Donne in guerra contro il MUOS

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muos1Di Salvo Barbagallo

Donne (nella giornata dedicata a loro) in guerra contro il MUOS di Niscemi: la notizia, pubblicata dall’agenzia di stampa Ansa, non ha avuto un grande seguito nei mass media nazionali. Chissà perché? L’interrogativo è puramente simbolico, come simbolica è la Festa dell’8 Marzo: troppe distrazioni per parlare dell’emancipazione della Donna, troppo disinteresse per parlare dell’irrisolvibile questione degli apparati militari statunitensi in terra siciliana. Ha, comunque, il sapore del coraggio l’iniziativa al “femminile” che ha visto una vera e propria mobilitazione attorno all’installazione USA: oltre un centinaio di donne, giovani e meno giovani, che hanno fatto sentire la loro voce su un problema che al “maschile”, nei competenti comparti politici, non solo non viene affrontato, ma neppure si propone nella ricerca di possibili soluzioni.

Non è certo la prima volta che le donne di Niscemi scendono in campo per manifestare contro la messa in opera di quelle enormi antenne paraboliche che inquinano e distruggono un territorio una volta bucolico. Quest’ultima iniziativa ha inteso rilanciare la lotta a sostegno della sentenza del Tar di Palermo (emessa lo scorso 13 febbraio) che ha identificato negli impianti del Muos un sicuro danno per la vita. Significativa, nel corso della manifestazione, la “bruciatura” di due fantocci raffiguranti Matteo Renzi e Barack Obama e il taglio (sempre simbolico) delle reti di recinzione della base davanti alle forze di  polizia schierate.

Un “8 marzo” di protesta contro il mega impianto americano che, purtroppo, non cambierà lo stato delle cose, come è avvenuto per tutte le altre manifestazioni che lo hanno preceduto. “Ci si opporrà sempre e fermamente a tutte le imposizioni provenienti dall’alto“, hanno urlato mamme e figlie: parole che dovrebbero fare riflettere  chi governa questo Paese e quest’Isola, e che invece cadranno nel vuoto dell’indifferenza generale.

Contrada “Ulmo” fa parte ormai della geografia militare degli Stati Uniti d’America: agli accordi bilaterali USA-Italia nessuno può porre “veti”. Ciò, però, non giustifica il silenzio dei politici che si dichiarano di “opposizione”, si può comprendere solo il silenzio di chi governa che, soprattutto in questo momento, ha altro per la testa.

Le “Donne No Muos in Lotta” hanno dimostrato che nella “lotta” sono più perseveranti di coloro che usano le parole, ma che poi, alla prima occasione, si defilano portando a giustificazione che “tanto non si può cambiare nulla”. Alla fine, il guaio maggiore è la “rinuncia”, il non reagire e assoggettarsi alle decisioni che prendono gli altri.

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