell’attività produttiva. Chissà, forse i nostri maestri erano degli umanisti  sentimenti e “retrò”; oppure erano dei geni incompresi.

   Ormai è sempre più concreto il rischio che qualche luminare isolano o sovra-isolano imponga l’edificazione di una unica città della salute dove concentrare tutte le strutture sanitarie della Sicilia; così si avrebbe un unico centro di spesa, una sola direzione, una sola mega-clinica per ogni patologia, insomma una sola bandiera per tutto: da denominarsi  magari, con espressione foscoliana, “Speme Ultima Dea”.

   Dicono che la centralizzazione comporti solo benefici. Nel macro-cosmo si chiama globalizzazione e fa rima con massificazione o (a essere realistici) con disumanizzazione e schiavizzazione.

   Tanto per restare nel tema “Euro sanitari” vi informiamo  di tre decreti in data 18.03.2015 , esattamente i DD. NN. 110028-110029-110030, con cui vengono assegnati  rispettivamente Euro 1.934.736,24 – Euro 74.764,08 – Euro 10.000.000,00, per un totale di Euro 12.009.500,32.

   Sorvolando poi sull’ordinaria amministrazione, su “modesti” accertamenti e altre indicazioni, alle voci reiscrizioni  e variazioni diverse troviamo complessivamente oltre   7.000.000,00 di  Euro.

   Ed intanto altri guai si addensano all’orizzonte, nella sconfinata e negligente indifferenza dei vertici!

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