Ci nascondono qualcosa?

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crisi_ucrainaDi Guido Di Stefano

Ci chiediamo da tempo con crescente apprensione: apprensione che ultimamente raggiunge i confini dell’incubo.
Leggendo parole, proclami e minacce urlate contro Putin da Obama e dal suo entourage restiamo quantomeno perplessi; quando poi il tutto viene riecheggiato ed amplificato dalle corti europee, molto attive nel passare alle vie di fatto, ci investono i timori e gli interrogativi.
Dubbi ed incertezze ci deprimono soprattutto quando constatiamo che la stessa pubblicità e veemenza “interpretativa dei ruoli” non ha riscontro (finora) contro le minacce terroristiche così vicine e “fragorose”.
Forse Obama è impazzito ed altri contano di trarne giganteschi vantaggi ed utili? No, non crediamo proprio: i suoi connazionali lo avrebbero costretto alle dimissioni.
Forse il signor presidente è un incurabile guerrafondaio, assecondato o forse “catalizzato” verso le guerre imperiali dalle mai sopite bramosie egemoniche anglo-franco-teutoniche? Potrebbe essere se completiamo il quadro con la voracità delle eminenze grigie economico-finanziarie e le “ombre” (o l’opacità) degli stati membri di U.E. e NATO.
O forse c’è dietro qualcosa di più terribile e quasi demoniaco. I dietrologi fantasticano di qualche arma globale in fase di sperimentazione-perfezionamento: chissà forse qualcosa che consente di spadroneggiare sugli eventi climatici. Se così fosse anche Putin potrebbe essere un partner bene informato. Caspita: sarebbe una recita da grandi artisti questo nuovo elemento di tensione e di “distrazione di massa” (in sovrapposizione alle tragedie in corso).
Magari sono tutte farneticanti fantasie le nostre!
Restano comunque le lacrime e il sangue che scorrono come repentina conseguenza della dilagante ed esponenziale follia operativa che travaglia e avviluppa le menti dei signorotti e dei loro fiancheggiatori.
Possiamo sperare che trionfi il sole della verità e della giustizia sì da confortare e scaldare noi poveri viventi investiti dai gelidi venti dell’avidità e dell’odio.
Possiamo pregare il Creatore che in tante teste colmi il vuoto interiore dell’egoismo e delle vanità con una infinita dose di altruistico amore e di umanità .
Perché illumini il mondo e tutti gli uomini, specialmente quelli che decidono le sorti altrui.
E non perché sparisca questo o quello per fare posto possibilmente al peggio.
Ricordiamoci, anche per abbassare la tensione, il grande insegnamento che ci ha “raccontato” il “poco noto” (purtroppo) Valerio Massimo. Ve lo riproponiamo nei contenuti.
A Siracusa una donna vecchissima, da sola ogni giorno pregava gli dei perché il crudele tiranno Dionigi vivesse a lungo e sano; tutti gli altri chiedevano agli dei continuamente la sua morte. Saputolo egli, incuriosito, la fece condurre al suo cospetto e le chiese per quale sua opera benefica pregasse a suo favore. Allora quella così parlò. “Ricordo che io ragazzetta udivo le donne pregare perché morisse il tiranno che era crudele e spregevole. Egli morì e venne il suo successore, ancora più crudele e spregevole: ed io fanciulla ero la prima a pregare che lui morisse presto. Poi morì ucciso e sei arrivato tu più crudele e spregevole dei tuoi due predecessori messi assieme. Ed io carica di anni e di ricordi ho preso a pregare gli dei per la tua salvezza e la tua vita, perché non ci opprima dopo la tua morte qualcuno ancora peggiore di te.
Dionigi apprezzò la sincerità e mandò libera la donna”. Alla fin fine aveva una sua dimensione umana, certo più nel male che nel bene.
Se solo un miracolo può salvarci, ricordiamoci che il “miracolo” ha bisogno di noi, del nostro essere uomini liberi e di sano intelletto, della nostra “divina” dimensione umana.

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