Qualcuno sa perché …

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rudere-poggiorealeDi Guido Di Stefano

 

   Perché i “politici” siciliani (ed anche non politici ufficialmente) sono così amati ed a volte preferiti in Italia, in Europa, nel mondo (soprattutto occidentale)?

   A primo impatto può sembrare un interrogativo “malevolo” (invidia) o quanto meno ozioso: ma, caspita, sono in tanti,  anzi siamo troppi a rimuginare su questo quesito!

   Qualche “tifoso” certamente ci risponderebbe che tutto discende dalle loro superiori doti politiche-diplomatiche: insomma magari aggiungerebbe che hanno la stoffa di grandi statisti.

   Potremmo provare a zittirli obiettando che se l’albero si conosce dai frutti allora le loro parole (udite e scritte) e le loro azioni portano in tutt’altro universo di valutazione. E poi la loro asserzione cozza contro tutte le conoscenze statistiche e storiche.

    Difficile trovare la giusta risposta, svelare la verità. Possiamo imbastire   qualche ipotesi (qualcuno dirà che siamo portati ad elucubrare): nulla di più.

    Proveremo ad illustrare quali potrebbero essere i loro meriti  secondo il sovrano giudizio di tutti i nostri colonizzatori.

    A titolo generale crediamo proprio che nel loro “palmare” (almeno in quello dei viventi) non risulti alcun epico scontro e/o piccola battaglia sostenuti in favore della madre terra Sicilia all’estero (al di fuori dei confini dell’isola). Non vogliamo soffermarci sui proclami lanciati in sede ed all’uopo fuori sede. Tuttavia all’estero si sono distinti e si distinguono per la grande foga  oratoria con cui si auto incensano e con cui lanciano avvertimenti-proclami-moniti-minacce, la cui paternità sembra spesso riconducibile ad altre più alte e lontani magioni. Ci sovviene in questo momento un punto del “decalogo del capo” applicabile non solo ai politici siciliani: “Si può entrare nella stanza del capo con idee proprie; l’importante è uscirne con quelle del capo”.

    Siamo stati violentati, invasi e spogliati in ogni settore: territorio (inquinamento catastrofico, servitù militari, sventramento del sottosuolo e del mare …), agricoltura (con l’intento manifesto di favorire i produttori “esteri”), allevamento, finanza (addio Banco di Sicilia), acque pubbliche (addio!), regalie di miliardi di euro al governo centrale (mentre noi “lecchiamo la sarda” e ci indebitiamo) …   Regolamenti europei, direttive, leggi, decreti, circolari  si sono succeduti caoticamente quasi a volere ordinare ai Siciliani veri di “evacuare”.

    E loro, i nostri politici e gli altri con eccessivo potere delegato?  Splendenti, freddi, silenti come luna piena in una notte d’inverno!

    Proviamo ad immaginare la soddisfazione per i gestori del potere nel vedere  i rappresentanti del popolo Siciliano: composti, educati, quasi  timidi, senza deplorevoli scatti d’ira e minacce, magari pronti a dialogare in separata sede! Fossimo noi a gestire i poteri superiori andremo in solluchero gustandoci i devoti assensi di quelli che dovrebbero fronteggiarci. Bella virtù il silenzio!

    Non vogliamo dire che tacciono sempre. A volte purtroppo parlano non fosse altro che per demolire la Sicilia.

    Ricordiamo a tale proposito due interviste rilasciate da autorevolissimo personaggio politico da sempre (e chissà per quanto ancora) sulla cresta dell’onda. La prima volta in merito al “Ponte sullo Stretto” sostanzialmente così sentenziò con fermezza: “E’ ingiustificabile ed assurdo il Ponte sullo Stretto perché l’isola non ha le necessarie infrastrutture (in particolare tronchi autostradali e vetusti monconi ferroviari)”. La seconda volta in merito alle infrastrutture con altrettanta fermezza liquidò l’argomento dichiarando in sostanza: “E’ inutile potenziare le infrastrutture quando poi c’è la strettoia del traghettamento”.

    Non importa se e quanto abbiano influito le due esternazioni che si “mordono la coda”. Noi siamo convinti che hanno avuto un peso notevole se non determinante.

     Ed ora, anno di grazia 2015, siamo senza ponte, senza infrastrutture ed a breve senza treni per il Continente.

   Un personaggio siciliano tra tanti, un personaggio siciliano come tutti.

    Quali possono essere le profonde ed intime ragioni del loro essere apparentemente così sereni, distaccati,  quasi insensibili e/o ostili alla loro “madre”?

    Forse una luce divina li illumina e li conduce lungo un sentiero verso un bene superiore (ed universale?) secondo disegni  imperscrutabili e in tempi imponderabili? Ma la luce di quale divinità ed il bene di chi possono contemplare le umiliazioni e la distruzione della Sicilia?

   Forse il nostro è un destino tracciato nella notte dei tempi? Ed allora quale malvagio lo avrebbe tracciato?

   In ogni caso resta la domanda base: con tutte le disgrazie (imputabili alla politica) che abbiamo in casa, perché mai i nostri politici sono così ricercati? Ci sembra lo stesso che fare entrare un elefante in una cristalleria.

    E poi, ci auguriamo di sbagliarci, ma l’interpretazione dei fatti sembra indicare che Italia, U.E., N.A.T.O., U.S.A. odiano visceralmente la Sicilia ed i Siciliani.

   In questo caso  forse varrebbe la pena di provare ad ingraziarci i Russi ed i Cinesi: magari offrendo a ciascuno di loro  il libero uso di un porticciolo e di un aeroporto… Fantascienza.  vero?

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