Di Valter Vecellio Sono lì, in una cartella della mia libreria, e le sfoglio con malinconia e tristezza: sono le “tavole” in dono a una rivista, “Prova Radicale”, uscita tra il 1975 e il 1976, una redazione di quattro gatti alle prime armi, e che a malapena saltabeccava sulla macchina per scrivere; e infatti dopo qualche numero la rivista chiuse.
Leggi tuttoGiorno: 7 Gennaio 2015
Parigi, un massacro di giornalisti e poliziotti
E’ stato un vero massacro nell’ingresso della sede del settimanale satirico francese “Charlie Hebdo” sul boulevard Richard-Lenoir, in pieno centro a Parigi. Non c’è stato scampo per quanti sono finiti sotto le raffiche dei kalashnikov in mano a due uomini incappucciati e vestiti di nero che mentre sparavano urlavano “Vendicheremo il profeta”. Il primo bilancio di undici morti si è aggravato con un’altra vittima, venti feriti, di cui cinque gravi giornalisti, dipendenti e due poliziotti. Tra loro c’è anche il direttore del settimanale Stephane Charbonnieril, vignettista satirico detto Charb.
Leggi tuttoLe sanzioni: la prima arma di … massa
Di Guido Di Stefano L’arma fu perfezionata (o è meglio dire creata) per la duratura tutela degli interessi coloniali di un “raggruppamento temporaneo di Stati” autoproclamatosi padrone ed “usufruttuario” totale del mondo e dei popoli, a cui nulla andava concesso e tutto andava tolto: proprio tutto e cioè identità, dignità, rispetto, vita, ricchezza, territori, futuro.
Leggi tuttoParigi, 11 morti in un attacco terroristico al giornale satirico Charlie Hebdo
Poche ore fa due uomini incappucciati e vestiti di nero hanno fatto irruzione nella sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”: armati di Kalashinikov hanno fatto fuoco contro i giornalisti. Il primo bilancio è di undici vittime, due dei quali poliziotti. Un’ora prima dell’attacco i redattori della rivista avevano postato sul sito ufficiale on line una vignetta raffigurante al-Baghdadi, il capo dell’Isis.
Leggi tuttoIl “rottamato” contro il “nuovo”?
Di Salvo Barbagallo Nell’esercito dei personaggi che hanno “fatto” la politica degli anni passati ci sono protagonisti che non hanno più l’onore delle cronache e appaiono solo quando strumentalmente tornano utili ai sofismi retorici dell’uomo del giorno che i mass media vogliono privilegiare.
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