Così parlò Obama

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obamaDi Guido Di Stefano

 

   Con la fermezza di un novello “Zeus” il presidente Obama ha dichiarato che loro (gli “States”) non temono un’ondata terroristica all’europea, perché da loro i musulmani sono perfettamente integrati. Tale “certezza”  si presta a diverse interpretazioni, che nell’insieme non tornano ad onore e gloria della nazione che rappresenta. Sorvoliamo su quelle che potrebbero essere delle semplici malignità, pur essendo sulla “bocca” di molti e soffermiamoci sulla attualità e sulle reminiscenze anche mitologiche.

  • Ipotizziamo che l’affermazione non sia totalmente veritiera. In questo caso l’affermazione potrebbe così interpretarsi: “Cari e potenti “statisti” europei che mi avete ubbidito nell’esportazione militare della democrazia, ad ognuno i suoi problemi; i vostri sono solamente i vostri e voi da soli li affronterete, fatte salve ulteriori nuove pattuizioni  a  “nostro” indiscutibile beneficio”.
  • Se la sua esternazione fosse totalmente e solidamente vera i nostri (poco) eletti, che bramano essere acclamati come statisti eccelsi, dovrebbero controbattergli: “Caro amico (fratello?), considerato che noi ci siamo inguaiati per assistere voi nordamericani e considerate altresì la vostra potenza economica (le guerre costano) e la vostra maestria dell’integrazione, sii gentile e “coerente” e carica sulle vostre possenti navi i milioni di profughi   ed i correlati  ribelli (“terroristi”) insoddisfatti  che le vostre (o nostre) guerre di liberazione hanno messo in movimento. Tieni conto che le vittime di questo esodo biblico probabilmente si accontentano dell’Europa perché non possono pagarsi un viaggio oltre Atlantico; quindi voi, che siete perfetti,  fateli felici e offrite  loro l’opportunità di integrarsi nelle vostre ridenti terre, nel vostro eden; assumetevi le vostre responsabilità “in toto” e ricordatevi che chiunque è capace di colpire e fuggire”.
  • O forse, mitologicamente parlando, il signor Obama si identifica con il grande (ma non tanto) Zeus (Giove), il padrone incontrastato del mondo (del creato) e di tutti gli esseri viventi, specialmente le donne che forzava con mezzi subdoli grazie anche alla succube complicità di altri. Al giorno d’oggi il tanto osannato Zeus stazionerebbe sempre nelle aule dei tribunali per rispondere dei suoi reiterati delitti sessuali. Comunque riteniamo utile fare una trasposizione simbolica (donna = nazione) che potrebbe essere velata già nella mitologia e richiamare il mito di Europa. Europa fu rapita (sottratta alla sua “casa”, privata dei suoi “conforti” e con la forza sottomessa ad altra potestà) circuita, ingannata, violata, plagiata e poi pagata con regali. “Europa” odierna, intesa come popoli e cultura, è stata sbalzata lontana dalla sua casa e dai suoi beni (cultura e tradizioni) per essere resa complice di una pretestuosa e tragica esportazione di democrazia, con l’acquiescenza di neocolonialisti che si atteggiano a statisti. L’Europa (i popoli) è stata brutalmente violata e prostituita: sono stati elargiti regali? ed eventualmente  a chi?  Certamente non alle genti europee cui sono andati oneri, disagi, paure, lacrime e sangue!

   In un supremo anelito di “ottimismo” ci auguriamo di sbagliarci.

   Ad ogni buon conto ci chiediamo (parafrasando i testi sacri): in tutto l’occidente, tra tutti quelli che hanno potere decisionale (o se vogliamo che gestiscono il potere esecutivo)  troveremmo anche SOLO DIECI GIUSTI, se fossero indispensabili per la salvezza del mondo?

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